Gatto Soriano

Scritto da Emmi Hauser
gatto soriano

Il gatto Soriano, conosciuto anche come Tabby Cat, è il comune gatto meticcio d’Europa.

Forse qualche frequentatore di mostre feline potrà storcere il naso, trovando il ritratto del Tabby Cat insieme a quelli di altre razze, ben più blasonate. Ma la verità è che questa categoria di gatti, anche se non può essere definita una “razza” vera e propria, è molto amata e diffusa in tutta Europa. Conosciamo meglio il gatto Soriano, allora, iniziando dal suo aspetto.

Come si distingue un gatto Soriano?

Con questo nome si fa riferimento ad un’intera categoria di aMici, i quali si distinguono dagli altri essenzialmente per il loro mantello e per la loro enorme diffusione che li rende, in un certo senso, il “gatto per definizione”, nel continente Europeo.

Non si tratta infatti di una specifica razza felina, di solito selezionata dall’uomo per ottenere determinate caratteristiche estetiche e caratteriali, ma piuttosto di una categoria di gatti trasversale alle varie razze feline, all’interno della quale si ritrovano tutti i mici con il mantello tigrato: a strisce, marmorizzato o a macchie.

E infatti un Tabby Cat, come viene chiamato nel mondo anglosassone, può essere rosso, bianco, nero o grigio, a strisce o maculato, minuto o robusto. Quello che distingue davvero il gatto Soriano da tutti gli altri, almeno secondo gli appassionati, è la M sulla fronte.

Questa caratteristica è al centro di tante leggende che avvolgono la storia degli affascinanti gatti Soriani, i quali potranno essere anche molto comuni, ma senza dubbio non sono banali.

Le leggendaria M sulla fronte del Soriano

Come abbiamo visto, sembra proprio che questo aMicio provenga dal Medio Oriente, dove era particolarmente diffuso già nel lontano passato, in condizioni di libertà e quindi come un qualunque animale selvatico. Da quella regione il nostro amico di zampa si è gradualmente diffuso in tutto il continente europeo, non tanto tramite incroci effettuati dall’uomo, quanto piuttosto attraverso una selezione spontanea.

La leggenda vuole che la M che il Soriano reca sulla fronte derivi dalla parola “mau”, che in antico Egitto significava appunto “gatto”. Non a caso, l’antica razza felina egiziana per definizione si chiama ancora oggi Mau Egiziano.

Ma c’è anche una leggenda che lega questo micio al mondo cristiano, secondo la quale un esemplare di gatto striato si presentò un giorno a consolare Gesù Bambino, che piangeva disperato: dalla carezza riconoscente della madre, Maria, deriverebbe la M che il Soriano porta ancora oggi sulla fronte.

I musulmani non sono da meno e hanno a loro volta un’altra leggenda su questo gattone, che lo vede protagonista insieme al profeta Maometto, alle prese con un serpente velenoso. In questo caso l’arrivo fortuito di un Soriano di nome Muezza salvò il Profeta e da allora, secondo la leggenda, tutti i gatti tabby recano una M sulla fronte proprio per ricordare il fatto che sono creature speciali, amate da Maometto.

La vera origine della M

Fin qui le leggende. Se le mettiamo per un attimo da parte in favore della scienza, però, la spiegazione più verosimile chiama in causa la genetica, e il fatto che la pattern tabby sia il risultato di 3 diversi geni, presenti in tutti i gatti domestici.

Come a dire che, in fondo, tutti i nostri aMici sono discendenti dei Soriani e che, semplicemente, in alcuni di loro il motivo tabby è più evidente. Osservando il mantello di un qualunque gatto alla luce del sole, infatti, indipendentemente dalla razza più o meno ufficiale e riconosciuta, non è difficile notare qualche striatura, qua e là.

La ragione sta nel fatto che una pelliccia striata o maculata rende i felini molto più mimetizzabili, specie nell’erba alta, rispetto ad un mantello monocolore, che si nota subito, a colpo d’occhio.

Lo sanno bene leopardi, tigri e ghepardi, che trascorrono anche ore nascosti nell’erba della savana, in attesa del momento giusto per aggredire la preda designata.

gatto soriano
Un esemplare di gatto Soriano, con la tipica M sulla fronte.

Lo “standard”: quanto deve pesare un Soriano?

Classicamente, il Soriano è un gatto di taglia media, che pesa tra i 4 kg (femmine) e i 7 kg (maschi).

