Gatto Selvatico Africano

Scritto da Jana Schubert
gatto selvatico africano

Il Gatto Selvatico Africano è il progenitore di tutti i gatti domestici.

Il Gatto Selvatico Africano, conosciuto anche come “gatto del deserto”, è considerato il progenitore dei nostri gatti domestici. Il rapporto di parentela è evidente sia dal punto di vista fisico che da quello comportamentale. Probabilmente ti starai chiedendo: “perché mai dovrei documentarmi sul Gatto Selvatico Africano?” Perché conoscere questo felino selvatico ti aiuterà a capire molte caratteristiche del tuo tigrotto domestico.

L’aspetto del Gatto Selvatico Africano

Trattandosi del progenitore di tutti i gatti domestici, il Gatto Selvatico Africano ha un aspetto molto simile ai nostri amici di zampa. A prima vista, potrebbe facilmente sembrare un grosso gatto domestico.

Ma guardandolo con più attenzione, si notano le sue zampe più lunghe, che gli conferiscono proporzioni completamente diverse e un’andatura da ghepardo. Anche la coda, lunga e sottile, è diversa da quella del gatto domestico. Si assottiglia verso la punta, dove presenta due o tre anelli scuri.

Quanto è grande il Gatto Selvatico Africano?

Gli esemplari di questa razza presentano una lunghezza testa-corpo che va dai 40 cm a poco meno di 70 cm. A questi vanno aggiunti i circa 30 cm della coda.

Arte o realtà?

Ti sarà sicuramente capitato di vedere le antiche raffigurazioni egizie di gatti e ti sarai chiesto come mai avessero le zampe così lunghe. Non si tratta di una licenza artistica, ma dell’aspetto reale dei gatti dell’epoca, che assomigliavano molto di più al Gatto Selvatico Africano.

I colori per mimetizzarsi nel deserto

La colorazione di questo micione è piuttosto tenue. Predominano le tonalità rossastre, fulve, grigie e giallo sabbia; sono presenti anche alcune striature. Tratti caratteristici sono le macchie di colore rosso-arancio sul retro delle orecchie e sul muso, una linea scura lungo la spina dorsale e i cuscinetti delle zampe neri. Sotto gli occhi si trovano spesso delle marcature bianche.

Grazie ai colori del suo mantello, il gatto selvatico si mimetizza nell’ambiente circostante, la steppa o il deserto africano. Il pelo è corto con punte scure, che gli conferiscono un aspetto leggermente screziato.

Grazie alla sua grande adattabilità, questo gattone selvatico si trova oggi in molti habitat naturali. Apprezza i deserti, i semideserti e le savane, ma si accontenta anche delle foreste o persino delle regioni rocciose di alta montagna fino a 3.000 m di altitudine. Evita solo la foresta pluviale tropicale e le aree innevate.

Il suo areale principale è la maggior parte dell’Africa, ma la sua presenza è stata rilevata anche nella penisola arabica e in alcune zone del sud-est asiatico e della Cina. Alcuni esemplari sono stati avvistati anche in Sicilia e in Sardegna, attualmente l’orizzonte più settentrionale del Gatto Selvatico Africano.

Come è avvenuto il passaggio dal gatto selvatico al gatto domestico?

L’addomesticamento del gatto è documentato a partire dal 7.500 a.C. Tuttavia, si presume che il gatto abbia da sempre accompagnato gli umani.

I primi “gatti domestici” erano probabilmente dei Gatti Selvatici Africani semi-addomesticati dell’antico Egitto. Cacciavano i fastidiosi topi ed erano quindi ospiti graditi in casa, nelle dispense e persino sulle navi mercantili.

Circa 2.000 anni fa, con i Romani, il Gatto Selvatico Africano e i suoi fratelli addomesticati raggiunsero finalmente l’Europa, dove si diffusero rapidamente. È probabile anche che vi siano stati degli incroci con il Gatto Selvatico Europeo.

Leggi anche l’articolo I gatti erano in origine animali del deserto?

Questo micione africano è la specie di gatto selvatico meno minacciata ed è abbastanza comune in tutto il mondo. Ciononostante, è protetto dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie a rischio di estinzione.

La sua elevata tolleranza e la sua capacità di adattamento a diversi habitat gli consentono di sopravvivere quasi ovunque. Per questo motivo, finora ha resistito bene alla distruzione delle aree naturali.

Fatta eccezione per gli incidenti stradali, il Gatto Selvatico Africano è poco minacciato dagli umani. Tuttavia, i continui incroci di gatti selvatici puri con gatti domestici stanno causando la diminuzione delle popolazioni selvatiche e l’aumento di quelle di gatti ibridi.

I gatti domestici e il Gatto Selvatico Africano vanno d’accordo e possono accoppiarsi senza problemi. Di conseguenza, oggi è raro trovare degli esemplari selvatici puri.

Può essere tenuto come un gatto domestico?

Trattandosi di una razza selvatica, il Gatto Selvatico Africano non è addomesticato e non può essere allevato in casa.

