{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/le-vibrisse-i-baffi-del-gatto","title":"Le vibrisse: i baffi del gatto","mag_id":312893,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
Straordinariamente sensibili, le vibrisse svolgono una funzione fondamentale per i nostri aMici.
Il tatto è un senso molto importante, nella vita di tutti i giorni di ogni gatto: lo aiuta a cacciare, a mangiare e a muoversi senza essere visto. Ma cosa c’entrano i suoi baffi, in tutto questo, e perché non bisogna mai tagliare le vibrisse dei nostri amici felini? Scopriamolo insieme!
Alcuni gatti li hanno arricciati, altri invece dritti. In alcuni casi sono piuttosto corti, in altri lunghi. Tutti, però, hanno qualcosa in comune: sono fondamentali per le percezioni sensoriali dei nostri amici felini. Stiamo parlando dei loro baffi, che si chiamano più propriamente “vibrisse” e hanno un ruolo determinante, quando si fa riferimento ai sensi del gatto.
Quali sensazioni hanno, i gatti, attraverso i baffi?
Le vibrisse sono estremamente sensibili e reagiscono prontamente a determinati stimoli. Se uno di questi peli si spezza al centro, di solito non è doloroso. Viceversa lo è molto se i baffi del gatto vengono strappati o se la loro radice per qualche ragione si infiamma.
La struttura: di cosa sono fatti i baffi del gatto?
Le vibrisse non sono solo più spesse e più lunghe dei normali peli del gatto: hanno anche un’anatomia molto specifica. In generale, sono costituiti da una radice e dal pelo in sé, il quale è ancorato alla pelle attraverso il follicolo pilifero. Quest’ultimo è circondato non solo da una guaina epidermica, ma anche da un ricco letto vascolare.
Le vibrisse sono uniche, quindi, dal momento che la loro radice è situata in una zona fortemente irrorata, dove vi sono terminazioni nervose. Questa specificità permette che le vibrisse ricevano uno stimolo tattile e lo trasmettano al sistema nervoso centrale.
Dove si trovano le vibrisse?
È interessante notare che i gatti non hanno “i baffi” solo nella zona del muso, ma anche in altre parti del corpo. Ciò consente loro di ricevere una varietà di stimoli tattili: ad esempio quando mangiano, camminano e afferrano qualcosa.
Ecco dove si trovano le vibrisse del gatto:
sul muso (bocca, mento, sopra gli occhi) e sulle orecchie.
sulla parte superiore delle zampe, sia nella zona interna che esterna
tra le dita delle zampe
Cosa succede se il gatto perde le vibrisse?
Sebbene il gatto dorma molto, rimane un animale molto attivo e giocherellone. Ecco perché non c’è da stupirsi se di tanto in tanto perde uno di questi peli speciali, mentre si scatena in una lotta o si aggira nel suo territorio. Soprattutto all’inizio non è un problema, perché questi peli sono in grado di ricrescere.
Il mio gatto perde molti baffi: devo preoccuparmi?
Ci sono casi in cui il gatto perde frequentemente le sue vibrisse. Può accadere soprattutto se è particolarmente stressato o malato. Anche i gatti anziani tendono a perdere i loro “baffi” più spesso del normale.
Come regola generale, è buona norma consultare il veterinario per precauzione ogni volta che si notano cambiamenti o segni di possibile malattia.
Un ciclo vitale del tutto indipendente
A differenza dei normali peli corporei, le vibrisse non sono soggette al ricambio stagionale. Questa particolarità è dovuta alla loro specifica storia evolutiva.
Contrariamente alla normale pelliccia del gatto, infatti, i “baffi” hanno una natura embrionale, motivo per cui hanno un ciclo di vita del tutto indipendente e specifico.
A cosa servono le vibrisse?
Nelle vibrisse, la ricezione e la trasmissione degli stimoli costituisce un sistema sofisticato che è in grado di contribuire attivamente all’orientamento nello spazio dei nostri amici felini.
Infatti, quando i baffi del gatto entrano in contatto con qualcosa, il nostro amico felino avverte una vibrazione. Quest’ultima raggiunge le terminazioni nervose, che a loro volta trasmettono lo stimolo al sistema nervoso centrale. È qui che avviene la percezione completa a livello tattile e il gatto reagisce di conseguenza.
Peli tattili per orientarsi
Ti sei mai chiesto come facciano i gatti ad orientarsi così bene e a trovare sempre la strada quando sono al buio? Non è solo per il loro eccellente senso della vista, ma anche per via delle loro vibrisse. Grazie a questi speciali “baffi tattili”, i nostri aMici non hanno bisogno della luce per rilevare gli oggetti e gli ostacoli che vi sono nello spazio che li circonda.
Le vibrisse come indicatori dell’umore dei gatti
Oltre alla funzione tattile, questi straordinari baffi hanno un’altra importante funzione: comunicare con gli altri gatti. E infatti puoi usarli per comprendere al volo il tuo stato d’animo.
Se alza le vibrisse verso l’alto, ad esempio, ti sta dicendo: “Sono in allerta“. Se li abbassa e si accovaccia sul pavimento in preda allo stress, potrebbe volerti dire che sta provando dolore.
Cosa succede se tagli le vibrisse al gatto?
Assolutamente no. I nostri amici animali hanno baffi e pelliccia per un valido motivo. Non solo i peli li isolano, a livello termico, ma svolgono anche un ruolo importante nella comunicazione con gli altri membri della stessa specie.
Per questo motivo non bisogna mai tagliare o rimuovere le vibrisse dei gatti o di altri animali: si tratta di un gesto contrario al loro benessere, che va quindi assolutamente evitato.
L’eventuale amputazione di una o più vibrisse può avvenire solo su indicazione medica e da parte di un medico veterinario.
Gatti senza baffi: alla larga da forme di allevamento crudele!
Per ragioni genetiche, alcune razze feline sono prive di baffi, e quindi di una parte importante del loro sistema sensoriale. Alcuni gatti nudi (come ad esempio gli Sphynx canadesi) sono senza vibrisse e vengono quindi considerati frutto di un allevamento crudele.
Dal nostro punto di vista, qualunque selezione genetica portata avanti da allevatori i quali assecondano le mode per profitto, mettendo in secondo piano la salute e il benessere degli animali, è una forma di crudeltà che va boicottata e non supportata.
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
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Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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