Razze feline

Esistono moltissime razze feline, la cui grande quantità e varietà deriva da un lato dalla riproduzione e dall’allevamento sistematico, dall’altro dalla naturale moltiplicazione dei felini stessi. Leggere

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Aspetto

Taglia
PiccolaMediaGrande
Pelo
Senza pelo / ipoallergenicoPelo cortoPelo lungo
Colore
NeroBlu / GrigioCincillaCremaBiancoLillaMarrone / Cioccolato
Colorazione
TabbyTricolore / Tigrato / CalicoBicoloreColorpoint
12 min

Abissino

Gli occhi grandi e le orecchie "sull'attenti" ci rivelano già molto del carattere di questa razza felina, molto legata all'uomo e dalla personalità molto curiosa.
9 min

American Bobtail

L’American Bobtail è un pelosetto tutt’altro che delicato: con un peso che può raggiungere i 6 kg e un'altezza al garrese di circa 30 cm è una delle razze feline più robuste. È disponibile in tutti i colori e disegni, nonché nelle varietà a pelo corto e a pelo lungo. L’American Bobtail a pelo lungo, in particolare, somiglia ad alcuni gatti delle foreste o perfino alla lince. Questa razza ha uno sviluppo tardivo. Ciò significa che i gatti non sono completamente adulti fino all'età di 2 o 3 anni.

Muscoloso e di grande ossatura

L’American Bobtail ha una corporatura atletica. È muscoloso ed ha un torace ampio. Il bacino raggiunge la larghezza del suo forte torace, mettendo in evidenza il suo aspetto possente. Dalla testa ben proporzionata con le orecchie sormontate da ciuffetti di pelo, il dorso forte si inclina verso gli arti posteriori. L'impressione che ci sia una pendenza è dovuta al fatto che le zampe anteriori sono più lunghe di quelle posteriori.

La coda può essere di diverse lunghezze

Caratteristica tipica e parte finale della linea dorsale è la coda mozza. Questa può essere diritta, attorcigliata o annodata, ma è sempre significativamente più corta di quella delle altre razze feline.

Da dove deriva la coda corta?

Lo standard di razza non specifica esattamente la lunghezza della coda dell’American Bobtail. È auspicabile che la coda sia più corta del garretto ma più lunga di due vertebre.
Importante da sapere: contrariamente ad altre razze feline dalla coda mozza, come il Bobtail giapponese o il Manx (Gatto dell’Isola di Mann), pur avendo la coda corta l'American Bobtail non è considerato una razza da “allevamento tortura”. Ciononostante, a causa delle ridotte dimensioni della sua coda, l’American Bobtail può essere fortemente limitato nei movimenti e nella comunicazione.
10 min

American Curl

L’American Curl è una razza felina che non passa inosservata: le sue orecchie ricciolute sono tra gli aspetti salienti di questo bellissimo gatto. Per quel che riguarda il carattere, esso è influenzato dal suo retaggio di gatto domestico: è docile, attivo e legato all'uomo.
11 min

American Shorthair

L'American Shorthair è un gatto sano, attivo e atletico. È di taglia media, con una corporatura forte e muscolosa, ma allo stesso tempo armoniosa. Il suo ampio torace poggia su gambe di media lunghezza con zampette rotonde. Anche la coda, di media lunghezza, ha una base larga.

Occhi chiari e profilo concavo

Uno dei tratti distintivi dell’American Shorthair sono i suoi occhi spesso luminosi, attenti e leggermente obliqui, posizionati sopra un muso massiccio e spigoloso, che si adatta perfettamente al suo profilo concavo con un leggero stop del naso. Le orecchie, di medie dimensioni, sono erette e poco distanziate tra loro.

Quali colori del mantello sono ammessi nell'American Shorthair?

Il pelo di questo micio americano è corto, la lunghezza e la consistenza sono paragonabili a quelle del Gatto Europeo. I colori ammessi dipendono dalla rispettiva organizzazione di allevamento. Tuttavia, la maggior parte delle associazioni accetta tutti i colori. La Cat Fanciers Association, ad esempio, ammette i seguenti colori: bianco, nero, blu, crema, rosso, bicolore, chinchilla, sfumato, tabby, calico e smoke.

Scheda dell’American Shorthair

11 min

American Wirehair

Il tratto distintivo dell'American Wirehair è la particolare struttura del mantello, da cui deriva la sua denominazione. Il pelo ispido di questo micio è il risultato di una mutazione casuale, che viene ereditata in modo dominante. Il risultato è un mantello particolarmente denso e ruvido. Ciò è dovuto ad una conformazione del mantello davvero unica: ogni singolo pelo è incurvato e con l’estremità arricciata. Anche le vibrisse dell'American Wirehair sembrano in qualche modo "incurvate". Questo originale mantello lo fa sembrare un po' assonnato e arruffato, ma allo stesso tempo contribuisce al suo aspetto “coccoloso”.

È il risultato di una mutazione casuale

Il tipico mantello dell’American Wirehair, però, non si presenta uguale in tutti gli esemplari. Il gene responsabile del pelo ruvido viene ereditato in modo dominante. Più forte è la predisposizione, più forte si presenta la caratteristica che dà il nome alla razza. Il “gene Wirehair” risale ad una mutazione casuale avvenuta negli anni '60 negli USA, nello stato di New York. Le mutazioni sono un fenomeno per nulla insolito nel mondo felino. Ad essere, invece, assolutamente atipico è che questo tipo di mutazione sembri essere unica nella storia dell'allevamento e si sia verificata solo nella regione americana. Il gene ereditato in modo dominante fa sì che la predisposizione venga trasmessa a tutta la prole e si manifesti sotto forma di mantello ruvido.

Le somiglianze con l'American Shorthair

L'American Wirehair ha una corporatura simile a quella dell'American Shorthair. È possente e muscoloso, ha un torace forte e zampe piuttosto lunghe e muscolose. Gli zigomi sono alti, il muso è prominente. Anche gli occhi vigili, ben aperti e spesso luminosi ricordano quelli del suo parente. Come lo Shorthair, l’American Wirehair è disponibile in molti colori. È interessante notare che in alcuni esemplari il “gene wirehair” si manifesta subito dopo la nascita, in altri solo a partire dal quarto mese di vita circa: fino a quel momento i micini appaiono come dei “normali” gatti a pelo corto.
9 min

Australian Mist

Se deve scegliere tra uscire a dar la caccia ai topi o rimanere in casa con i propri umani, l'Australian Mist preferisce sempre la seconda opzione. Almeno, questo è quel che si dice di questo gatto domestico australiano. In effetti, questo pelosetto socievole e affettuoso con gli umani è particolarmente adatto alla vita in appartamento. Ama così tanto la compagnia delle sue persone di riferimento e di altri suoi simili da preferirla perfino alla sua libertà. Questo, però, non significa che se ne stia tutto il giorno a poltrire nella sua cesta. Al contrario, questo micio dalla corporatura muscolosa è molto attivo e giocherellone. Se sta sempre in casa, è indispensabile mettergli a disposizione molto spazio per giocare e accessori come un tiragraffi con percorsi di arrampicata.

Un gatto da appartamento socievole e giocherellone

Questo gatto curioso e vivace ha bisogno di spazio per giocare ed esplorare. Sebbene diventi un po’ più sedentario con l’avanzare dell’età, mantiene sempre il suo carattere giocherellone. Ama perlustrare ogni angolo, gironzolare, arrampicarsi e giocare. Il suo ambiente ideale è una famiglia con bambini, ma si trova a suo agio anche con anziani che vivono da soli o con le coppie. Grazie al suo carattere socievole e semplice, dopo un normale periodo di ambientamento si inserisce bene in qualunque contesto. Tuttavia, proprio per via della sua natura amichevole, l'Australian Mist non ama stare da solo. Se il tuo lavoro non ti permette di stare molto a casa, la soluzione migliore è quella di adottare più di un gatto. Per questo pelosetto il gioco con altri suoi simili è altrettanto piacevole che intrattenersi con i suoi umani e sicuramente lo distrarrà dalla noia durante la tua assenza.

Aspetto

13 min

Birmano: origine, carattere e alimentazione

Il „Gatto sacro di Birmania“ ha un nome molto particolare, che genera un po’ di confusione. In Inghilterra viene spesso chiamato „Burmese“ mentre il nome corretto è “Birman” o meglio ancora “Sacred cat of Burma”. Il Burmese infatti è un’altra razza. Quella del Birmano è una storia affascinante che risale alla Francia degli anni ’20. Scopriamo insieme qualcosa di più su questa perfetta sintesi tra il Persiano e il Siamese.
15 min

Bobtail giapponese

La sua caratteristica più evidente, ormai lo sappiamo, è la coda, che di solito è lunga tra i 5 e gli 8 cm ed è ripiegata su se stessa. La famosa coda mozza del Bobtail giapponese è completa: a livello scheletrico, infatti, è come quella di qualunque altro gatto, ma è stranamente ripiegata su se stessa. In pratica questo gatto presenta lo stesso numero di vertebre di qualunque altro conspecifico. La sua coda, però, frutto di una mutazione genetica, è più corta e attorcigliata, con vertebre che possono essere cresciute più o meno forti. Il Bobtail giapponese viene allevato sia nella variante a pelo lungo (Japanese Bobtail Longhair) sia in quella a pelo corto (Japanese Bobtail Shorthair ): entrambi presentano la famosa coda ricoperta di una folta pelliccia a pelo lungo.
I peli della coda del Bobtail giapponese, soffici e sporgenti in tutte le direzioni, ricordano i petali di un fiore, il crisantemo. Infatti questa razza è nota anche con il soprannome di "Chrysanthemum Cat".

I colori del mantello

Il pelo setoso e denso del Bobtail giapponese si declina in diversi colori. Secondo lo standard di razza, sono ammessi tutti tranne lilla, cioccolato e colourpoint. La variante tricolore è quella più apprezzata. Nel suo paese d'origine, il Giappone, questo gatto viene chiamato "mike-neko", gatto a tre peli, ed è considerato un vero e proprio gatto portafortuna. Gli occhi del Bobtail giapponese hanno una forma a mandorla e possono essere blu, verdi, dorati o di un’ampia varietà di sfumature.
14 min

British Longhair

I British Longhair sono nati dall’allevamento di gatti British Shorthair e Persiani. In origine, questi incroci avevano lo scopo di rafforzare il patrimonio genetico del British Shorthair, impoveritosi dopo le guerre mondiali. Il gene del pelo lungo gli è stato trasmesso come tratto recessivo, ovvero appartiene al suo pool genetico, ma rimane latente. A volte ci vogliono generazioni perché nascano i primi cuccioli a pelo lungo. Lo stesso accade per il British Shorthair. Siccome lo standard di razza del British Shorthair richiedeva un mantello corto, i gatti a pelo lungo furono inizialmente esclusi dall'allevamento per poi essere sterilizzati e ceduti come animali domestici. Molti gatti a pelo corto sono portatori del gene recessivo del pelo lungo, perciò è possibile che negli allevamenti di British Shorthair nascano ancora cuccioli a pelo lungo da genitori a pelo corto. Nel frattempo, il British Longhair è stato riconosciuto razza a sé stante da alcune federazioni di allevatori. Lo standard di allevamento è lo stesso di quello del British Shorthair; l’unica differenza sta nella lunghezza del pelo. A seconda di dove vengono allevati, però, i British Longhair possono essere più o meno grossi, con un mantello più o meno lungo. Alcuni allevatori apprezzano gli animali di grossa taglia, mentre altri preferiscono dimensioni più contenute.

Il carattere del British Longhair

12 min

British Shorthair

La razza British Shorthair è ritenuta la più antica razza felina britannica. Si dice che sia stata portata dai Romani in Gran Bretagna, dove è rimasta per lungo tempo isolata. Da oltre 100 anni i British Shorthair vengono allevati in modo mirato. Nel 1871 i primi gatti British Shorthair vennero esposti al Crystal Palace.
12 min

Burmilla

Il nome Burmilla ricorda le due razze da cui questo pelosetto ha avuto origine: il Burmese e il Persiano chinchilla. L’origine di questo pelosetto, avvenuta nel 1981, sembra una storia d'amore tra gatti, una vera e propria “favola felina”. C'erano una volta un gatto Persiano chinchilla di nome "Sanquist" e una gatta Burmese lilac di nome "Faberge". Sanquist - che era rinchiuso nello studio della baronessa inglese Miranda von Kirchberg - raggiunse Faberge per caso o grazie alla compassione di un domestico. Esistono diverse di questa favola. Secondo una versione, la baronessa stessa allevava entrambe le razze. Secondo un'altra versione, una gatta Burmese della baronessa sarebbe fuggita per accoppiarsi con il gatto Persiano chinchilla di una proprietà limitrofa. Probabilmente non sapremo mai come sia andata veramente. Ciò che sappiamo con certezza, però, è che i primi gattini Burmilla nacquero in ritardo. I piccoli di questa razza nata casualmente erano molto forti, con un’incredibile personalità e un mantello argento scintillante. Questo aspetto sarebbe poi diventato uno dei tratti distintivi di questo pelosetto dalla bellezza stupefacente. All'inizio del 1984 venne fondato il "Burmilla Cat Club". Da quel momento ebbe inizio la lenta ma costante ascesa di questa razza felina. Dopo la nascita accidentale dei primi Burmilla, un club apposito si occupò dell’allevamento mirato. Il riconoscimento da parte della "FiFe" ("Fédération Internationale Féline") avvenne nel 1996.
8 min

Caracal

Il caracal appartiene alla famiglia dei felidi. Deve il suo nome ai vistosi ciuffi di peli neri sulla punta delle orecchie: in turco il termine "Karakulak" significa "dalle orecchie nere". Anche la parte posteriore delle orecchie è di questo colore. La tonalità del mantello dipende dall'habitat del caracal. Lo spettro varia da sabbia o ocra nelle regioni più aride a una colorazione rossastra nelle zone più piovose. Il ventre ha sempre una colorazione leggermente più chiara e presenta una leggera striatura. Sul viso il caracal presenta striature bianche e nere. È un felino di media taglia, con una lunghezza media del corpo di 65 cm e un'altezza al garrese di 45 cm. Può crescere fino ad un metro di lunghezza. La coda è lunga circa 30 cm. Un esemplare maschio pesa tra i 13 e i 18 kg. Le femmine sono un po' più piccole e leggere. Come nella lince, le zampe posteriori del caracal sono più lunghe di quelle anteriori. Questo gli permette di saltare fino a tre metri di altezza - da una posizione eretta! Grazie alla sua notevole capacità di salto, il caracal riesce persino a catturare gli uccelli in volo.

