{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/razze-feline/serval","title":"Serval: la storia di una specie","mag_id":36360,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":563,"sub_cat_name":"Razze feline","cat_id":542}
Che si tratti di una tigre siberiana o di semplice gatto domestico, è la grazia felina ad affascinare gli amanti dei gatti. Il Serval non è propriamente un animale domestico ma un felino selvatico originario della savana africana. In questo articolo ti parleremo del Serval in qualità di antenato del Savannah, una razza felina con una componente selvatica ma allo stesso tempo molto alla moda.
Origini
La savana africana
Con Serval si identifica una specie a sé stante, non la razza di un gatto. Stiamo parlando del Leptailurus serval, conosciuto semplicemente come Serval. Il nome deriva probabilmente dal corrispettivo portoghese della parola “lince”: si tratta di un felino dallo straordinario aspetto esotico, ma che per gli amanti dei gatti ha un’importanza particolare. Dal Serval, infatti, deriva una razza relativamente giovane, che ha preso il nome dall’habitat del suo antenato: la savana. La razza felina Savannah nacque infatti alla fine degli anni Ottanta dall’incrocio tra un Siamese e un Servalo.
Non è detto che gli esemplari delle due specie riescano a riprodursi: nel regno animale ci sono spesso degli ibridi che nascono con dei limiti a livello riproduttivo. Un esempio di questa limitazione è rappresentato dal mulo, risultato dell’incrocio tra cavallo e asino. Si tratta di un animale che non può riprodursi, e lo stesso discorso vale per l’incrocio tra gatto e Serval. Le femmine nate da questo incrocio sono fertili, mentre i maschi delle prime generazioni non sono in grado di riprodursi. Quella del Savannah è una razza che si è imposta subito per il suo aspetto particolarmente esotico e selvaggio. Si tratta di una razza riconosciuta ufficialmente ma, per il fatto di discendere da un predatore come il Serval, in certi casi risulta acquistato solo come trofeo da esibire.
Per la riuscita dell’allevamento, era necessario allevare degli esemplari di Serval, addomesticarli e farli socializzare con i gatti, loro parenti più piccoli. Tuttavia, l’habitat naturale di un felino primitivo come il Serval sono le distese sconfinate della savana africana, soprattutto quelle a sud del Sahara, dove è spesso possibile incontrarlo. Al di là del periodo dell’accoppiamento, il Serval conduce nella savana una vita solitaria. La sua popolazione non è a rischio, ma negli ultimi decenni si è parecchio ristretta la sua area di diffusione in natura.
Aspetto del Serval
Un tipico felino selvatico
Basta guardare un Serval per capire subito che non si tratta di un comune gatto domestico, ma di un felino più grande, che ricorda piuttosto un ghepardo o un suo parente più piccolo come il gattopardo (Ocelotto). L’altezza al garrese oscilla tra i 54 e i 62 cm, mentre la lunghezza può raggiungere il metro. Le femmine pesano tra i 9 e i 12 kg, mentre i maschi possono arrivare a pesare fino a 18 kg. Se paragonato agli altri felini, il Serval è quello con le zampe più lunghe in rapporto al resto del corpo. Proprio come altri felini maculati, ha il pelo adornato con macchie che gli servono per mimetizzarsi. Tuttavia, le macchie possono differire di molto in base all’esemplare ed essere grandi o piccole. La testa spicca per le sue dimensioni ridotte, che fanno sembrare le orecchie del Serval ancora più grandi. Le orecchie di alcuni esemplari ricordano quelle di un pipistrello. Nel suo insieme, il corpo del Serval esprime la tipica grazia del predatore e la forza riscontrabili anche nei suoi parenti felini più grandi.
Carattere
Come ci si potrebbe aspettare, il Serval ha un carattere selvaggio, così selvaggio che spesso non è possibile addomesticarlo. Gli esemplari che vivono in cattività saranno sempre piuttosto schivi nei confronti dell’essere umano, mentre quelli addomesticati possono diventare più o meno docili. Se fin da piccoli vivono in compagnia dell’essere umano, giocheranno e saranno affettuosi con loro. Tuttavia, il loro è un carattere più primitivo e selvatico, se paragonato a quello di un comune gatto domestico. In tal senso sono sempre vigili e attenti, mostrando curiosità per tutto ciò che li circonda. Se da cucciolo viene fatto opportunamente socializzare, il Serval è un felino che va spesso d’accordo con i suoi simili. Tuttavia, il suo carattere particolarmente selvatico lo rende poco adatto alla convivenza con altri gatti domestici, essendo spesso un po’ troppo diverso per tanti aspetti e rischiando di ferirli inavvertitamente. Dopotutto gli animali, quando giocano ad azzuffarsi, sono in grado di triplicare il loro peso.