Come molti altri gatti selvatici, questo micione tende ad essere schivo nei confronti dell’uomo. Di solito è difficile da individuare, poiché i suoi sensi da animale selvatico molto sviluppati gli permettono di percepire da lontano la presenza degli esseri umani e di evitarli.

In generale, però, la sua timidezza non raggiunge i livelli estremi del suo “parente” europeo. Se sufficientemente abituato, il Gatto Selvatico Africano si lascia avvicinare di più dall’uomo. In genere, si fida di più degli altri gatti che non degli umani.

Una creatura solitaria e territoriale

Il Gatto Selvatico Africano non vive in gruppo. È una creatura solitaria che difende il proprio territorio in cui va a caccia durante le ore notturne. Le dimensioni del territorio dipendono molto dal tipo di habitat in cui vive.

Se vi è una grande disponibilità di cibo, i territori possono anche essere piuttosto piccoli. In Kenya sono stati studiati esemplari di Gatto Selvatico Africano che vivono in territori di 1,6 km², mentre in Arabia Saudita ne sono stati osservati altri in territori di circa 50 km².

Le gatte appartenenti a questa razza felina raggiungono la maturità sessuale quando hanno poco meno di un anno. Da quel momento in poi, danno alla luce una grande quantità di gattini all’incirca una volta all’anno. La gestazione dura solo 56-68 giorni.

Quando i micini sono in grado di badare a sé stessi, talvolta rimangono insieme alla madre e ai fratellini. A volte diverse cucciolate vivono insieme per un po’ di tempo, prima che ogni gatto prenda la propria strada da solo.

Una lunga vita

Il Gatto Selvatico Africano può vivere fino a 16 anni.

gatto selvatico africano
Il Gatto Selvatico Africano mantiene le distanze dagli umani molto meno di suo “fratello”, il “Gatto Selvatico Europeo”.

Alimentazione: di cosa si nutre il Gatto Selvatico Africano?

In tutte le zone in cui vive, il Gatto Selvatico Africano si nutre principalmente di piccoli roditori. Si tratta di topi, lepri, criceti e piccoli conigli. Del menù fanno parte anche volatili come piccioni, uccelli tessitori o uccelli selvatici.

A completare il pasto sono spesso ragni, scorpioni e serpenti. Questo gattone africano ama anche il pesce. Gli esemplari adulti riescono persino ad uccidere piccole antilopi o agnelli.

Il Gatto Selvatico Africano è un eccellente cacciatore: insegue la preda e le si avvicina di soppiatto per poi finirla con uno scatto veloce. Generalmente fa tutto questo rimanendo a terra, nonostante riesca anche ad arrampicarsi molto bene. Quando non ha la fortuna di cacciare o se si presenta l’occasione, si nutre di carogne.

Ha bisogno di poca acqua

Il tuo pelosetto non beve molto? Si tratta di una caratteristica ereditata dal Gatto Selvatico Africano: i felini che vivono nel deserto trovano raramente una pozza d’acqua e sono quindi in grado di coprire il proprio fabbisogno di liquidi quasi interamente con gli alimenti. Un topo bello grosso contiene una quantità sorprendente di acqua.

Questa eredità genetica è anche il motivo per cui, secondo molti esperti, i tigrotti domestici non dovrebbero essere nutriti esclusivamente con alimenti secchi. Questi, infatti, contengono pochissima acqua e, a causa delle caratteristiche ereditate dai loro progenitori selvatici, l’istinto di bere dei mici domestici non basta a compensare questa mancanza. Di conseguenza, rischiano la disidratazione.

Conclusioni

Il Gatto Selvatico Africano è un felino selvatico molto adattabile e strettamente imparentato con i nostri gatti domestici. Questa razza, di per sé, non è adatta ad essere allevata in casa, ma è proprio da essa che discendono i nostri amati pelosetti. In ogni tigrotto domestico, dunque, c’è un bel po’ dei suoi progenitori selvatici, basta osservare bene.

Scheda del Gatto Selvatico Africano

Caratteristiche specifiche: Il gatto selvatico africano è il progenitore di tutti i gatti domestici
Carattere: schivo e solitario
Dimensioni: Lunghezza testa-corpo di circa 40 – 66,5 cm
Peso: 2,4 – 6,4 kg
Colore degli occhi: giallo-verde
Colori del mantello: rossastro, fulvo, grigio e giallo sabbia
Pelo: corto
Aspettativa di vita: 16 anni
Gestazione: 56 – 68 giorni, cucciolate solitamente di 3 gattini
Origine: Africa

Jana Schubert
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Già da piccola, preferivo coccolare il nostro gatto Persiano piuttosto che il mio orsacchiotto di pezza. Quando sono cresciuta, ho fatto impazzire i miei genitori fino a quando non mi hanno permesso di adottare un cavallo. Tutta la mia vita è costellata di meravigliose esperienze insieme ai miei pet. E, anche se vivere con gli animali non è sempre facile, non potrei nemmeno immaginare di farne a meno perché mi toccano l'anima come nient'altro. Ogni volta che scrivo di loro sento questa magia, che spero tocchi un po' tocchi anche te.


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