Il caracal e la lince

Per molto tempo si è ipotizzato che il caracal (nome scientifico: Caracal caracal) e la lince (nome scientifico: Lynx) fossero strettamente imparentati. Entrambi appartengono alla famiglia dei felidi (Felidae), hanno ciuffi sulle orecchie e sono simili per statura e dimensioni. Proprio per la sua somiglianza con la lince il caracal viene chiamato anche ‘lince del deserto’. Tuttavia, ci sono anche alcune differenze: i ciuffi auricolari del caracal sono più lunghi di quelli della lince. A differenza del caracal, la lince ha delle lunghe vibrisse e una coda molto corta. Recenti studi genetici hanno dimostrato che il parente più prossimo del caracal è il Gatto Dorato Africano (Caracal aurata).

Scheda del Caracal

7 min

Caracat

Attualmente non esiste un allevamento mirato di Caracat. Ti offriamo, quindi, una panoramica più dettagliata della storia di questa razza ibrida.

La moda delle razze feline ibride

Il mantello maculato è uno dei loro tratti distintivi: tra le razze ibride più note vi sono il Bengala e il Savannah. Il primo è nato dall'incrocio tra gatti domestici e felini selvatici del Bengala negli anni Settanta. Il Savannah, invece, discende dal Serval. Entrambe le razze si distinguono per il corpo allungato e il mantello dall'aspetto esotico. Soprattutto il Savannah è oggi una delle razze feline più costose. A seconda della generazione, gli appassionati sono disposti a pagare somme a quattro cifre per un esemplare. Con molta probabilità anche gli allevatori del Caracat speravano in un successo simile quando presentarono al pubblico i loro felini.

Il Caracat: un incrocio tra gatto domestico e Caracal.

Il nome rivela già le origini selvatiche del Caracat. È il risultato dell'incrocio tra un gatto domestico e un Caracal. Il Caracal è un grosso felino che pesa fino a 18 kg ed è originario dell'Asia occidentale, del Medio Oriente e dell'Africa. Il suo nome deriva dal turco karakulak, che significa "dalle orecchie nere". Sebbene non sia imparentato con la lince, il Caracal viene chiamato anche "lince del deserto". In alcune regioni, il Caracal viene allevato per la caccia o per le gare di caccia agli uccelli. Questo agile felide riesce a saltare da fermo fino a tre metri di altezza. Neanche se allevato in cattività un Caracal può essere addomesticato: è tutt'altro che coccolone.

Come si è sviluppata la razza Caracat?

L'idea di dar vita al Caracat viene dalla terra delle possibilità illimitate, gli Stati Uniti. Fu in quel Paese che dei gatti Abissini furono deliberatamente fatti accoppiare con dei Caracal. Ma quegli esemplari e la loro progenie scomparvero di nuovo dopo poco tempo. In Europa, una decina d’anni fa, un altro progetto di allevamento attirò l'attenzione: un'associazione di “gattofili" tedeschi e austriaci progettava di incrociare il Maine Coon con il Caracal. L'obiettivo era quello di combinare l'aspetto imponente del Caracal con il carattere docile del grosso gatto Maine Coon. L'idea suscitò molte polemiche e vennero organizzate persino petizioni per fermare quel progetto di razza ibrida. Poco dopo, emersero delle divergenze all'interno della comunità degli allevatori. Nel 2011, il sito web della “International Foundation for Wild and Hybrid Cats“ (Fondazione internazionale per i gatti selvatici e ibridi), che era stato lanciato con il progetto, venne oscurato. Attualmente, non esistono allevamenti mirati di Caracat.

Aspetto del Caracat

13 min

Certosino: un micione popolare

Certosino, Chat de Chartreux, Gatto maltese: tanti nomi, un’unica, bellissima, razza. Il certosino è senza dubbio uno dei gatti più amati d’Europa, ma è altrettanto sicuro che questa razza è avvolta da una certa confusione. La colpa non è da ricercarsi soltanto nella molteplicità dei nomi per definirlo, quanto nel mistero che aleggia intorno alle sue origini.
13 min

Chantilly-Tiffany

Le origini dello Chantilly-Tiffany sono avvolte da un alone di mistero, proprio come questo pelosetto. Su come sia nata esattamente questa razza è possibile solo fare delle ipotesi. Secondo alcune fonti, il gatto Chantilly discenderebbe dal Burmese o dal Persiano, altre sostengono che sia il risultato di un incrocio tra l’Abissino a pelo lungo e l’Havana Brown a pelo corto. Altre ancora ipotizzano un incrocio tra il Gatto Angora turco, il Somalo e l'Havana Brown. Con molta probabilità, questa razza felina discende geneticamente, ed in parti uguali, dalle razze Havana Brown, Nebelung, Abissino e Somalo. L'unica cosa certa è che non si tratta di un Burmese a pelo lungo, come talvolta si sostiene. Questa voce risale al fatto che un allevatore di Chantilly-Tiffany allevava anche dei Burmesi. I suoi gattini, però non mostravano alcuna caratteristica del Burmese. È davvero inspiegabile, dunque, come questa credenza errata si sia potuta diffondere. Ufficialmente lo Chantilly è stato allevato per la prima volta nel 1969. Questa data, tuttavia, si riferisce ai primi successi ottenuti con l’allevamento mirato. Probabilmente lo Chantilly-Tiffany esisteva già prima, ma fino al 1967 si credeva che fosse estinto. Lo Chantilly era considerato un gatto adatto agli ambienti aristocratici. Questa particolarità si riflette ancora oggi nel suo carattere. I mici appartenenti a questa razza, infatti, sono fieri, esigenti e talvolta appaiono maestosi e aristocratici come gli Aristogatti dell’omonimo cartone animato Disney. Secondo la tradizione, la storia dello Chantilly-Tiffany ebbe inizio con una coppia di gatti di origine sconosciuta, entrambi dagli occhi color oro e un folto mantello color cioccolato. Un'allevatrice newyorkese di nome Jennie Robinson aveva adottato la coppia nel 1967 nell'ambito dell’acquisto di un terreno. Il maschio, Thomas, aveva poco più di un anno, mentre la femmina Shirley era più giovane di almeno sei mesi. Si sospetta che i due provenissero da due cucciolate diverse degli stessi genitori. Nel maggio 1969, Shirley diede alla luce per la prima volta dei gattini da Thomas. Poiché tutti i piccoli avevano lo stesso mantello di colore marrone cioccolato, si decise di continuare ad allevare questi gatti. All'inizio degli anni '70, i gatti di questa linea genealogica furono registrati dall'ACA (American Cato Association) con il nome di "Foreign Longhair". Questa denominazione venne successivamente abbandonata, perché gli allevatori non la ritenevano appropriata. Un’allevatrice di nome Tracy Oraas continuò ad allevare questa razza felina fino all'inizio del XXI secolo, finché, per ragioni non note, scomparve dalla scena degli allevatori. Nel 2001, era rimasto solo un numero molto ridotto di allevatori: un’allevatrice si trovava in Germania, una in Canada e pochi altri negli Stati Uniti. Nel 2003 era rimasto un solo allevamento di Chantilly-Tiffany negli Stati Uniti. Era di proprietà di un'allevatrice di nome Anne Davenport-Parini e si chiamava "Amorino Cattery". La signora Davenport-Parini è stata l'ultima allevatrice di Chantilly Tiffany di cui si abbia notizia negli Stati Uniti. Il suo micione di nome Nugget, chiamato anche Little Tabby Dude e LTD, ha prodotto tanti splendidi gattini di questa razza prima di andare definitivamente in "pensione".

Aspetto del gatto Chantilly-Tiffany

12 min

Chausie

I geni selvatici del Chausie hanno lasciato tracce nella dieta e nel comportamento di questo gatto esotico. Ma le origini selvatiche sono più evidenti quando si osserva il suo aspetto esteriore. Proprio come il suo diretto antenato, il gatto selvatico egiziano, il Chausie ha un corpo estremamente atletico. Le sue lunghe zampe - quelle posteriori sono un po' più lunghe di quelle anteriori - rivelano quanto questo pelosetto sia un buon corridore con un’eccellente capacità di salto. Anche la sua testa cuneiforme, con gli zigomi pronunciati e gli occhi ben distanziati, ha un aspetto esotico. Il mento forte e le orecchie arrotondate con i ciuffi di pelo prominenti ricordano una lince.

Tipo e colore del mantello

A differenza della lince e di altri gatti ibridi, come il Savannah o il Caracat, il Chausie non presenta marcature evidenti. Il suo mantello, di lunghezza media o corta, ha delle striature e di solito è marrone o nero, ma può essere anche argento. Le varietà di colore possono essere suddivise nei tre tipi seguenti:
  • nero
  • brown ticked tabby
  • grizzled ticked tabby (argento)
Il ventre e il mento prominente del Chausie sono solitamente di colore più chiaro rispetto al resto del mantello. Gli occhi a mandorla sono di solito di colore oro o giallo, ma possono essere anche nocciola o verde chiaro.

Le origini

11 min

Come riconoscere il Gatto Europeo

Lo European Shorthair è conosciuto in Italia con il nome di gatto Europeo ma viene spesso chiamato anche Celtic Shorthair (ossia gatto celtico dal pelo corto). Si pensa discenda dal gatto selvatico, una sottospecie di piccolo felino originario del Nord Africa, a cui assomiglia a livello anatomico. Gli antenati del nostro gatto Europeo arrivarono in Europa via mare, e presto si diffusero un po’ ovunque. Nelle fattorie, specie in passato, questi animali intelligenti venivano utilizzati per cacciare topi e ratti. Il gatto Europeo ha riscosso subito molto successo in Scandinavia, dove ancora oggi si trova la maggior parte degli allevatori. Questa particolare razza felina viene menzionata per la prima volta in Finlandia nel 1926 e successivamente in Svezia nel 1947. La prima femmina europea registrata ufficialmente si chiamava "Ujan", come riportano i registri del club felino svedese "SVERAK". Prima che la Fédération Internationale Féline (FIFe) ne ufficializzasse lo standard di razza, nel 1982, il gatto Europeo veniva ancora annoverato tra i British Shorthair. Presso la World Cat Federation (WCF) questa razza viene tuttora denominata “Celtic Shorthair”. Ancora oggi, quando si parla di razze feline, l’Europeo è sinonimo di comune gatto domestico, ma si tratta di una razza a sé stante, con un proprio standard e relativo pedigree. Il termine generico “gatto domestico” raggruppa una cinquantina di razze feline diverse e rappresenta una classificazione sistematica ben più ampia.

Aspetto: il più classico dei gatti, almeno in Italia

11 min

Cornish Rex

Il gatto Cornish Rex ha un aspetto diverso da quello della maggior parte delle razze feline conosciute. Le sue origini sono piuttosto umili: il primo gatto dal pelo riccio nacque in una fattoria della Cornovaglia negli anni ‘50. "Kallibunker", un maschio color crema dal pelo riccio, si differenziava dai suoi fratellini non solo per la struttura del mantello. Questo maschio delicato, minuto, con una testa stretta, grandi orecchie e una lunga coda attirò l’attenzione della comunità degli allevatori inglesi. Le sue caratteristiche furono probabilmente causate da una mutazione spontanea. Per preservare questi geni e creare una nuova razza felina, Kallibunker venne incrociato con la madre. I gattini ricci risultanti da questo accoppiamento vennero fatti accoppiare con gatti di razza Burmese, Siamese e British Shorthair. Il gene responsabile dell'eccezionale morbidezza del mantello è un gene recessivo ereditario. In parole povere, ciò significa che viene ereditato in modo nascosto. I portatori di questa mutazione genetica non presentano necessariamente il famoso pelo morbido del gatto Cornish Rex. Ma possono trasmetterlo alla loro prole: se entrambi i genitori sono portatori del gene e i gattini ricevono uno dei geni recessivi da ciascun genitore, la mutazione viene ereditata dai gattini anche nell'aspetto, il cosiddetto fenotipo. Il Devon Rex ha un aspetto simile a quello del Cornish Rex. Il suo mantello arricciato, però, è causato da una mutazione diversa. Il Devon Rex presenta un mantello ondulato e morbido composto da sottopelo e pelo corto. Questa peculiarità è causata da una mutazione del gene "LPAR6". Ciò comporta un'alterazione della struttura proteica del pelo e una mutata struttura del mantello.