Alimentazione del Serval
Quando il Serval caccia nel suo habitat naurale, in Africa, si avvicina silenzioso a pochi metri dalla preda e la assale con enorme destrezza: è in grado di fare grossi salti in avanti e verso l’alto, e può addirittura afferrare con le zampe uccelli in volo che, assieme a lepri e piccoli roditori, sono le prede che preferisce cacciare. Quando ne ha l’occasione, il Serval caccia anche antilopi molto giovani. Gli esemplari allevati in cattività devono essere nutriti con carne fresca, e per questo motivo è utile documentarsi in modo approfondito sulla dieta BARF per gatti.
Molti allevatori consigliano un’alimentazione a base di carne cruda anche per il Savannah, la razza felina che discende dal Serval. Tuttavia, un’alimentazione a base di carne non può bastare sul lungo termine: il corpo di un gatto ha bisogno anche di vitamine e minerali, ed è per questo motivo che è molto importante fare uso di specifici complementi alimentari per gatti. Per nutrire un Serval nel modo giusto, è quindi necessario avere alcune competenze specifiche, così come è necessario rivolgersi ad un veterinario esperto di animali selvatici, per un’opportuna prevenzione sanitaria.
Allevamento
Serval e Savannah
Serval e gatto domestico si differenziano per la loro corporatura, che mette alla prova gli allevatori di una razza come il Savannah. Questa differenza costituisce un pericolo per il gatto domestico che, se anche tecnicamente in grado di riprodursi con il Serval, non per questo è adatto a farlo. Il Serval ha un corpo più grande e forte, se paragonato a quello minuto di una gatta, la quale potrebbe subire importanti ferite durante l’atto di accoppiamento. Un altro problema è rappresentato dal periodo di gestazione del gatto, che si aggira attorno ai 63 giorni, mentre nel Serval è più lungo, raggiungendo i 73 giorni circa. Esiste quindi la possibilità che da un incrocio nascano dei cuccioli prematuri, i quali avranno spesso bisogno di supporto da parte dell’uomo, sempre che riescano a sopravvivere. D’altro canto se la femmina di un Serval si accoppia con un gatto, che è di dimensioni inferiori, e riesce a portare a termine la sua gravidanza, c’è il rischio che poi non riconosca cuccioli così piccoli. Un cucciolo di Serval in salute pesa alla nascita attorno ai 250 g, mentre un gattino pesa in media dai 90 ai 110 g. Per inciso, gli esemplari maschi appartenenti alle prime tre generazioni nate da questo incrocio sono sterili.
Il Serval può essere considerato un animale domestico?
La bellezza di questo animale elegante e selvaggio accende il desiderio di alcuni appassionati di animali esotici e prestigiosi, i quali vorrebbero allevare ed esibire un Serval in casa propria. Tuttavia, si tratta di un animale con esigenze estremamente complesse in termini di allevamento; anche se si riuscisse a soddisfare queste necessità, rimarrebbero comunque delle perplessità. Il Serval è un animale che vive nella savana africana e dovrebbe essere allevato in appartamento. Perché farlo quindi vivere all’interno di un recinto in Europa? Stesso discorso vale per i suoi diretti discendenti. Nella maggior parte dei Paesi europei è necessaria un’autorizzazione specifica anche per allevare le generazioni successive ad un incrocio tra un Serval e un gatto domestico.
Le normative per l’allevamento di Serval e ibridi
Ogni Paese ha proprie normative interne che regolano l’allevamento di animali esotici quali il Serval. Come detto, tali normative coinvolgono spesso anche le generazioni successive, nate dall’incrocio tra Serval e gatto domestico. Di norma il possesso di questi animali deve essere dichiarato e le norme possono regolare anche le condizioni in cui devono venire allevati, comprese indicazioni sulle dimensioni minime e l’allestimento dei recinti. In tutti i Paesi è inoltre vietato lasciare questi animali in libertà, dal momento che esiste il rischio molto elevato che reclamino la loro indipendenza e sfuggano alla custodia del proprietario. In Italia, un apposito Decreto Ministeriale del 1996 stabilisce che possano essere acquistati e tenuti tra le mura domestiche solo gli esemplari di IV generazione (F4) nati in cattività e regolarmente acquistati da allevatori autorizzati.
Chi vuole allevare un Serval, o un felino suo diretto discendente, deve quindi fare prima i conti con le normative vigenti nel proprio Paese. Per il benessere del Serval è inoltre importante che il suo padrone gli offra la possibilità di nuotare. Analogamente al gatto domestico, un Serval allevato in cattività può arrivare ai 20 anni di età, vivendo in media più del doppio degli esemplari in libertà.
