Mentre l'allevamento dei Siamesi continuava a selezionare un gatto esile e aggraziato, il tipo originario, più robusto, è rimasto, affermandosi nel tempo come razza a sé. Si tratta del gatto Thai, un micio curioso capace di incantare chiunque, con i suoi occhi blu e la sua intelligenza tutta da scoprire.
Sommario
- Aspetto: una bellezza classica
- L’amabile gatto Thai: indole e carattere
- Facile da gestire ma con un forte bisogno di socializzare
- La salute e l’aspettativa di vita del gatto Thai
- Ritorno alle origini: la storia del gatto Thai
- Sostieni l’allevamento responsabile: scegli un allevatore serio
- In conclusione: un gatto fuori dall’ordinario
- Scheda del gatto Thai
Aspetto: una bellezza classica
Anche se il gatto Thai e il gatto Siamese hanno molto in comune, a livello visivo è facile distinguerli. Rispetto al “più moderno” cugino siamese, il Thai è più forte, ha una linea più arrotondata e nel complesso appare più armonioso.
Questa razza orientale presenta una corporatura atletica ma non eccessivamente asciutta come quella del gatto Siamese. Le buone proporzioni e il collo muscoloso le conferiscono al Thai un aspetto e una struttura fisica robusta.
La forma delle orecchie e della testa: la chiave per distinguerlo dal Siamese
La forma della testa del gatto Thai è molto caratteristica: la fronte lunga e piatta si fonde con un cranio rotondo e con un muso ben proporzionato. Mento e naso sono allineati tra loro verticalmente.
Le orecchie sono ben distanziate e attaccate alte. Proprio le orecchie e la forma della testa sono i due elementi che ci aiutano a distinguere i Thai dai Siamesi. Ciò che entrambe le razze hanno in comune, invece, sono i loro occhi a mandorla, che brillano di un blu intenso.
Il mantello di questo gatto a pelo corto rivela la sua provenienza dai climi tropicali del sud-est asiatico: con pochissimo sottopelo, il Thai è morbido come la seta e ha un pelo particolarmente lucente ma raso.