Scheda del Cornish Rex

9 min

Devon Rex

Questa curiosa razza felina con un'insolita mutazione del mantello venne scoperta nel 1960 a Buckfastleigh, nel Devon, in Inghilterra, nelle vicinanze di una miniera di stagno in disuso. Qui una signora inglese di nome Beryl Cox vide un esemplare femmina dall’aspetto interessante, con un mantello di colore tortie su bianco. Beryl Cox rimase affascinata da questa micia dall’aspetto insolito e cercò di catturarla a scopo riproduttivo, ma senza riuscirci. Dopo qualche tempo, però, la vicenda ebbe uno sviluppo imprevedibile: un giorno la gattina incinta si trascinò nella proprietà di Beryl Cox e partorì i suoi gattini nel suo giardino. Con grande sorpresa, nella cucciolata vi era anche un maschio dal pelo riccio. La signora Cox si innamorò di questo piccolo folletto e lo chiamò Kirlee. Questo micino dai riccioli neri aveva una testa particolarmente larga e le mascelle molto prominenti. Kirlee divenne il capostipite di tutti i successivi Devon Rex. Beryl Cox contattò la prima allevatrice di Cornish Rex, la signora Sterling Webb, e fece accoppiare Kirlee con la figlia di un maschio di razza Cornish Rex. Il risultato della cucciolata era atteso con grande curiosità. Tuttavia, è risaputo che la natura non sempre si comporta nel modo in cui gli umani si aspettano. E così andò diversamente: tutti i gattini della cucciolata avevano il pelo liscio! Divenne così evidente che Kirlee aveva un genotipo diverso. Si trattava di un nuovo tipo di gatto Rex. Quello del Devon Rex venne quindi definito gene II per distinguerlo dal gene I che indicava il Cornish Rex. Tra l'altro, il gene responsabile dei riccioli segue un'eredità recessiva. Ciò significa che questo gene viene sempre trasmesso da un genitore con i ricci, ma i ricci compaiono nei gattini solo se entrambi i genitori hanno questa caratteristica. Per questo motivo l'accoppiamento di Kirlee con un gatto a pelo liscio non ha prodotto gattini dal pelo riccio. Nel 1967 il Devon Rex è stato riconosciuto dal Governing Council of the Cat Fancy (GCCF), nel 1968 dalla Féderation Internationale Féline (FiFe) e nel 1979 dalla Cat Fanciers Association (CFA).

Scheda del Devon Rex

11 min

Don Sphynx

Il Don Sphynx è una delle razze feline “nude”. A causa di una mutazione genetica naturale, presenta una totale o quasi totale assenza di pelo. Si distinguono le seguenti varianti:
  • Rubber Bald: completamente nudo
  • Flock: ricoperto da una peluria sottile, quasi invisibile
  • Velour: con una peluria leggera, lunga da 1 a 3 mm
  • Brush: con pelo rado più lungo, di solito riccio
  • Pinsel: con peli simili alle setole di un pennello su alcune parti del corpo, soprattutto sulla coda

Pelle calda e coriacea

I gattini nascono spesso con un po’ di pelo corto e crespo, che può cadere durante i primi anni di vita. La pelle elastica del Don Sphynx è rugosa e può avere un'ampia varietà di colori e disegni. Al tatto è calda e coriacea ed è ricoperta da un leggero strato di sebo.

Quanto pesa un Don Sphynx?

Con un'altezza al garrese di 25-30 cm e un peso di 3,5 - 7 kg, il Don Sphynx è un gatto di taglia media. Nonostante abbia una corporatura muscolosa e ossa forti, appare piuttosto delicato e fragile a causa della mancanza di pelo.

Testa, occhi e orecchie del Don Sphynx

Tipica di questa razza è la testa cuneiforme con zigomi pronunciati, pieghe cutanee profonde e un mento forte. Gli occhi a mandorla, leggermente obliqui, possono essere di qualsiasi colore. Le grandi orecchie sono alte e leggermente inclinate in avanti. La coda del Donskoy è lunga, dritta e può essere leggermente ricoperta di pelo. Particolarmente appariscenti sono le sue zampe rotonde con le dita lunghe, che ricordano quelle di una scimmia.

Il Don Sphynx è un esempio di allevamento estremo?

Per “allevamento estremo” si intende una forma di selezione in cui, a causa dell’estremizzazione di alcune caratteristiche fisiche, l’aspetto dei nostri amici di zampa si differenzia molto da quello presente in natura al punto da compromettere gravemente o addirittura impedire un comportamento normale o alcune importanti funzioni corporee. Nel caso dei gatti nudi, in diversi Paesi il loro allevamento viene considerato estremo solo se vengono utilizzati per la riproduzione degli esemplari privi di vibrisse. Questo perché i baffi sono degli organi sensoriali assolutamente necessari per i nostri aMici.
Anche in Italia, l’ANFI (Associazione Nazionale Felini Italiani) fissa delle regole attraverso un documento ufficiale denominato “Norme tecniche del disciplinare del libro genealogico del gatto di razza”. L’articolo 3.6 di questo documento, “Gatti non ammessi alla riproduzione”, include anche i gatti privi di baffi.
12 min

Exotic Shorthair: un gatto tutto muso

Sei un fan di Garfield? Allora l‘Exotic Shorthair è la razza che fa per te. Dopotutto, il famoso gatto sornione dei fumetti e dei cartoni animati, così dolcemente pigro, allo stesso tempo ironico e affettuoso, con le zampe corte e tozze, la testa grande e il naso un po’ schiacciato, si ispira proprio all’Exotic Shorthair.
9 min

Gatti senza pelo: i rischi per la salute dei gatti nudi

Il termine "gatto nudo" ci si riferisce a diverse razze feline che hanno una caratteristica in comune: sono privi di pelo. Ciò significa che, a differenza di altre razze di gatti, questi mici hanno una pelliccia minima: spesso la loro pelle è ricoperta solo di una sottile peluria. La maggior parte di gatti nudi presenta anche evidenti pieghe cutanee, che conferiscono a questi strani mici un aspetto davvero singolare.

A volte questi gatti non hanno nemmeno le vibrisse (i baffi)

Alcuni gatti nudi, oltre a non avere il classico mantello, sono privi anche delle vibrisse. Visto che i baffi del gatto svolgono funzioni molto importanti per il suo stesso orientamento nello spazio, in diversi Paesi europei (tra cui, ad esempio, la Germania), i gatti nudi sono vietati, in quanto frutto di un tipo di allevamento estremo.

Qual è la razza dei gatti senza pelo?

12 min

Gatto Balinese

Il Balinese è muscoloso ma snello. È un gatto di taglia media che pesa tra i 3 e i 4 kg. I maschi possono pesare fino a 5 kg. Somiglia un po’ al Siamese originale (oggi conosciuto come gatto Thai), ma a differenza di questo il suo pelo è più lungo e folto, soprattutto sulla coda. Questa nuova razza felina, dal corpo lungo e il muso fine, è più simile alla variante moderna del Siamese.

Il Balinese è un gatto point

Come il Birmano e il Siamese, anche il Balinese è un gatto point. Questa particolare colorazione si nota immediatamente: il mantello prevalentemente chiaro è più scuro solo alle estremità del corpo, come la maschera sul muso, le zampe, la coda e le orecchie. Questa colorazione è dovuta a una mutazione che causa una carenza dell'enzima tirosinasi, responsabile della produzione di melanina. Questo porta al cosiddetto “albinismo parziale” e a una colorazione solo delle parti "fredde" del corpo. Per via di questa base genetica, il mantello del Balinese, di qualunque colore esso sia, è point. Gli occhi di questo pelosetto, di un blu incredibilmente luminoso, gli conferiscono un’espressione vigile e intelligente e rivelano il suo carattere loquace e attivo.
12 min

Gatto Burmese

Il Burmese è una delle razze feline orientali. È originario della Birmania, l'attuale Myanmar. Nonostante la somiglianza del nome, il gatto Burmese a pelo corto non va confuso con il gatto Birmano a pelo lungo.

Due standard di razza

Il gatto Burmese è una delle poche razze feline con due diversi standard di razza. Questo perché esistono differenze visibili tra il Burmese europeo e il suo “parente” negli Stati Uniti, in Australia e in Nuova Zelanda. Il tipo americano ha una corporatura robusta. Presenta un torace largo, una testa larga e un muso corto. Al contrario, il tipo britannico, diffuso soprattutto in Europa, si caratterizza per una corporatura snella e atletica.
14 min

Gatto d’Angora

Il gatto d'Angora Turco viene definito da molti appassionati di gatti come la "razza felina più antica del mondo". Su cosa si basa questa definizione? E perchè questi gatti dal pelo lungo incantano così tanti amanti degli animali in tutto il mondo?
9 min

Gatto Elfo

Il Gatto Elfo esiste solo dal 2004 è stato creato negli Stati Uniti da Karen Nelson e Kristen Leedom. Queste hanno incrociato l’American Curl con lo Sphynx per creare una nuova razza felina. Lo scopo dell’incrocio era quello di combinare la natura orientata alle persone dello Sphynx con le orecchie arricciate dell’American Curl. L'esperimento riuscì e il Gatto Elfo ne è il risultato. Questa giovane razza ibrida non è ancora riconosciuta come razza a sé stante. Nelle esposizioni feline dell'Associazione Internazionale dei Gatti (TICA) è elencata come una variante del gatto Sphynx. Gli esemplari di Gatto Elfo e di allevatori di questa razza sono ancora molto rari, soprattutto in Europa, dove la richiesta è piuttosto scarsa.

Il Gatto Elfo è il risultato di un “allevamento tortura”?

Se allevare gatti senza pelo sia una manifestazione di crudeltà nei confronti dei pet è oggetto di un controverso dibattito.  la normativa di alcuni Paesi europei considera l'allevamento dei gatti senza pelo come un “allevamento tortura”. L’assenza di pelo rende questi aMici più suscettibili alle malattie della pelle e alle condizioni atmosferiche. I gatti nudi, infatti, soffrono spesso di scottature ed eczemi e si raffreddano più rapidamente. Oltre ad essere privi di pelo, i gatti nudi come il Gatto Elfo sono anche privi di vibrisse. Ogni amante dei gatti sa quanto questi baffi e peli sottili sulle guance, sopra gli occhi e sulle zampe anteriori siano importanti per l'orientamento del tigrotto domestico. Senza vibrisse, i gatti possono percepire l'ambiente circostante solo in misura limitata, soprattutto al buio. Manca un senso che per loro è essenziale e di cui hanno bisogno per i loro normali comportamenti come sgattaiolare, cacciare o saltare.
9 min

Gatto Giavanese

I gatti Giavanesi discendono dal più celebre Siamese, con cui hanno in comune il fisico asciutto e la linea sinuosa del corpo, e sono gatti di taglia media. Le femmine pesano tra i 3 e i 4 kg, i maschi tra i 4 e i 5 kg.  A differenza del Siamese, però, il Giavanese è muscoloso: le zampe posteriori sono leggermente più lunghe di quelle anteriori, e questo fa sì che il dorso appaia leggermente inclinato.

Muso triangolare e grandi orecchie come l’Oriental Shorthair.

Con il suo muso triangolare, il Giavanese assomiglia molto anche ai gatti di razza Oriental Shorthair (OKH): due grandi orecchie, anch'esse triangolari, portate diritte su una testa cuneiforme. Il tartufo è dritto e non ha stop, il che rende il suo aspetto del tutto singolare. Come l'Oriental Shorthair, ha gli occhi a mandorla e di colore verde brillante. Gli esemplari bianchi possono avere anche gli occhi blu e in alcuni casi sono eterocromi: un occhio è verde, l'altro blu.
12 min

Gatto Himalayano

Durante gli anni '20, l'allevatrice americana di gatti Virginia Cobb e il ricercatore della Harvard Medical School Dr. Clyde Keeler posero le basi per questa nuova razza felina. A quel tempo, infatti, Clyde Keeler stava studiando il gene responsabile del colorpoint nei gatti. L'obiettivo era quello di allevare un gatto che avesse il mantello di un Persiano ma gli occhi azzurri e i classici point del Siamese. Con queste finalità si diede vita al primo Gatto Himalayano, ancora oggi considerato da alcuni semplicemente una “sottorazza” del Persiano.

L’aspetto dell‘Himalayano

11 min

Gatto Munchkin

Il gatto dalle zampe corte

Originaria degli Stati Uniti, questa razza felina dall'aspetto molto peculiare rappresenta ancora una rarità nelle altre parti del mondo. Il gatto Munchkin si distingue per le sue zampe corte, frutto di una naturale mutazione genetica. Assieme al suo carattere inconfondibile, è proprio questa caratteristica a rendere il gatto Munchkin così speciale agli occhi di allevatori e appassionati.
9 min

Gatto Orientale a pelo corto

La caratteristica più evidente dell'Oriental Shorthair sono le sue grandi orecchie “da pipistrello". Si distinguono, infatti, per essere molto distanziate tra loro, larghe alla base e più sottili verso la punta. Questo bel gatto elegante ha una testa a forma di cuneo, con un naso lungo e dritto. Gli occhi a mandorla, leggermente inclinati, sono sempre di un verde brillante, indipendentemente dal colore del mantello. Fanno eccezione gli esemplari bianchi, che possono avere anche gli occhi blu o, in alcuni casi, un occhio verde e uno blu.

Quanto grande diventa un Orientale a pelo corto?

Gli Oriental Shorthair crescono fino a 38 cm (altezza al garrese). Il peso delle femmine di solito è compreso tra i 3 e i 4 kg, mentre i maschi si aggirano tra i 4 e i 5 kg in media. Questo fa dell’Orientale a pelo corto una razza felina di taglia media.

Un gatto slanciato ed elegante

I gatti di questa razza discendono dai Siamesi e infatti vantano una corporatura simile: sono snelli e con le zampe lunghe. Anche la coda è lunga e sottile e ricorda un po’ un frustino. Il pelo è corto, sottile e aderente al corpo, contribuendo a conferirgli l'aspetto di un gatto snello. Il mantello di questi pelosetti è dotato di una bella lucentezza e non ha sottopelo.

