Il tatto è un senso molto importante, nella vita di tutti i giorni di ogni gatto: lo aiuta a cacciare, a mangiare e a muoversi senza essere visto. Ma cosa c’entrano i suoi baffi, in tutto questo, e perché non bisogna mai tagliare le vibrisse dei nostri amici felini? Scopriamolo insieme!
Sommario
Che cosa sono le vibrisse?
Alcuni gatti li hanno arricciati, altri invece dritti. In alcuni casi sono piuttosto corti, in altri lunghi. Tutti, però, hanno qualcosa in comune: sono fondamentali per le percezioni sensoriali dei nostri amici felini. Stiamo parlando dei loro baffi, che si chiamano più propriamente “vibrisse” e hanno un ruolo determinante, quando si fa riferimento ai sensi del gatto.
Quali sensazioni hanno, i gatti, attraverso i baffi?
Le vibrisse sono estremamente sensibili e reagiscono prontamente a determinati stimoli. Se uno di questi peli si spezza al centro, di solito non è doloroso. Viceversa lo è molto se i baffi del gatto vengono strappati o se la loro radice per qualche ragione si infiamma.
La struttura: di cosa sono fatti i baffi del gatto?
Le vibrisse non sono solo più spesse e più lunghe dei normali peli del gatto: hanno anche un’anatomia molto specifica. In generale, sono costituiti da una radice e dal pelo in sé, il quale è ancorato alla pelle attraverso il follicolo pilifero. Quest’ultimo è circondato non solo da una guaina epidermica, ma anche da un ricco letto vascolare.
Le vibrisse sono uniche, quindi, dal momento che la loro radice è situata in una zona fortemente irrorata, dove vi sono terminazioni nervose. Questa specificità permette che le vibrisse ricevano uno stimolo tattile e lo trasmettano al sistema nervoso centrale.