Di solito, la testa del Soriano ha dimensioni medio-grandi e il corpo è robusto. Le zampe sono forti, talvolta massicce, e ricordano da vicino quelle del gatto selvatico.

Se analizziamo il suo aspetto, possiamo notare il pelo corto e il mantello striato o tigrato, mentre i colori possono essere i più diversi: si va dal grigio al nero-grigio, dal grigio-fumo al bianco sino al rosso, passando per i diffusissimi Soriani bicolori (soprattutto bianchi e neri, i cosiddetti Tuxedo).

Il più comune, e forse anche il più amato, è di colore grigio con striature nere, ma non sono pochi nemmeno gli esemplari grigio-marrone o castani con striature nere/mogano. Infine ci sono i Soriani rossi (o fulvi), tipicamente di origine spagnola, con il loro mantello che oscilla tra il rossiccio e il rame.

Le striature sono le più varie e il pelo ha un tipico aspetto marmorizzato, accompagnato molto spesso da rosette, striature più sottili o imprecisioni di colore su un mantello essenzialmente misto.

Solo le femmine possono essere di 3 colori, che sono rigorosamente: bianco, nero e castano-marrone.

Per quanto riguarda gli occhi, esiste una sorta di standard, nel senso che i mantelli grigi o castano-marroni hanno sempre gli occhi verdi tenue, distinti dal contorno nero delle palpebre. I mantelli fulvi, invece, di solito li hanno verde tenue o avana.

Che differenza c’è tra gatto Soriano e Gatto Europeo?

Anche se si tende ad usare i due termini in maniera equivalente, come se si trattasse essenzialmente di due modi diversi di chiamare lo stesso gatto, a voler essere accurati una differenza c’è.

Il Soriano è il classico meticcio tigrato (o Tabby), che in origine si trovava per lo più nelle fattorie europee e che per secoli ha vissuto al fianco degli umani in una condizione di vita fondamentalmente selvatica e indipendente, tratto – quest’ultimo – che difatti conserva e lo caratterizza ancora oggi.

Il Gatto Europeo, invece,  è il risultato di una selezione specifica avvenuta a partire dal secondo dopoguerra, allo scopo di “fissare lo standard” (nel 1983) del felino domestico europeo, ottenendo caratteristiche estetiche e fisiche stabili e costanti.

Si tratta di una necessità sorta soprattutto in risposta alle iniziative britanniche e statunitensi, che avevano fissato gli standard del loro “tipico gatto americano” (rappresentato dall’American Shorthair) e del “tipico gatto britannico”, il celeberrimo British Shorthair, il cui standard è stato modificato diverse volte prima di diventare quello attuale.

Le analogie tra Soriano e Gatto Europeo, però, così strettamente imparentati, sono assolutamente palesi e tanto il carattere quanto l’aspetto tendono a coincidere, al di là dello standard che, nel Soriano, di fatto non è mai stato fissato e quindi non esiste.

Tuttavia, non si può definire Soriano qualunque meticcio o gatto randagio: se nel corredo genetico di un micio sono presenti caratteristiche di altre razze (ad esempio il pelo lungo o una particolare forma del muso o della coda), non lo si può definire Soriano, ma semplicemente “meticcio”.

E’ quasi impossibile non essere mai venuti a contatto con un Soriano, soprattutto in Italia dove esistono così tante colonie feline e la maggior parte delle persone che convive con un gatto ne ha adottato uno.

Soltanto a Roma esistono oltre 4000 colonie feline regolarmente censite, per un numero di meticci che si aggira attorno ai 55.700 gatti. A Venezia, per fare un altro esempio, la situazione è dei gatti randagi è del tutto analoga.

Quindi, per certi versi, le caratteristiche che tendiamo ad attribuire al gatto in generale sono proprio quelle che del meticcio europeo, ossia il Soriano. Indipendenza, furbizia, intelligenza, curiosità, vivacità e propensione per la caccia anche fine a se stessa: sono tutti tratti tipici di questo nostro aMicio, che per estensione tendiamo ad attribuire a tutti i gatti.

Il Soriano è “coccolone” ma solo quando lo decide lui. Ama le comodità di casa ma se può preferisce trascorrere buona parte del suo tempo all’aperto. Anche se ha un umano che gli riempie la ciotola due volte al giorno, adora cacciare e questo suo istinto predatorio, a dire il vero, rappresenta un grave pericolo per l’ecosistema di molte specie animali che vivono nei boschi e nelle campagne.