Orientale a pelo corto: quali colori sono ammessi?

Tipica di questa razza è la grande varietà di colori e motivi del mantello. Qui di seguito elenchiamo i principali colori del gatto Orientale a pelo corto:
  • Nero
  • Bianco
  • Blu (grigio-blu)
  • Cioccolato (marrone scuro)
  • Lilac (grigio chiaro con una punta di viola)
  • Rosso
  • Crema
  • Cinnamon (marrone rossiccio)
  • - Fawn (beige opaco)
  • Tartarugato (fantasia nero-rossa)
  • Tabby (tabby, mackerel, spotted e ticked)
Tabby è il termine generico per i diversi varietà di mantello felino. Tutti i gatti tabby hanno un segno a forma di M sulla fronte.

Carattere: amorevole e chiacchierone

8 min

Gatto Selvatico Africano

Trattandosi del progenitore di tutti i gatti domestici, il Gatto Selvatico Africano ha un aspetto molto simile ai nostri amici di zampa. A prima vista, potrebbe facilmente sembrare un grosso gatto domestico. Ma guardandolo con più attenzione, si notano le sue zampe più lunghe, che gli conferiscono proporzioni completamente diverse e un'andatura da ghepardo. Anche la coda, lunga e sottile, è diversa da quella del gatto domestico. Si assottiglia verso la punta, dove presenta due o tre anelli scuri.

Quanto è grande il Gatto Selvatico Africano?

Gli esemplari di questa razza presentano una lunghezza testa-corpo che va dai 40 cm a poco meno di 70 cm. A questi vanno aggiunti i circa 30 cm della coda.
Arte o realtà? Ti sarà sicuramente capitato di vedere le antiche raffigurazioni egizie di gatti e ti sarai chiesto come mai avessero le zampe così lunghe. Non si tratta di una licenza artistica, ma dell'aspetto reale dei gatti dell'epoca, che assomigliavano molto di più al Gatto Selvatico Africano.

I colori per mimetizzarsi nel deserto

La colorazione di questo micione è piuttosto tenue. Predominano le tonalità rossastre, fulve, grigie e giallo sabbia; sono presenti anche alcune striature. Tratti caratteristici sono le macchie di colore rosso-arancio sul retro delle orecchie e sul muso, una linea scura lungo la spina dorsale e i cuscinetti delle zampe neri. Sotto gli occhi si trovano spesso delle marcature bianche. Grazie ai colori del suo mantello, il gatto selvatico si mimetizza nell'ambiente circostante, la steppa o il deserto africano. Il pelo è corto con punte scure, che gli conferiscono un aspetto leggermente screziato.
8 min

Gatto Selvatico Europeo

L’aspetto del Gatto Selvatico Europeo si confonde facilmente con quello del gatto domestico. Le dimensioni del cranio, il peso e la lunghezza della coda sono simili a quelle del gatto domestico. Ma ci sono anche delle differenze: questo micio selvatico ha una corporatura voluminosa e una coda molto folta che, a differenza di quella del gatto domestico, non è appuntita ma smussata. Quando si sente minacciato, i peli della coda si rizzano, con un effetto molto suggestivo.

Si nasconde dalle sue prede

Il Gatto Selvatico Europeo caccia nel sottobosco e, quindi, ha bisogno di mimetizzarsi bene. Il suo mantello, sempre di tigrato, presenta quindi colori poco appariscenti che vanno dal marrone-crema, al grigio-fulvo o argento. Sul dorso presenta una caratteristica striatura nera che arriva fino alla base della coda. La coda è voluminosa e anellata, presenta da tre a cinque anelli neri. Importante caratteristica distintiva: la punta della coda del Gatto Selvatico Europeo è sempre nera e sotto il mento è sempre presente una macchia chiara all’altezza della gola.
Un gatto domestico inselvatichito? Anche se ha un aspetto molto simile a quello dei nostri teneri gatti domestici, il Gatto Selvatico Europeo non è un gatto domestico inselvatichito, ma una specie a sé stante, non addomesticata.

Corpo compatto con una folta coda

Un esemplare maschio di Gatto Selvatico Europeo può raggiungere una lunghezza compresa tra i 55 e i 65 cm e ha una coda lunga circa 30 cm. Con un peso compreso tra i 3,8 e i 7,5 kg può diventare piuttosto possente. La femmina, invece, rimane più aggraziata, con una lunghezza compresa tra i 47 e i 57 cm ed un peso medio di 4 kg. In natura, il Gatto Selvatico Europeo vive dai 7 ai 10 anni. Nelle riserve faunistiche o negli zoo, può raggiungere anche un’età di 15 anni.
7 min

Gatto Serengeti

Questa razza felina è nata da un incrocio tra il gatto Bengala e il gatto Orientale a Pelo Corto. Il Bengala è un incrocio tra un gatto domestico e un gatto leopardo asiatico e appartiene, quindi, alla categoria dei cosiddetti gatti ibridi. Per via della sua discendenza dal Bengala, anche nel Serengeti c’è una piccola percentuale di felino selvatico, e si vede!

Mantello "selvaggio”

Dai suoi antenati selvatici il Serengeti ha ereditato non solo il temperamento, ma anche il disegno del mantello con le sue vistose macchie. Le associazioni di allevatori felini riconoscono i seguenti colori del mantello:
  • Da giallo a dorato con macchie nere
  • Nero intenso
  • Grigio freddo con macchie nere
  • Argento con macchie nere
Le macchie del suo pelo corto e setoso devono essere sempre ben visibili e ampiamente distanziate.

Aspetto aggraziato

Il Serengeti ha una corporatura quadrata. La postura eretta e le zampe lunghe gli conferiscono un aspetto aggraziato. Allo stesso tempo, è forte e muscoloso. Questo perché gli allevatori di Serengeti attribuiscono grande importanza all'eccellente condizione fisica di questi mici. Il Serengeti è una razza felina di medie dimensioni. Le femmine pesano tra i 3,5 e i 5,5 kg. I maschi sono molto più grandi e pesano dai 6 ai 7 kg.

Orecchie particolarmente grandi

Oltre al mantello maculato, un altro tratto distintivo del Serengeti sono le sue orecchie particolarmente vistose, addirittura della stessa grandezza del cranio. Si tratta di una caratteristica ereditata dal gatto Orientale a Pelo Corto. Questo pelosetto ha anche occhi rotondi e luminosi e un collo lungo che si unisce alla base del cranio senza assottigliarsi.

La scheda del gatto Serengeti

13 min

Gatto Siamese: fascino irresistibile

Occhi a mandorla di un colore blu intenso e un mantello dal colore inconfondibile: chiunque saprebbe riconoscere a prima vista un gatto Siamese. Ma cosa caratterizza questo bellissimo felino, oltre al regale aspetto? Leggi il nostro articolo per conoscere più a fondo questa razza piena di fascino.
10 min

Gatto Sokoke

Questa razza felina è originaria del Kenya, più precisamente della foresta di Arabuko Sokoke, l’ultima foresta pluviale ancora esistente in Africa orientale. Nel 1979, la colona inglese Jeni Slater, da anni proprietaria di una piantagione di cocco in Kenya, scoprì una cucciolata orfana di gatti selvatici. Slater pensò che si trattasse della cucciolata smarrita di gatti importati in Kenya. Portò i gattini nella sua fattoria, dove li allevò. Nonostante le origini selvatiche, i micini si dimostrarono facili da addomesticare e straordinariamente affettuosi.

Dal Kenya alla Danimarca

All'inizio, Slater non sapeva assolutamente nulla dei progenitori dei suoi mici. Ciononostante, capì presto che si trattava di una specie particolare ed iniziò ad allevarli in modo mirato. Fu allora che iniziò a chiamarli “Sokoke”. Effettuò un’ulteriore selezione di allevamento incrociandoli con dei gatti domestici neri. L’incrocio non alterò le caratteristiche peculiari del Sokoke: il corpo muscoloso, il disegno tabby del mantello e la natura socievole con gli umani, ma allo stesso tempo amante della libertà. Cinque anni dopo, nel 1984, Slater ricevette la visita di un'amica danese, Gloria Moldrup. L’amica, anch’essa amante dei gatti, rimase affascinata dai graziosi Sokoke e portò una coppia di riproduttori con sé in Danimarca. Inizialmente, Moldrup temeva che i pelosetti africani non si sarebbero sentiti a proprio agio nel clima del Nord Europa. Ma il suo timore si rivelò infondato. Così Moldrup fondò in Danimarca il primo allevamento di Sokoke sul territorio europeo e si impegnò attivamente per il riconoscimento della razza. A metà degli anni '80, i primi Sokoke allevati in Danimarca furono esposti in una mostra a Copenaghen. Nel 1994, la Fédération Internationale Féline (FIFé) ha riconosciuto ufficialmente la razza.

L'allevamento attuale

La razza Sokoke è ancora molto rara in questo Paese. Ciò è dovuto, non da ultimo, ai severi requisiti per l'allevamento. Per poter registrare ufficialmente una cucciolata di Sokoke, un allevatore è tenuto a presentare dei documenti per ogni esemplare, certificando che la loro origine è effettivamente nel distretto di Sokoke, in Kenya. Solo allora i gattini ricevono un certificato di autenticità e vengono riconosciuti come Sokoke. Nonostante questi requisiti, negli ultimi anni diversi allevatori in Italia, Germania, Norvegia, Finlandia, Stati Uniti e, naturalmente, in Danimarca hanno adottato questa speciale razza felina africana.

Profilo del Sokoke

13 min

Gatto Somalo

Il Somalo è una variante a pelo medio-lungo dell'Abissino da cui differisce solo per la lunghezza del pelo, poiché i due standard di razza corrispondono.
15 min

Gatto Soriano

Con questo nome si fa riferimento ad un’intera categoria di aMici, i quali si distinguono dagli altri essenzialmente per il loro mantello e per la loro enorme diffusione che li rende, in un certo senso, il “gatto per definizione”, nel continente Europeo. Non si tratta infatti di una specifica razza felina, di solito selezionata dall’uomo per ottenere determinate caratteristiche estetiche e caratteriali, ma piuttosto di una categoria di gatti trasversale alle varie razze feline, all’interno della quale si ritrovano tutti i mici con il mantello tigrato: a strisce, marmorizzato o a macchie. E infatti un Tabby Cat, come viene chiamato nel mondo anglosassone, può essere rosso, bianco, nero o grigio, a strisce o maculato, minuto o robusto. Quello che distingue davvero il gatto Soriano da tutti gli altri, almeno secondo gli appassionati, è la M sulla fronte. Questa caratteristica è al centro di tante leggende che avvolgono la storia degli affascinanti gatti Soriani, i quali potranno essere anche molto comuni, ma senza dubbio non sono banali.

Le leggendaria M sulla fronte del Soriano

Come abbiamo visto, sembra proprio che questo aMicio provenga dal Medio Oriente, dove era particolarmente diffuso già nel lontano passato, in condizioni di libertà e quindi come un qualunque animale selvatico. Da quella regione il nostro amico di zampa si è gradualmente diffuso in tutto il continente europeo, non tanto tramite incroci effettuati dall’uomo, quanto piuttosto attraverso una selezione spontanea. La leggenda vuole che la M che il Soriano reca sulla fronte derivi dalla parola “mau”, che in antico Egitto significava appunto “gatto”. Non a caso, l’antica razza felina egiziana per definizione si chiama ancora oggi Mau Egiziano. Ma c’è anche una leggenda che lega questo micio al mondo cristiano, secondo la quale un esemplare di gatto striato si presentò un giorno a consolare Gesù Bambino, che piangeva disperato: dalla carezza riconoscente della madre, Maria, deriverebbe la M che il Soriano porta ancora oggi sulla fronte. I musulmani non sono da meno e hanno a loro volta un’altra leggenda su questo gattone, che lo vede protagonista insieme al profeta Maometto, alle prese con un serpente velenoso. In questo caso l’arrivo fortuito di un Soriano di nome Muezza salvò il Profeta e da allora, secondo la leggenda, tutti i gatti tabby recano una M sulla fronte proprio per ricordare il fatto che sono creature speciali, amate da Maometto.

La vera origine della M

Fin qui le leggende. Se le mettiamo per un attimo da parte in favore della scienza, però, la spiegazione più verosimile chiama in causa la genetica, e il fatto che la pattern tabby sia il risultato di 3 diversi geni, presenti in tutti i gatti domestici. Come a dire che, in fondo, tutti i nostri aMici sono discendenti dei Soriani e che, semplicemente, in alcuni di loro il motivo tabby è più evidente. Osservando il mantello di un qualunque gatto alla luce del sole, infatti, indipendentemente dalla razza più o meno ufficiale e riconosciuta, non è difficile notare qualche striatura, qua e là. La ragione sta nel fatto che una pelliccia striata o maculata rende i felini molto più mimetizzabili, specie nell’erba alta, rispetto ad un mantello monocolore, che si nota subito, a colpo d’occhio. Lo sanno bene leopardi, tigri e ghepardi, che trascorrono anche ore nascosti nell’erba della savana, in attesa del momento giusto per aggredire la preda designata.
8 min

Gatto tedesco a pelo lungo (Deutsch Langhaar)

Per via del suo pelo rigoglioso e della sua corporatura muscolosa, il gatto tedesco a pelo lungo somiglia a prima vista al gatto Siberiano. Tuttavia, è più strettamente imparentato con il Persiano. È una delle razze feline di taglia media. La femmina pesa tra i 3,5 e i 5 kg, il maschio dai 4 ai 6 kg.