I Savannah, diretti discendenti del Serval
Chi non riesce a resistere al fascino dell’esotico e, piuttosto che un Serval, sta pensando di accogliere in casa un Savannah, può orientarsi verso un gatto di quarta o quinta generazione, che abbia ben socializzato e che non sia soggetto ad alcuna limitazione. Tuttavia, si tratta di una razza adatta a quei padroni consapevoli di accogliere in casa un gatto dal carattere molto vivace, e che sono in grado di soddisfare le sue esigenze, che prevedono un impegno non da poco. Il prezzo in euro di questo felino dall’aspetto esotico ha non meno di quattro cifre, e si tratta comunque di esemplari dal costo molto più accessibile di quello degli esemplari di prima generazione, che a volte raggiunge il prezzo di un’utilitaria nuova. È un costo tuttavia ragionevole, dal momento che l’allevamento di ibridi o addirittura di Serval richiede non solo un grande impegno economico, ma anche conoscenze particolarmente approfondite. Un’altra razza ibrida, frutto dell’incrocio tra un felino selvatico e una gatta di Abissino è il Caracat: un incrocio, appunto, tra un gatto domestico e un Caracal, detto anche lince del deserto. Si tratta tuttavia di una razza ancor più rara del Savannah. Chi non è alla ricerca di un gatto così esclusivo, ma allo stesso tempo non vuole rinunciare al fascino dell’esotico, dovrebbe orientarsi verso una razza come il gatto del Bengala.
Il Savannah può essere quindi considerato un Serval “in miniatura”. Tuttavia, la somiglianza degli esemplari appartenenti alle generazioni successive può variare. Chi desidera allevare uno di questi gatti deve avere parecchio spazio a disposizione, come quello offerto da un grande appartamento o ancor meglio da una casa dotata di un giardino messo in sicurezza.
Molti Savannah stringono un forte legame con i propri padroni e amano passare del tempo in loro compagnia. Quando giocano, possono essere più impetuosi e irruenti di altri gatti. Il consiglio quindi è quello di allevare contemporaneamente due esemplari di Savannah, che potranno giocare tra loro e dare libero sfogo alla propria natura. Meno consigliabile è invece l’allevamento di un Savannah in compagnia di razze più tranquille come il British Shorthair o il Persiano, anche se un padrone esperto potrebbe riscontrare delle eccezioni. L’esperienza è un elemento fondamentale per tutti quei padroni che desiderano accogliere un Savannah in casa propria. Si tratta di un gatto che va acquistato esclusivamente da allevatori che vendono esemplari con pedigree. L’allevamento degli ibridi richiede un enorme impegno, e ad occuparsene devono essere soltanto allevatori esperti.
Scheda del Serval
Nome scientifico:
Leptailurus serval
In breve:
specie a sé stante, il Serval non è un gatto ma un felino primitivo che abita la savana africana subsahariana. In Italia non è legale detenere questo animale selvatico per le prime 4 generazioni.
Origine:
Africa
Peso:
10-18 kg i maschi
9-12 kg le femmine
Altezza al garrese:
tra i 54 e i 62 cm
lunghezza sino a 100 cm
Gestazione:
più lunga rispetto ai gatti: 73 giorni in media
Pelo:
corto, con sottopelo folto e morbido
Colore:
oro/beige con macchie e strisce nere, utili per mimetizzarsi nella savana
Occhi:
colore marrone o verde
Prezzo:
in Italia non si può acquistare
negli USA il prezzo varia molto, tra i 3.000 e i 10.000 dollari
Carattere:
selvaggio e come tale fondamentalmente non addomesticabile, è curioso, indipendente, agile e vigile. Con il freddo e la pioggia tende ad essere ancora più attivo.
Il Maine Coon, che gli appassionati chiamano affettuosamente "Coonie", è una delle razze feline più popolari al mondo. Le sue caratteristiche tipiche sono le grandi orecchie e ben aperte, il folto mantello medio-lungo e soprattutto la mole, davvero impressionante per un gatto: il Maine Coon può essere lungo anche a 120 cm!
Quella del Bengala non è una vera e propria razza. È piuttosto un ibrido nato dall’incrocio tra un gatto domestico ed un felino selvatico asiatico. Gatti come il Bengala e il Serval appassionano sempre più persone. Ma quali caratteristiche ha e cosa bisogna sapere se si sceglie di adottare un Bengala?
Forse non ci crederai ma il gatto Europeo, il micio più popolare d’Italia, è una razza felina a tutti gli effetti. Questo non significa che qualunque trovatello dal mantello grigio tigrato sia diventato all’improvviso un gatto di razza. Esistono caratteristiche ben definite e uno standard ufficiale tutto da conoscere!