Per questo motivo, vale la pena riflettere sull’opportunità di mettere in sicurezza il proprio giardino o terrazza, quando se ne dispone, così da evitare che il nostro aMicio faccia strage di uccellini e insetti, per altro senza poi neppure nutrirsene.

Ovviamente, se il tuo è il classico gatto domestico fuori casa, ti raccomandiamo anche di sterilizzarlo: per evitare inutili sofferenze ai già troppi mici randagi che popolano le nostre strade e campagne, la soluzione esiste ed è far sterilizzare il gatto.

Grazie al suo essere il risultato di una selezione genetica casuale e quindi mai “forzata” dalla mano dell’uomo, questo gatto è tendenzialmente sano e longevo. Non si annoverano patologie ricorrenti e infatti spesso questi aMici vivono anche 15-18 anni.

La loro esistenza è minacciata principalmente dalla vita in strada, quando non vengono adottati da una famiglia amorevole, e quindi essenzialmente dalle patologie tipiche dei gatti randagi (prime tra tutte la tigna, la toxoplasmosi e la FIV) e dal rischio concreto di essere investiti da un’auto.

Per tutte queste ragioni, se decidi di adottare un esemplare di Soriano, magari ancora gattino, ti consigliamo non solo di consultare il tuo veterinario di fiducia in merito alla castrazione, ma anche di procedere immediatamente con la profilassi vaccinale. Esiste una lista di vaccini per gatti che possono davvero salvare la vita dei nostri adorati aMici di zampa.

Trattandosi di un gatto in genere sano e robusto, in fatto di alimentazione il Soriano non ha particolari esigenze, rispetto ai conspecifici con un pedigree più blasonato. Al contrario, in virtù della “selezione naturale” che lo ha portato sino ai giorni nostri, di solito questi micioni si adattano bene al tipo di dieta che viene loro offerta.

Questo non vuol dire affatto che si possa mettere nella loro ciotola un alimento qualsiasi, magari di scarsa qualità: al contrario, bisogna tenere presente delle esigenze del Soriano in relazione alle sue condizioni di vita (e quindi anche alla quantità di movimento e di attività che svolge giornalmente), oltre che al quadro di salute e all’età.

Se si tratta di un gatto domestico puro, vale a dire un “gatto indoor”, avrà bisogno di un apporto calorico inferiore rispetto ad uno spirito libero, che passa molte ore al giorno all’aperto e si fa vedere quasi esclusivamente per mangiare e per prendersi qualche coccola e trovare un riparo tranquillo.

Tieni presente che tutti i gatti, compreso il Soriano, preferiscono mangiare tanti piccoli pasti nell’arco della giornata (anche una decina!), piuttosto che concentrare tutto il loro fabbisogno giornaliero in uno o due pasti, come fa invece il cane.

Per quanto riguarda la cura del pelo, come abbiamo visto il Tabby Cat non ha un mantello particolarmente impegnativo, per cui non è difficile prendersene cura: il suo fitto pelo corto necessita di una spazzolata ogni 3-4 giorni, una pratica a cui abituarlo sin da cucciolo e da intensificare durante la muta del pelo, per evitare di ritrovarsi la casa ricoperta di peli felini.

Se è vero che i meticci, se allevati con cura, tendono ad essere più robusti e longevi dei gatti di razza, è altrettanto indubbio che un’esistenza lunga e in salute è possibile solo se ci si fa carico delle loro esigenze, a cominciare dalle visite periodiche dal veterinario.

La profilassi antiparassitaria, ad esempio, viene spesso trascurata da chi adotta un Soriano, ma si tratta di un errore da evitare, visti i rischi che un’infestazione da pulci, zecche ed altri parassiti può comportare per i nostri aMici.

In particolare i gatti che trascorrono anche del tempo fuori casa, è fondamentale effettuare periodici controlli: problematiche apparentemente trascurabili dovute agli acari, ad esempio, sono invece un fastidio che, a lungo andare, può compromettere la salute e la qualità di vita del Soriano.

Perché si chiama gatto Soriano?

Le origini del nome vengono di solito fatte coincidere con una specifica regione geografica: quella mediorientale, e in particolare della Siria (anticamente nota come Soria).  Queste terre affascinanti erano rinomate in Europa soprattutto per gli splendidi tessuti striati, i quali ricordavano il mantello del gatto Soriano.