Il mantello del Deutsch Langhaar

Il mantello tipico di questa razza è medio-lungo e si caratterizza per una lucentezza setosa. Il sottopelo è molto denso, soprattutto in inverno. Molti esemplari hanno anche una scriminatura sul dorso. Come il Siberiano o il Maine Coon, questo micio ha anche una "gorgiera", cioè del pelo più lungo sul collo. La coda è folta e le zampe hanno dei peli tra i cuscinetti. Anche gli arti posteriori sono ricoperti da una pelliccia più lunga. Il mantello può essere di tutti i colori e può presentare tutti i disegni tipici dei gatti. Anche per gli occhi sono ammessi tutti i colori.

Proporzioni equilibrate

Nel complesso, questo tigrotto domestico ha un aspetto decisamente armonioso: le sue proporzioni sono equilibrate ed eleganti. Non ci sono caratteristiche “estreme” in questa razza, che nella sua patria di origine è conosciuta anche come "gatto di fattoria a pelo lungo”. Gli allevatori descrivono il suo corpo come lungo e "rettangolare", con arti di media lunghezza e muscolosi. Il petto e il collo sono forti e ben sviluppati. Anche la coda è di media lunghezza. Le zampe sono grandi e rotonde. La testa ha una forma arrotondata. È leggermente più lunga che larga, con un muso ampio e smussato. Osservandolo lateralmente, si nota un profilo dolcemente curvo con un ponte nasale leggermente arcuato. Le orecchie, di media grandezza, sono ben distanziate tra loro. Sono larghe alla base e terminano con una punta arrotondata. Anche gli occhi sono piuttosto distanziati. Sono grandi, ovali e leggermente obliqui. Questo conferisce al gatto tedesco a pelo lungo un’espressione amichevole e aperta.
13 min

Gatto Thai (o Siamese tradizionale)

Anche se il gatto Thai e il gatto Siamese hanno molto in comune, a livello visivo è facile distinguerli. Rispetto al “più moderno” cugino siamese, il Thai è più forte, ha una linea più arrotondata e nel complesso appare più armonioso. Questa razza orientale presenta una corporatura atletica ma non eccessivamente asciutta come quella del gatto Siamese. Le buone proporzioni e il collo muscoloso le conferiscono al Thai un aspetto e una struttura fisica robusta.

La forma delle orecchie e della testa: la chiave per distinguerlo dal Siamese

La forma della testa del gatto Thai è molto caratteristica: la fronte lunga e piatta si fonde con un cranio rotondo e con un muso ben proporzionato. Mento e naso sono allineati tra loro verticalmente. Le orecchie sono ben distanziate e attaccate alte. Proprio le orecchie e la forma della testa sono i due elementi che ci aiutano a distinguere i Thai dai Siamesi. Ciò che entrambe le razze hanno in comune, invece, sono i loro occhi a mandorla, che brillano di un blu intenso. Il mantello di questo gatto a pelo corto rivela la sua provenienza dai climi tropicali del sud-est asiatico: con pochissimo sottopelo, il Thai è morbido come la seta e ha un pelo particolarmente lucente ma raso.
16 min

Gatto Tonkinese: fascino e socievolezza

Chiunque trascorra qualche minuto con un esemplare di questa razza si accorge subito che si tratta di un gatto curioso che adora mettersi in relazione con le persone. I suoi grandi occhi a mandorla osservano l'ambiente con interesse e attenzione, come se fosse costantemente alla ricerca di nuove avventure e al tempo stesso della considerazione dei suoi umani. E in effetti è quasi impossibile ignorarlo, visto il fascino che sprigiona. Se ti piacciono i gatti e la loro elegante bellezza, non saprai resistere a questa razza dal corpo muscoloso ma snello, dalla grazia innata e dagli occhi espressivi, abbinati ad un mantello setoso e brillante. Altezza e peso sono molto proporzionati e lo stesso vale per la lunghezza delle zampe in relazione al resto del corpo e alla testa: si tratta di un gatto dall’aspetto davvero armonioso. Il Tonkinese è un gatto di taglia media e pesa tra i 3 e i 5 kg (di solito le femmine sono leggermente più leggere dei maschi). Le sue zampe sono snelle e di media lunghezza, quelle posteriori leggermente più lunghe di quelle anteriori: nell’insieme gli regalano un aspetto attivo e dinamico. Il pelo corto è aderente al corpo e molto brillante, lucido come la seta. A livello di colori, il mantello del Tonkinese è definito mink, visone, perché appunto ricorda quelle tonalità. Le tre varianti riconosciute sono pointed, mink e sepia.
  • Mink: si tratta del colore più comune (soprattutto negli Stati Uniti), e infatti la stessa Wong Mau, la madre di tutti i gatti Tonkinesi e Birmani, era di color visone bruno. In questa varietà, le orecchie, la maschera, le zampe e la coda sono di più scure rispetto al resto del corpo. Questi cosiddetti point si fondono dolcemente nel contesto della tonalità generale, più chiara. Per quanto riguarda il colore degli occhi del gatto, nel Mink sono verde-bluastro o blu-verdastro.
  • Sepia: negli esemplari di questa varietà il corpo ha una sfumatura leggermente più chiara del colore tipico dei point. Questo significa che il gradiente di colore dal tono più scuro a quello più chiaro è meno evidente di quanto non lo sia nelle versioni Mink e Pointed. Il colore degli occhi dei Tonkinesi Sepia va dal verde-giallo al giallo.
  • Pointed: il Tonkinese Pointed presenta un contrasto cromatico più forte tra il corpo e i point. Diversamente dalle varianti Mink e Sepia, in questa tipologia il colore più scuro delle orecchie, della maschera, delle zampe e della coda si distingue nettamente dal resto del colore del corpo, che è decisamente più chiaro. Gli occhi dei gatti Tonkinesi Pointed sono azzurro chiaro, con sfumature che vanno dall'azzurro al blu oltremare intenso.

Temperamento: l’importanza del legame con il suo umano

8 min

German Rex

La caratteristica più evidente del German Rex è il suo mantello ondulato o riccio. Poiché in questa razza sono assenti i peli di guardia più lunghi, il mantello è relativamente corto e piuttosto vellutato e morbido. Anche le vibrisse di questa razza sono arricciate e più corte dell’usuale. Il German Rex deve il suo pelo arricciato a un difetto genetico. Il gene mutato viene ereditato in modo recessivo. Ciò significa che non tutti i German Rex hanno il pelo riccio. Esistono anche esemplari a pelo liscio, ma non vengono utilizzati per la riproduzione. Inoltre, i ricci si sviluppano completamente solo all'età di due anni. Pertanto, nei gattini giovani il pelo può essere dunque più liscio che nei mici adulti. Le associazioni di allevamento riconoscono tutti i colori e i disegni del mantello del German Rex.

Il German Rex è adatto a chi soffre di allergie?

Le persone allergiche ai gatti generalmente tollerano abbastanza bene il contatto con questo pelosetto riccio. Ciononostante, se sei allergico e desideri adottare un micio, per andare sul sicuro ti consigliamo di sottoporti preventivamente a un test.
Lo sapevi? A scatenare una reazione allergica in alcune persone non è il pelo del gatto. Sono piuttosto alcune proteine, presenti nella saliva del gatto, che si depositano sul pelo quando il micio si lava. Nella maggior parte dei casi si tratta della proteina "Fel d 1".

Un gatto di taglia media con una corporatura muscolosa.

Fatta eccezione per il suo insolito mantello, il German Rex somiglia ad un normale gatto domestico: la sua corporatura è snella ma muscolosa, con zampe sottili e piedi ovali. Le orecchie con punte arrotondate si trovano su una testa rotonda. Anche gli occhi, di medie dimensioni, sono rotondi. Le sue guance sono ben sviluppate, il naso ha una leggera depressione alla base.

Quanto pesa un German Rex?

Una femmina pesa tra i 3 e i 4 kg, un esemplare maschio può pesare fino a 5 kg.
10 min

Havana Brown

L’Havana Brown appartiene ai gatti orientali a pelo corto ed è una vera bellezza. Pesa non più di 4 kg ed è allo stesso tempo muscoloso e aggraziato. La sua testa a cuneo e il mantello di un marrone brillante assolutamente unico gli conferiscono un aspetto esotico che non passa inosservato.

Un gatto fine ed elegante

Di taglia media e corporatura snella, ha un corpo asciutto e zampe lunghe. La sua testa cuneiforme presenta due orecchie grandi e rivolte in avanti, che gli conferiscono un aspetto molto riconoscibile. I suoi occhi leggermente obliqui sono di un bel verde chiaro, mentre il muso è piuttosto allungato, con il tartufo prominente. Il tronco stretto dell’Havana termina con una coda di media lunghezza affusolata, a sottolineare ulteriormente l'aspetto aggraziato di questo splendido aMicio.

Un mantello lucido, di un bel colore uniforme

Una caratteristica tipica dell’Havana Brown è il suo pelo lucido, corto e liscio, che ricorda il mogano e il cioccolato. Le sfumature di colore accettate sono solo comprese tra il marrone e il marrone rossiccio. Tutti gli esemplari sono a tinta unita: disegni e pezzature non sono ammessi. Ad oggi gli esemplari di Havana Brown sono ancora una rarità. Per ampliare il pool genetico, alcune associazioni di allevatori hanno incluso nello standard anche il colore lilac, ossia un beige con una nota bluastra.
17 min

Il gatto Bengala: la meraviglia dell’Oriente

Quella del Bengala non è una vera e propria razza. È piuttosto un ibrido nato dall’incrocio tra un gatto domestico ed un felino selvatico asiatico. Gatti come il Bengala e il Serval appassionano sempre più persone. Ma quali caratteristiche ha e cosa bisogna sapere se si sceglie di adottare un Bengala?
11 min

Il gatto Bombay: la mini pantera

Il gatto Bombay è una razza felina a pelo corto, ancora poco diffusa nelle nostre case. Soprattutto in Europa, si tratta di una delle razze meno diffuse, tanto rara quanto affascinante. Il gatto Bombay somiglia a una piccola pantera nera. Se ti affascina l’eleganza di questi grandi felini e vorresti averne una versione mini accoccolata sul divano vicino a te, il gatto Bombay è forse l’amico a quattro zampe che fa al caso tuo. La sua bellezza lo fa sembrare una temibile pantera in miniatura, ma si tratta di un tenero gatto da appartamento. I suoi padroni descrivono la convivenza con questa razza come estremamente piacevole.
8 min

Il gatto di Pallas: affascinante felino delle steppe

Il Manul (Otocolobus manul) è una specie a sé, all'interno della famiglia dei felini. Si tratta di felidi molto particolari che vengono chiamati gatti di Pallas dal nome del loro scopritore, il naturalista tedesco Peter Simon Pallas, il quale individuò e descrisse per la prima volta questa specie di gatti selvatici nel lontano 1776. Ad oggi sono note tre diverse sottospecie, diffuse ciascuna in un’area specifica del continente asiatico. Le loro dimensioni sono all'incirca quelle dei gatti domestici: misurano circa 60 cm dalla testa al tronco, a cui si deve aggiungere la coda, lunga da 25 a 30 cm. Grazie alla loro pelliccia lunga e folta, i Manul sembrano parecchio più robusti e tozzi dei nostri gatti domestici, anche per via delle loro caratteristiche zampe corte.

Una pelliccia dalla consistenza molto particolare

Il gatto di Pallas pesa in media tra i 2,5 e i 5 kg. La sua pelliccia ha un colore ambrato che va dal rossastro al grigio-giallo. Con un pelo così folto e lungo, è difficile riuscire a scorgere anche le strisce orizzontali e le macchie che invece sono presenti sul suo mantello. In genere il pelo del gatto di Pallas diventa più lungo in inverno, quando è anche più grigio per via delle punte bianche. All'interno della famiglia dei felidi, i Manul hanno uno dei mantelli più densi e folti, con molto sottopelo. Le orecchie sono corte, arrotondate e attaccate basse sulla testa, il che gli permette di mimetizzarsi meglio in aree dove non vi è un'adeguata copertura per nascondersi. Il colore degli occhi è giallo-verde e le pupille sono rotonde, dettaglio piuttosto insolito nei felini di piccola taglia.
11 min

Il gatto Ragdoll: oltre le apparenze

Un gatto che assomiglia a una bambola di pezza, come sembrerebbe suggerire il nome? Non esattamente! Il Ragdoll è però senza dubbio una razza felina adatta agli amanti dei  siamesi e degli altri gatti point.  Difficile non farsi conquistare da questi giganti dolcissimi, e non solo per il loro pelo meraviglioso, il colore straordinario e i lucenti occhi blu ...
16 min

Il gatto Siberiano

L’allevamento professionale di questa razza è iniziato solo negli anni ’80, ma negli Stati Uniti i primi esemplari non sono apparsi ufficialmente prima del 1990. Una razza naturale, non frutto di selezione, eppure riconosciuta solo di recente. In realtà in Russia con il termine "Sibirskaja koschka" ("gatto siberiano") ci si riferiva principalmente a tutti i gatti domestici dalla corporatura robusta e dal mantello folto e lussureggiante. Questi affascinanti micioni, in effetti, si trovano un po’ ovunque, in Russia e in Siberia, anche se non sono comuni quanto le altre razze a pelo corto. Non è chiaro da quando il gene del pelo lungo sia diventato così prevalente nella popolazione dei gatti russi. Secondo alcuni scienziati si tratterebbe di una mutazione indipendente, mentre altri ritengono sia il risultato di incroci avvenuti con animali orientali a pelo lungo. Anche nella loro terra natale, l’origine del gatto Siberiano è controversa. Infatti è stato a lungo ritenuto plausibile che i gatti selvatici del Caucaso (Felis silvestris caucasica) fossero parenti stretti dei gatti Siberiani, sebbene questi ultimi differiscano molto dal gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica, considerato l’antenato di tutti i gatti domestici), sia per il fisico sia per la consistenza del mantello. Studi più recenti, infatti, contraddicono questa teoria. Un gruppo di ricerca dell'Università di Oxford ha infatti confermato che tutti i gatti domestici dei cinque continenti discendono dal gatto selvatico africano.

Il gatto Siberiano in Europa: gli albori dell’allevamento professionale

Sino a tutto l’800, in Europa i gatti a pelo lungo erano una rarità. Per questo motivo gli strani gatti della Russia, con il loro folto e lungo mantello, hanno sempre attirato l'attenzione dei commercianti e viaggiatori a cui capitava di vederli, nei loro viaggi. Nel 1864, troviamo citati i gatti Siberiani in un numero di Brems Tierleben, una sorta di enciclopedia scientifica molto importante, in quegli anni. Successivamente, questi gatti così particolari sono apparsi sporadicamente anche in altre pubblicazioni europee. Pochi anni dopo, nel 1871, ritroviamo questi robusti gatti russi alla mostra che si tenne al Crystal Palace di Londra. Ma come si sviluppò l’allevamento di questa razza felina? Tecnicamente, visto che il gene del pelo lungo è recessivo, possono comparire gattini con questo tipo di mantello anche in una cucciolata di genitori a pelo corto. In pratica, all’inizio si incrociarono tra loro questi gattini anomali, per così dire, e in questo modo si diede il via all’allevamento del gatto Siberiano. Dopo la prima mostra al Crystal Palace, però, la razza cadde nell'oblio. Stiamo parlando degli inizi dell’allevamento felino professionale: i gatti a pelo lungo erano una rarità e venivano incrociati tra loro, indiscriminatamente, per dare vita ad una prole con questo tipo di mantello senza grossi criteri di selezione. Per questa ragione, il gatto Siberiano si perse nel pool genetico del Persiano e delle razze affini, lasciando di fatto il posto a razze feline più famose e popolari. La situazione politica dell’Unione Sovietica fece il resto: la Russia scomparve dalla storia dell'allevamento felino e per lungo tempo si persero le tracce di questa razza.

Un nuovo inizio per il gatto Siberiano

Ad un certo punto, la storia del gatto proveniente dalla Russia si intreccia con la storia tedesca. Negli anni ’80, infatti, i gatti Siberiani erano presenti nella Germania dell’Est con il nome di "Trassenkatzen", e si iniziò ad allevarli in via sperimentale. A partire dal 1986 gli esemplari ottenuti da questo allevamento iniziarono a comparire nelle esposizioni, ottenendo sempre maggior successo. L’anno dopo la razza, allora conosciuta come Gatto delle Foreste Siberiane, fu ufficialmente riconosciuta come razza felina a sé e trovò sempre più estimatori. Più o meno nello stesso periodo, la Russia iniziò l'allevamento sistematico della "Sibirskaja Koschka” anche se, all’epoca, ogni club felino presentava uno standard di razza diverso, ragion per cui l'aspetto del gatto Siberiano non era ancora uniforme. Con il tempo però l‘interesse per questo gattone arrivò anche oltre Oceano: nel 1990 la prima famiglia americana adottò un Siberiano, anche se i costi elevati dell’importazione della razza dalla Russia agli USA ne impedirono la diffusione capillare, nonostante l’apprezzamento che questi gatti dal folto mantello continuarono a riscuotere ovunque. Oggi il gatto Siberiano viene allevato in tutto il mondo. Nel 1991 ha cambiato nome: da "Siberian Forest Cat" a "Siberian Cat". La modifica si è resa necessaria per meglio distinguerlo dal "gatto Norvegese delle foreste". La razza è stata ufficialmente riconosciuta dalla World Cat Federation nel 1992 e dalla Fédération Internationale Féline (FIFe) nel 1998. In inglese, il nome ufficiale è "Siberian Forest Cat", ma spesso lo si sente chiamare più semplicemente "Siberian" o "Siberian Cat".
9 min

Il gatto tricolore: un variopinto portafortuna

Quando si parla di gatto tricolore non ci si riferisce a una razza vera e propria, quanto invece alla particolare colorazione e all’affascinante disegno presente sulla pelliccia di questi mici così speciali. Il nome più corretto del gatto tricolore è calico, proprio perché il disegno del suo mantello ricorda la trama dell’omonimo tessuto di cotone stampato. Sono diverse infatti le razze in cui può venire al mondo un affascinante colorazione di questo tipo:

Come nasce questo straordinario mantello?

8 min

Khao Manee

Il Khao Manee è un gatto a pelo corto di taglia media originario della Thailandia. Ha una corporatura atletica e un mantello bianco come la neve e lucente. Il pelo è corto e denso, aderente e con poco sottopelo. I maschi sono un po' più muscolosi e forti delle femmine. Raggiungono un peso massimo di 6,5 kg. Un’altra caratteristica di questo pelosetto che colpisce immediatamente sono i suoi grandi occhi a mandorla. Possono essere di colore blu, oro o verde. Grazie alle palpebre chiare, gli occhi di questo gatto appaiono particolarmente chiari, aperti e luminosi.

Un gatto portafortuna

Nel loro Paese d’origine sono particolarmente richiesti gli esemplari Khao Manee con gli occhi di due colori differenti, che vengono spesso regalati come portafortuna. Il nome della razza si traduce come "gioiello bianco" o "gemma bianca" e riferisce sia al suo mantello bianco che ai suoi occhi scintillanti. Le orecchie del Khao Manee sono relativamente grandi e arrotondate nella parte superiore. Per via del colore chiaro della pelle e del pelo di questo micio, i padiglioni auricolari appaiono leggermente traslucidi. Il naso e i cuscinetti sono rosa. La testa è a forma di cuneo o di cuore e ha zigomi alti, mettendo in risalto l'aspetto nobile di questa razza felina.
11 min

Kohona

Come lo Sphynx e il Levkoy ucraino, il Kohona è un gatto nudo. Ma mentre le altre razze feline glabre di solito hanno una peluria sottilissima sulla pelle, il Kohona è davvero e completamente nudo. Non ha follicoli piliferi e quindi non ha nemmeno le vibrisse. La pelle del Kohona è di un colore rosato ed è particolarmente rugosa. Secondo l'allevatrice Michelle Berge, la pelle rugosa di questa razza ricorda "un candela di cera calda". Anche se sembra piuttosto ossuto per via della totale assenza di mantello, questo micio ha una corporatura piuttosto muscolosa. Si tratta di una razza di medie dimensioni, che pesa tra i 3 e i 4 kg e ha la testa cuneiforme, la coda sottile e affusolata e grandi orecchie a pipistrello. Gli occhi sono tipicamente a mandorla.

Una razza non ancora riconosciuta ufficialmente

Ad oggi quella del Kohona non è una razza riconosciuta dalle associazioni feline internazionali. Pertanto, non esiste uno standard ufficiale a cui fare riferimento, per l'allevamento. Questo implica, ad esempio, che è possibile stabilire il giusto colore degli occhi: dal blu al verde sino al rame, tutti in teoria sono possibili. L'aspetto del Kohona, così glabro e pieno di pieghe, suscita reazioni contrastanti e non piace a tutti. A volte viene addirittura definito il "gatto più brutto del mondo", oppure viene paragonato a creature fantastiche e brutte come E.T. o Gollum. Nonostante questo, esistono tanti fan sfegatati dei gatti nudi, in generale, e c’è chi ha preso particolarmente in simpatia proprio il Kohona.

L’allevamento problematico (e discutibile) dei gatti nudi

11 min

Korat

Secondo la tradizione, il Korat venne scoperto ad Amour Pimai, nella regione di Korat, in Thailandia. Le prime testimonianze scritte sul Korat si trovano nel "Libro dei gatti" o "Smud Khoi dei gatti". Il libro risale al periodo Ayudhyha della storia siamese (1350 - 1767) e raffigura i diciassette "gatti portafortuna" della Thailandia, tra i quali figura anche il Korat. Oggi quest’opera è custodita nella Biblioteca Nazionale della Thailandia. Nella cultura thailandese, il Korat era considerato un messaggero di buona fortuna per i suoi futuri umani di riferimento. Si diceva che portasse ricchezza e buona salute in casa. Era ritenuto anche di buon auspicio per le persone che avevano intenzione di iniziare una nuova vita. Il Korat veniva spesso regalato ai matrimoni. Si credeva che portasse fortuna, fertilità e abbondanza agli sposi. Un'altra interessante tradizione locale riguardo a questo pelosetto è che generalmente le persone non li adottano personalmente, ma si fanno regalare una coppia di questi mici. Questa razza felina fece il suo ingresso nella società americana nel 1959, quando l'appassionata di gatti Jean Johnson ricevette in regalo una coppia di Korat da un'amica di Bangkok, in Thailandia. All'epoca Jean aveva già trascorso tre anni in Thailandia con il marito. All'inizio, però, era più interessata ai gatti di razza Siamese. Una volta conosciuto il Korat, tuttavia, il suo grande interesse si concentrò su questo micio portafortuna grigio-blu. Jean si rese conto che i gatti appartenenti a questa razza erano allevati prevalentemente negli ambienti più agiati della società thailandese: rappresentanti della nobiltà, funzionari di alto rango e simili. Le famiglie dell’élite thailandese si donavano reciprocamente questo “amuleto felino” portatore di abbondanza. Nel 1954, Jean e il marito lasciarono la Thailandia per svolgere altri incarichi nel Sud-Est asiatico. Cinque anni dopo, quando lei e il marito erano già tornati negli Stati Uniti, Jean ricevette dalla sua amica thailandese la notizia che due pelosetti Korat stavano arrivando dalla Thailandia per raggiungere lei e il marito negli Stati Uniti. Li chiamarono Nara e Dara. La coppia era felicissima dell’arrivo di questi nuovi membri felini nella propria famiglia e "incoraggiò" i gatti ad accoppiarsi. Tuttavia, per evitare la consanguineità, Jean incrociò i Korat con i suoi gatti Siamesi blue-point. Infine, escluse dal programma di allevamento tutti i gatti con le caratteristiche del Siamese, fondando così la prima colonia americana di gatti Korat. A ciò seguirono sempre più esemplari di Korat dalla Thailandia agli Stati Uniti e nel 1966 la Cat Fanciers Association (CFA) accettò il Korat nelle competizioni. Da allora, il Korat gode di una crescente popolarità nelle competizioni.

Aspetto

13 min

LaPerm

Il tratto distintivo del LaPerm, dal quale deriva anche la denominazione, è, ovviamente, il mantello riccioluto, morbido e staccato dal corpo che gli conferisce un’apparenza leggermente trasandata. Il pelo, corto o lungo, può essere leggermente ondulato o riccio. I ricci pronunciati sono chiaramente preferiti. Alcuni allevatori distinguono tra i seguenti tre tipi di pelo descritti da Linda Koehl:
  • BC (born curled): i gattini nascono già con il pelo arricciato (varietà preferita e oggi la più comune).
  • BS (born straight): i gattini hanno il pelo liscio.
  • BB (born bald): I gattini nascono privi di pelo e sviluppano il loro pelo riccio successivamente.
Il LaPerm non ha restrizioni per quanto riguarda il colore: sono consentiti tutti i disegni e tutte le tonalità di colore. Le possibilità, dunque, sono infinite. Tuttavia, sono particolarmente apprezzati i LaPerm rossi o quelli point (con marcature siamesi), in cui i riccioli sono particolarmente enfatizzati. A seconda dell'età e della stagione, il mantello di questo micio può anche cambiare. Durante la stagione fredda, ad esempio, può diventare più folto, soprattutto nella zona del collo. Altre caratteristiche tipiche di questo pelosetto di taglia media, atletico, snello e muscoloso sono le zampine rotonde e la coda molto folta. Anche le orecchie sono piuttosto grandi e possono avere anche dei ciuffi di pelo sulla punta, simili a quelli di una lince. La testa cuneiforme è caratterizzata da un portabaffi pieno e rotondo da cui emergono, in tinta con il mantello, dei baffi ondulati. Il LaPerm ha anche occhi espressivi, leggermente inclinati e a mandorla, che possono essere di tutti i colori. Il peso di questo pelosetto è compreso tra i 2,5 e i 5 kg. Le femmine sono generalmente più leggere dei maschi.

Storia e origini

7 min

Lince

La Lince eurasiatica (in latino Lynx lynx) è chiamata anche Lince settentrionale o semplicemente Lince. Insieme al raro Leopardo persiano, è il più grande felino d'Europa e uno dei maggiori predatori terrestri europei. Altri rappresentanti del genere lynx sono la Lince canadese, la Lince di montagna e la Lince pardina (conosciuta anche come Lince iberica). Con un'altezza al garrese compresa tra i 50 e i 70 cm, la Lince eurasiatica ha le dimensioni di un Pastore Tedesco ed è quindi la più grande delle quattro specie di lince. Ha una corporatura compatta e una testa piuttosto larga e rotonda.

Orecchie da lince

Tipici della lince sono i “pennacchi”, ciuffi di peli di colore scuro sulla punta delle orecchie. Essi aiutano la lince a percepire in modo ottimale anche i rumori più tenui emessi dalle sue prede. Il mantello della lince può essere giallastro, rossastro, marrone o grigio. In molti esemplari è ricoperto da macchie scure ben visibili. In altri, i disegni sono quasi del tutto assenti. Sul mento, sul petto e sul ventre, il mantello di questo felino selvatico è di colore bianco-crema.