Il nome “tabby”, con cui questo gatto viene chiamato nel mondo anglosassone, fa invece riferimento alla parola “attabi”, che in latino medioevale identificava la regione dell’attuale Iraq, all’epoca chiamato Attabiyah, e nota per le stoffe di seta striata le quali ricordavano, appunto, il mantello di questo gatto.

Quanto costa un gatto Soriano?

Non essendo una razza riconosciuta, quella del Soriano è una categoria di gatti chiaramente identificabile ma non commercializzabile. In Italia, infatti, è vietato vendere un gatto Soriano. Trattandosi di un meticcio, non può essere venduto e chi lo facesse sarebbe passibile di denuncia per truffa.

Adottare un gatto Soriano

Molto diverso è il discorso dell’adozione, invece: se è vero che il nostro Paese ospita un numero ragguardevole di colonie feline, non è opportuno adottare un gatto randagio, prendendolo direttamente dalla strada.

Oltre ad essere rischioso (perché purtroppo non è facile capire se è portatore di malattie più o meno gravi e contagiose), si tratta di una prassi irregolare. Va da sé che, se trovi un gatto abbandonato, la cosa da fare è prendertene cura, rivolgendoti però subito ad un veterinario.

Soltanto un medico, infatti, può rilevare l’eventuale presenza di microchip (spesso i gatti si perdono ma non sono necessariamente randagi) e valutare il suo quadro di salute.

La cosa migliore da fare, se vuoi adottare un Soriano, è rivolgerti al gattile di zona: in ogni città italiana ci sono centinaia di gatti che sono in attesa di una famiglia amorevole e di un’adozione per la vita. Noi di zooplus aiutiamo ogni anno diverse associazioni che si occupano di questi animali in difficoltà.

Che tu decida di affidarti ad un allevamento o ad un gattile, adottare un gatto è un gesto che cambia sempre almeno due vite: quella del micio che viene accolto e quella di chi ne diventa amico per sempre.

Scheda del Gatto Soriano

In breve: termine con cui si identificano i gatti dal mantello “tabby”, di qualunque colorazione e variante. Si tratta di una “razza naturale”, diversa quindi dal gatto Europeo, razza felina con cui ha in comune le origini e la maggior parte dei tratti fisici.
Origine: Siria, più in generale dal Medio Oriente
Peso: 3 – 4 kg (femmine)

5 – 7 kg (maschi)

Pelo: corto e fitto, con sottopelo, mai lungo.
Colore del mantello: sono permesse tutte le varietà di colore nelle pattern tigrata o striata, su fondo nero, grigio o grigio fumo, rosso o bianco, nonché bicolore e (solo nelle femmine) tricolore.
Occhi: con i mantelli grigi o castano-marroni gli occhi sono in genere verdi, con il contorno nero delle palpebre, mentre i Soriani rossi hanno gli occhi verde tenue o avana.
Prezzo: non trattandosi di una razza felina riconosciuta, il Soriano non può essere acquistato o venduto.
Carattere: intelligente, indipendente, curioso, agile cacciatore, affettuoso, giocherellone. Se addomesticato è in grado di stringere un forte legame con il suo umano ed è in grado di essere addestrato.
Cura del pelo: bassa
Salute: in genere è robusto, se viene adottato e non vive in condizioni di disagio.
Tendenza al sovrappeso: nella media, a seconda dello stile di vita.
Gestazione: dura circa 64 giorni, con cucciolate da 1 a 6 gattini.
Va d’accordo con i bambini: sì, se viene abituato sin da piccolo.
Va d’accordo con gli altri animali: sì, se viene abituato sin da piccolo.
Adatto alla vita in appartamento: sì, anche se è portato a preferire una situazione mista, tipica del gatto domestico fuori casa.

Proposte d’acquisto dalla redazione di zooplus

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Emmi Hauser

Sono una traduttrice con un passato da insegnante e una grande passione per gli animali, soprattutto per gli aspetti di relazione tra noi e i nostri pet. Negli anni ho adottato cani, gatti, pesci, conigli e persino pulcini: in tutte le fasi più importanti della mia vita c'è sempre stato anche un compagno di zampa, vicino a me, e ho cercato di trasmettere questo amore per gli animali a chiunque mi incontrasse. Qualche anno fa ho adottato due trovatelle: una cagnolina di nome Marge e una gatta di nome Ki. Sono diventate inseparabili, anche se si contendono ancora le cucce di casa, che pure sono moltissime. Con i miei articoli cerco di approfondire gli argomenti più utili e interessanti per chi ha la fortuna di vivere insieme a questi meravigliosi compagni di vita.


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