Le zampe larghe fungono da "racchette da neve".

Nella stagione fredda, la lince ha un mantello invernale particolarmente spesso. Le sue zampe larghe le impediscono di affondare nella neve. Le zampe anteriori sono chiaramente più corte di quelle posteriori. Un'altra caratteristica di questa specie è la barba pronunciata, presente sia nel maschio che nella femmina. La coda è incredibilmente corta e ha la punta nera.
9 min

Lykoi (Gatto Mannaro)

La storia di questa razza inizia nel 2010 quando Patti Thomas, che allevava anche gatti di razza Sphynx, scoprì due gattini dall'aspetto particolare. Furono eseguiti dei test genetici e sanitari per verificare se lo strano aspetto dei gattini fosse dovuto ad una malattia. Si scoprì che l'aspetto di quei micini era dovuto ad una mutazione naturale. La madre era una gatta domestica nera. In qualità di cofondatrice della razza, Patti Thomas diede a questi pelosetti il nome "Lykoi", ispirandosi al loro aspetto. Patti affidò i gatti a Brittney e Johnny Gobble, un veterinario dello stato americano del Tennessee. Qualche mese dopo, Brittney e Johnny Gobble trovarono una seconda coppia di gatti di questo tipo e la adottarono. Dopo aver eseguito i test necessari, l'allevamento del Lykoi ebbe inizio. Gobble coltiva piante e alleva animali da quando aveva 15 anni. Sua moglie Brittney, invece, si distingue per la sua particolare inclinazione alla fotografia di animali. Sui social media, pubblica foto di gatti Lykoi drappeggiati con collane appariscenti.

Aspetto del Lykoi

11 min

Maine Coon: carattere, aspetto, alimentazione

Con una lunghezza che può raggiungere anche i 120 cm, il Maine Coon è probabilmente la razza felina più grande al mondo. Può avere un'altezza al garrese di 40 cm e anche il peso non è da meno: le femmine si aggirano attorno ai 4-6 kg mentre i maschi di solito pesano tra i 5 e i 9 kg. Più di molti cani di piccola taglia, insomma! I gatti di questa razza si distinguono per il loro fisico atletico, però. Non si tratta di un micio tozzo. Al contrario, soprattutto nella selezione europea della razza, la linea è sinuosa e asciutta, con un ampio torace. Anche le zampe sono muscolose, di media lunghezza, con piedi grandi e tondi.

Un mantello folto e semilungo per proteggersi dal freddo

Il Maine Coon è un gatto a pelo semilungo. È originario del nord-est degli Stati Uniti, una zona con inverni lunghi e freddi. Per questo motivo, il nostro gattone ha un mantello idrorepellente con un parte superiore molto folta e un sottopelo morbido e fine. I coonies hanno orecchie grandi e appuntite ma dalla base larga, con ciuffi di pelo all'estremità che ricordano quelli della lince. Anche tra le zampe sporgono ciuffi di pelo, utili quando ci si deve muovere anche in mezzo alla neve. Gli allevatori accettano quasi tutti i colori e le fantasie di mantello del Maine Coon, anche se i colori di base sono bianco, nero e rosso. Solo considerati indesiderati solo i colori chocolate, lilac, fawn e colored point ma in generale si accettano mantelli di colori solidi (uniformi) come pure tabby (tigrati). Il Maine Coon ha occhi grandi e chiari: il colore dovrebbe corrispondere a quello del mantello.
7 min

Manx (Gatto dell’Isola di Man)

Come già detto, uno dei segni distintivi di questa razza felina è l’assenza di coda. Questa particolare caratteristica è dovuta ad una mutazione genetica spontanea, che non è ugualmente pronunciata in tutti gli esemplari.

Il gatto Manx può presentare le seguenti varianti:

- Rumpy: completamente privo di coda - Stumpy: con una coda piccola e tozza - Rumpy Riser: con una coda tozza, che il gatto può sollevare leggermente quando viene accarezzato sul dorso. - Longy / Tailed: con una coda normalmente sviluppata La coda tozza di molti gatti Manx ricorda il codino del coniglio. Non si tratta dell’unica somiglianza con questo pelosetto: per via delle zampe anteriori più corte di quelle posteriori, il gatto Manx spesso si muove saltellando. La corporatura di questo micio di taglia medio-piccola è complessivamente robusta. Il suo aspetto è decisamente “rotondo”, caratterizzato da forme arrotondate dalla testa ai piedi. Altro segno distintivo è il busto corto e arcuato verso l'esterno, con una “gobba” leggermente più alta delle spalle.
10 min

Mau egiziano

Sebbene si sia realmente sviluppata negli anni '50, questa razza felina veniva allevata già più di 3.000 anni fa. Il Mau Egiziano era già presente nelle antiche pitture murali in Egitto. Nell'Antico Egitto, il gatto era molto popolare nelle zone abitate, soprattutto perché manteneva i magazzini di cereali liberi dai topi. Sull’origine esatta del Mau Egiziano esistono diverse leggende. Si dice che discenda dai gatti dei faraoni egiziani, che venivano imbalsamati e sepolti con i loro padroni. Pare che i test genetici confermino questo mito. Tuttavia, l'origine esatta del Mau Egiziano non è stata ancora chiarita in modo definitivo. La loro origine è quindi tanto misteriosa quanto il loro aspetto. Il Mau Egiziano che conosciamo oggi fu scoperto da una principessa russa in esilio, di nome Nathalie Troubetzkoy, che nel 1952 si imbatté in un gatto appartenente all'ambasciatore siriano in Italia. Affascinata dalla bellezza di questo micio egiziano, Troubetzkoy portò alcuni esemplari di questa razza negli Stati Uniti e iniziò ad allevarli. Nel 1968, il Mau Egiziano ottenne molti riconoscimenti in diverse mostre. Nel 1977, infine, vinse il primo premio della Cat Fanciers Association (CFA). In Europa, invece, questa razza viene allevata solo dal 1988.

Scheda del Mau Egiziano

8 min

Mekong Bobtail

Se non fosse per la coda così corta, questo pelosetto potrebbe essere facilmente scambiato per un gatto Siamese. Entrambe le razze hanno il pelo corto, chiaro e con un disegno point. Il Mekong Bobtail pesa in media tra i 3,6 e i 4,5 kg ed è, quindi, un gatto di taglia media. Ha una corporatura muscolosa, ma allo stesso tempo snella ed elegante. Le zampe sono di media lunghezza.

Il segno distintivo del Mekong Bobtail: la coda mozza

La caratteristica di questa rara razza felina è la coda corta e annodata su sé stessa. Secondo lo standard dell'associazione degli allevatori felini "World Cat Federation", la coda deve avere almeno tre vertebre. La sua lunghezza, tuttavia, non deve superare un quarto della lunghezza del corpo.

Mantello con disegno point

Il pelo del Mekong Bobtail è corto, lucido e con poco sottopelo. Questo micio si distingue anche per il colore del suo mantello con il tipico disegno point. Cosa si intende per disegno point? I gatti point hanno un mantello di colore chiaro, ma il muso, le orecchie, le zampe e la coda sono di una tonalità più scura. Questa sorprendente combinazione di colori deriva da un disturbo metabolico ereditario: l'enzima tirosinasi, necessario per la produzione di melanina, in questo caso funziona solo a temperature più basse. La melanina, com’è noto, è necessaria per rendere il mantello più scuro. Nei gatti point, la colorazione scura è presente solo nelle parti esterne del corpo che sono più fredde, da qui la denominazione "point". Sulle parti centrali del corpo, che sono più calde, il mantello rimane chiaro. In questo caso si parla di “albinismo parziale”. Alla nascita, questi gattini sono completamente bianchi, perché il calore presente all'interno dell’utero non permette la produzione di melanina. Anche il Siamese, il Birmano (Gatto sacro di Birmania), il Thai, il Ragdoll e il Balinese  sfoggiano un mantello con disegno point. I grandi occhi ovali del Mekong Bobtail brillano di un blu intenso. Questo aspetto è in comune anche con altri gatti point, come il Siamese.

Carattere del Mekong: vivace e giocherellone

8 min

Nebelung

Il Nebelung colpisce per la sua corporatura elegante e muscolosa. È una razza di taglia media, con un peso compreso tra i 4 e i 7 kg. I maschi sono generalmente più pesanti delle femmine. Le gambe, mediamente robuste, sono lunghe e le zampette di forma ovale. Le orecchie, grandi e leggermente appuntite, sono posizionate sulla testa cuneiforme. La coda del Nebelung è più lunga del resto del corpo. Uno dei segni distintivi del Nebelung è il suo mantello semilungo e "blu". Dal punto di vista genetico, si tratta di una diluizione del nero. Le punte grigie del pelo, il cosiddetto "ticking", dona al mantello di questo micio un luccichio argenteo. Il colore degli occhi varia dal verde oro al verde smeraldo. Secondo lo standard, il mantello del Nebelung non deve presentare disegni come macchie o strisce. Tuttavia, è possibile valutare il mantello solo una volta raggiunti i due anni di età. Gli esemplari più giovani possono presentare un disegno molto leggero che svanisce con il tempo.

Scheda del Nebelung

14 min

Neva Masquerade

Neva Masquerade: un nome misterioso per un gatto di straordinaria bellezza! Il Neva Masquerade non è altro che la variante color point del gatto siberiano con il quale ha in comune tante caratteristiche.
13 min

Norvegese delle Foreste

Il gatto Norvegese delle Foreste ha un’aria un po’ selvaggia e un carattere affettuoso che lo rendono una delle razze feline più popolari in assoluto. Ma l'aspetto non è la sola caratteristica speciale di questo micione. Scopriamo insieme cosa rende tanto unico questo fiero ed affascinante amico felino.
8 min

Ocelot (Gattopardo Americano)

Con una lunghezza testa-corpo compresa tra i 55 e i 100 cm, l'ocelot è circa due volte più grande di un gatto domestico. Questo fa di questa specie un felino di taglia media. La coda raggiunge una lunghezza piuttosto ridotta, compresa tra i 25 e i 41 cm. Il peso è compreso tra i 7 e i 15 kg; i maschi sono più grandi e più pesanti delle femmine. L’Ocelot ha una corporatura tozza e muscolosa. Le sue zampe forti e i suoi artigli retrattili lo rendono un eccellente arrampicatore. Gli occhi sono grandi e marroni, le orecchie arrotondate.

Colore e disegno del mantello

Il pelo dell'ocelot è corto, denso e sottile. Il suo colore di base varia a seconda dell'habitat. Gli esemplari che vivono in aree forestali calde e umide sono di un colore che va dall'ocra al giallo-arancio. Al contrario, gli Ocelot delle regioni aride della savana hanno un mantello più grigiastro. In tutti gli esemplari il ventre è più chiaro, quasi bianco. Il mantello presenta inoltre diversi disegni come rosette, anelli, macchie e striature. Ogni esemplare ha un disegno diverso. Spesso la parte sinistra del corpo ha un disegno diverso dalla parte destra.
11 min

Ocicat

Nel 1964 una signora americana di nome Virginia Daly diede vita all'Ocicat accidentalmente: aveva incrociato un esemplare maschio di Abissino con una gatta Siamese. Alcuni lo definiscono un allevamento non riuscito. Noi, invece, lo consideriamo un successo, perché il gatto Ocicat è davvero straordinario sia nel carattere, che nell’aspetto. Il genetista Dr. Clyde Keeler sviluppò un grande interesse per questo docile gatto domestico dall’aspetto selvatico e l’allevamento di questo esotico coccolone andò avanti. Per aumentare la varietà di colori, in una fase successiva venne incrociato con l'American Shorthair. Fu così che, nel corso degli anni, nacque questa nuova razza felina dalla corporatura robusta e l’aspetto aggraziato. Nel 1987 l’Ocicat venne riconosciuto come razza negli Stati Uniti.

Aspetto dell'Ocicat

11 min

Persiano: alla scoperta di una razza

Quella del morbido Persiano è una tra le razze feline più amate di sempre, oltre ad essere tra le più antiche. Definito „Gorbe-ye irāni“ (gatto iraniano) in lingua persiana, di fatto il micione che conosciamo noi oggi non proviene dall’Oriente.
12 min

Peterbald

Oltre all'esclusivo mantello, il Peterbald colpisce per la sua eleganza: ha delle zampe molto lunghe e un corpo snello e atletico. Questo micio di taglia media, pesa tra i 3 e i 4 kg. Come tutti i gatti orientali, il Peterbald ha un muso lungo e triangolare, zigomi piatti e orecchie lunghe e larghe. I suoi occhi sono grandi e a mandorla.

Perché non tutti i Peterbald sono nudi?

Sebbene il nome di questa razza originaria di San Pietroburgo sia composto anche dal termine inglese "bald" (calvo), il Peterbald è disponibile in diverse varietà di mantello:
  • privo di pelo (nudo): questi esemplari nascono senza pelo. Quando viene accarezzata, al tatto la pelle ricorda un po' la gomma. Si noti che i Peterbald nudi non hanno vibrisse o sono spezzate.
  • con peluria: il mantello di questi esemplari è molto sottile e delicato: il corpo è rivestito solo da una leggera peluria di circa 1 mm. La sensazione quando li si accarezza ricorda un po’quella del muso di un cavallo.
  • con mantello vellutato: questa varietà si caratterizza per un pelo leggermente più lungo della varietà con peluria, di circa 3 mm. Al tatto, il mantello è morbido e vellutato.
  • con mantello a spazzola: il pelo è corto e riccio, ma molto denso. Sebbene siano meno vellutati al tatto, gli esemplari con questa struttura del mantello sono molto popolari. Si tratta di una caratteristica unica delle razze Don Sphynx e Peterbald.
  • a pelo corto: esistono anche alcuni esemplari di questa razza senza il gene responsabile della “nudità”. Hanno un mantello normale e disponibile in tutti i colori.

Storia del Peterbald

8 min

Pixie bob

Se vuoi sapere quale sia il gatto domestico che più di tutti assomigli ad una lince, e fai una veloce ricerca in rete, ti imbatterai quasi subito in immagini di Pixie bob. A volte è anche scritto Pixie-bob, ma anche come una parola sola (Pixiebob). Questa razza felina in realtà ricorda in qualche modo una lince, in particolare per via della sua coda molto più corta del normale. Inoltre, proprio come il felino selvatico, il Pixie bob è un gatto di taglia media e ha un fisico piuttosto tozzo e muscoloso. Le femmine di solito pesano tra i 3 e i 5 kg, mentre i maschi tra i 5 e i 7 kg In genere, questi gatti affascinanti hanno un mantello maculato di un colore grigio-marrone. In estate il loro pelo è un po' più corto, il che rende ancora più visibili le macchie sulla loro pelliccia. Il mantello invernale, invece, è un po' più lungo, più folto e scostato dal corpo.

Un aspetto selvaggio e una polidattilia ricorrente

La testa ampia, a cuneo e i ciuffi di pelo sulle orecchie completano l'aspetto da animale selvatico di questa razza felina. Gli occhi del Pixie bob sono dorati o verdi. Le zampe possono avere una particolarità ereditaria detta polidattilia: in pratica, questi gatti possono avere fino a 7 dita. Questo rende il Pixie bob l'unica razza felina in cui, secondo lo standard, la polidattilia è ammessa.
10 min

RagaMuffin

L’aspetto del RagaMuffin è davvero imponente: a guardarlo si resta impressionati. Infatti, si tratta di una delle razze feline più grandi in assoluto: i maschi possono raggiungere un'altezza al garrese di 40 cm e pesare anche 10 kg. Le femmine sono decisamente più piccole e pesano al massimo 7 kg. Questo splendido gattone impiega 4 anni a completare la sua crescita. Ha un fisico muscoloso e massiccio, dalla forma quasi rettangolare, un torace ampio e uno strato di grasso nella zona addominale posteriore. Le sue zampe lunghe e robuste, dalla forma tondeggiante, presentano ciuffi di pelo nella parte inferiore e tra le dita, come il suo parente Norvegese delle Foreste. Detto ciò, nel complesso l’aspetto di questo gattone è piuttosto tenero, nonostante la stazza: il RagaMuffin sembra infatti un grande orsacchiotto di peluche.

Sono ammessi tutti i colori di matello e di occhi

Una particolarità di questo aMicio è il suo pelo di media lunghezza, fitto e setoso, con poco sottopelo: ricorda un po’ il mantello del coniglio. Lo standard di razza ammette tutti i colori e le varietà (maculato compreso). Nella zona attorno al muso, di solito il pelo è più lungo, al punto che sembra quasi avere una gorgiera. Come il Norvegese, anche il RagaMuffin ha le zampe posteriori più lunghe e pelose delle anteriori (i famosi “calzoncini”), mentre la coda è folta e si assottiglia verso la punta. La sua testa a cuneo è grande e tonda come lo sono la fronte, il muso e il mento: a guardarlo, questo gattone ha un’espressione dolcissima e un aspetto armonioso, pur nelle sue dimensioni considerevoli. I suoi grandi occhi dalla forma che ricorda una noce possono essere di tantissimi colori come blu, verde, oro o ambra e si dice che siano abbinati al colore del mantello. Sono ammessi anche occhi di colore diverso tra loro.
9 min

Savannah

L’ascendenza del grazioso gatto Savannah si nota già a prima vista: le macchie scure spiccano sul colore del fondo del mantello, per lo più beige-dorato, con la parte inferiore più chiara, proprio come un felino selvatico. Questo pelosetto, infatti, è il risultato di un incrocio tra un Serval africano e un gatto domestico, principalmente un Siamese.

Quanto è grande un Savannah?

Il gatto Savannah è alto e snello. Con un'altezza al garrese che può andare dai 35 ai 45 cm, talvolta anche di più, è uno dei gatti domestici più grandi del mondo. Cammina su gambe lunghe e muscolose con zampette di forma ovale. Le zampe posteriori sono di solito leggermente più lunghe di quelle anteriori. L'aspetto elegante di questo felino è completato da una coda piuttosto larga e di media lunghezza. Il collo sottile è sormontato da una testa aggraziata con le grandi orecchie tipiche della razza. Queste sono erette e alte sulla testa, hanno una forma ampia e una punta arrotondata. Gli occhi sono di media grandezza e profondi.

Il Savannah un aspetto esotico?

Tipiche del Savannah sono le caratteristiche bande nere sotto gli occhi che somigliano a delle lacrime, simili a quelle del ghepardo e che, insieme al mantello maculato, conferiscono a questo pelosetto un aspetto che molte persone trovano esotico.

Scheda del Savannah

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Scottish Fold: il prezzo della dolcezza

Probabilmente ti sarà capitato di vedere, su qualche social media, la foto di un gatto con le orecchie piegate in avanti. Si tratta dello Scottish Fold, una razza che deve questo aspetto buffo ad una mutazione genetica che causa danni alle ossa e alle cartilagini. Per questo motivo l’allevamento dello Scottish Fold è vietato in diversi Paesi europei. Cerchiamo di capire insieme le ragioni del fascino che la razza esercita ancora su diverse persone e come si è arrivati a vietarne l’allevamento.
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Selkirk Rex

Le origini del Selkirk Rex risalgono al 1987 negli Stati Uniti, quando una cucciolata venne portata in un gattile. Uno dei piccoli di questa cucciolata era talmente diverso dai suoi cinque fratellini da lasciare di stucco i guardiani: la micina in questione aveva il mantello riccio - perfino le vibrisse ondulate - e occhi verdi brillanti. Si trattava di una mutazione spontanea. Il personale del gattile informò dell’insolito arrivo l'allevatore di Persiani Jeri Newman. Questi adottò la gattina e la chiamò Miss Depesto of Noface. Una volta diventata adulta, Newman fece incrociare Miss Depesto con un Persiano nero. Da questo incrocio nacquero sei gattini: tre avevano il pelo liscio, altri tre avevano il pelo arricciato. Newman diede alla nuova razza il nome "Selkirk Rex". Nei decenni successivi, la nuova razza felina si sviluppò lentamente, ma con determinazione. Ancora oggi, in alcune associazioni, sono consentiti incroci controllati con altre razze, come il British Shorthair o il Persiano. Tra l'altro, i riccioli vengono ereditati in modo autosomico dominante. Questo significa che anche i Selkirk Rex meticci hanno il pelo riccio, ma se si incrociano due Selkirk Rex meticci, si possono ottenere gattini privi del gene per il pelo riccio. Solo se almeno uno dei genitori è omozigote, tutti i micini avranno il pelo riccio.

Gli altri gatti Rex

Oltre al Selkirk Rex, esistono altre razze feline con il pelo riccio, dovuto però ad altre mutazioni genetiche. Tra questi, il German Rex, il Devon Rex, il Cornish Rex o la nuova razza LaPerm. La denominazione "Rex" deriva dall'allevamento dei conigli. I piccoli animali con il pelo arricciato, infatti, sono chiamati "conigli Rex". L'allevamento dei gatti Rex è talvolta oggetto di critiche, in particolare quando anche le vibrisse sono arricciate e, quindi, più corte. Secondo alcuni animalisti, in questo modo verrebbe limitata la funzione delle vibrisse come importante organo tattile dei gatti.

Aspetto del Selkirk Rex

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Serval: la storia di una specie

Che si tratti di una tigre siberiana o di semplice gatto domestico, è la grazia felina ad affascinare gli amanti dei gatti. Il Serval non è propriamente un animale domestico ma un felino selvatico originario della savana africana. In questo articolo ti parleremo del Serval in qualità di antenato del Savannah, una razza felina con una componente selvatica ma allo stesso tempo molto alla moda.
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Singapura

Il dolce Singapura è una razza felina rara, il cui numero di allevatori affidabili è notevolmente ridotto. Per questo motivo non è affatto semplice trovare un esemplare di questa razza esotica. Chi però ha la fortuna di avere come membro della famiglia un Singapura, può ritenersi fortunato, perché è un gatto dal carattere unico, pacifico e divertente allo stesso tempo: proprio come si potrebbe descrivere la vita a fianco di un Singapura.
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Snowshoe: il gatto con i calzini

In Italia è ancora difficile trovare un esemplare di Snowshoe, razza felina originaria degli Stati Uniti. Tuttavia, grazie al loro aspetto particolare e ad un carattere davvero speciale, questi gatti cominciano ad essere apprezzati anche qui da noi. Una cucciolata di Snowshoe regala sempre dolci sorprese: al momento della nascita, i gattini sono ancora completamente bianchi e assumono le diverse colorazioni soltanto durante il corso della loro crescita. I primi colori iniziano ad essere visibili circa 10 giorni dopo la nascita.
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Sphynx: un fascino tutto da scoprire

Lo Sphynx è quasi completamente privo di pelo ed è forse la razza che più divide l’opinione degli amanti dei gatti: c’è infatti chi guarda con sospetto all’allevamento di questi gatti di provenienza canadese, sostenendo che si tratti di una razza geneticamente modificata in laboratorio, ma allo stesso tempo molti sono affascinati dallo straordinario aspetto di questo felino. Scopriamo assieme questa affascinante razza!
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Teacup Cats, i gattini mini

L'aspetto di un micio in miniatura è praticamente identico a quello di un gatto normale, ma molto più piccolo. Le dimensioni del suo corpo sono circa due terzi di quelle di un gatto di taglia normale. Mentre un gatto domestico adulto pesa circa 5 kg, un pelosetto in miniatura pesa solo 2,5 o 3 kg. I gatti in miniatura non costituiscono una razza felina a sé stante. Ve ne sono di tutte le razze. La forma, la struttura del mantello e il carattere dipendono quindi dalla razza di origine. Il Persiano in miniatura (detto anche Persiano Teacup) è particolarmente apprezzato.

I gatti in miniatura non sono dei gatti nani

Per quanto riguarda le proporzioni, un gatto in miniatura non è diverso dai suoi “fratelloni”. Rispetto al tronco, le sue zampe hanno una lunghezza normale. Questo lo distingue, ad esempio, dal Gatto Munchkin, una razza di gatto nano con zampe particolarmente corte, simili a quelle di un bassotto.

Allevamento: com’è possibile fare in modo che questi gatti rimangano così piccoli?

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Toyger: un tigrotto in miniatura

Il Toyger è un gatto domestico originario degli Stati Uniti, considerato esclusivo e "di design", allevato al fine di creare una tigre in formato gatto. Il nome stesso di questa razza ci dà indicazioni sul suo aspetto: è infatti il risultato dell'unione di "Toy", giocattolo, e "Tiger", che significa appunto tigre. Nonostante il nome, come ogni animale domestico il Toyger non va certo considerato alla stregua di un gioco, bensì amato e rispettato.
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Turco Van

A prima vista, il Turco Van viene spesso confuso con il gatto d’Angora Turco. Pur essendo entrambe originarie della Turchia, le due razze feline si differenziano notevolmente. Il Turco Van è un gatto di taglia media e corporatura robusta, con torace ampio, testa cuneiforme e pelo semilungo. L'altezza al garrese va dai 35 ai 40 cm.

Particolarità del mantello: setoso in estate, caldo in inverno.

Durante l’estate, il mantello di questo micio è setoso e privo di sottopelo. In inverno, invece, è denso e soffice. La coda folta, i ciuffi di pelo sulle zampe posteriori e la notevole gorgiera sono tipici di questa razza. È interessante notare che il pelo sul ventre è più lungo di quello sul dorso. Mentre molte altre razze feline presentano fino a tre diversi tipi di pelo contemporaneamente, il mantello del gatto Turco Van è completamente adattato alle temperature estreme del suo paese d'origine. Presenta un solo tipo di pelo per ogni stagione. A causa delle condizioni climatiche estreme del suo paese d'origine, il suo pelo è denso e riscaldante in inverno e sottile e piumoso in estate, simile al cashmere o alla pelliccia del coniglio.

Amante dell'acqua

Particolarità: il mantello del Turco Van è idrorepellente e gli permette di fare qualche nuotata nell'acqua fresca. Per questo motivo questo pelosetto è noto anche come "gatto nuotatore". Come spesso accade nei gatti grandi e forti, il Turco Van ha uno sviluppo tardivo. Spesso sono necessari quattro anni prima che raggiunga le dimensioni definitive. Sovente la gorgiera tipica della razza non si sviluppa prima del sesto anno di vita.

Colori e disegno del mantello del Turco Van

A partire dal XX secolo sono state fatte discendere dal gatto domestico una serie di razze feline, per le quali in una certa misura sono stati anche fatti incroci con il gatto selvatico. Alcune razze feline si basano su un incrocio ripetuto di una mutazione comparsa spontaneamente. Tuttavia queste diverse razze feline si assomigliano molto di più tra loro di quanto non facciano le diverse razze canine. Questo si spiega perché i gatti hanno sempre avuto due comuni denominatori: la funzione di allontanare i topi, ma anche quella di essere buoni animali da compagnia.

Le razze feline si possono grossolanamente dividere in tre categorie: pelo lungo, medio-lungo e corto. Sai quali sono le razze feline più famose e che cosa contraddistingue ogni razza?

Troverai tanti interessanti articoli sulle più comuni razze di gatto nel nostro Magazine per animali.