Razze feline

Esistono moltissime razze feline, la cui grande quantità e varietà deriva da un lato dalla riproduzione e dall’allevamento sistematico, dall’altro dalla naturale moltiplicazione dei felini stessi. Leggere

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Caratteristiche più importanti

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Aspetto

Taglia
PiccolaMediaGrande
Pelo
Senza pelo / ipoallergenicoPelo cortoPelo lungo
Colore
NeroBlu / GrigioCincillaCremaBiancoLillaMarrone / Cioccolato
Colorazione
TabbyTricolore / Tigrato / CalicoBicoloreColorpoint
40 Razze feline che corrispondono ai criteri selezionati
10 min

American Curl

L’American Curl è una razza felina che non passa inosservata: le sue orecchie ricciolute sono tra gli aspetti salienti di questo bellissimo gatto. Per quel che riguarda il carattere, esso è influenzato dal suo retaggio di gatto domestico: è docile, attivo e legato all'uomo.
9 min

Australian Mist

Se deve scegliere tra uscire a dar la caccia ai topi o rimanere in casa con i propri umani, l'Australian Mist preferisce sempre la seconda opzione. Almeno, questo è quel che si dice di questo gatto domestico australiano. In effetti, questo pelosetto socievole e affettuoso con gli umani è particolarmente adatto alla vita in appartamento. Ama così tanto la compagnia delle sue persone di riferimento e di altri suoi simili da preferirla perfino alla sua libertà. Questo, però, non significa che se ne stia tutto il giorno a poltrire nella sua cesta. Al contrario, questo micio dalla corporatura muscolosa è molto attivo e giocherellone. Se sta sempre in casa, è indispensabile mettergli a disposizione molto spazio per giocare e accessori come un tiragraffi con percorsi di arrampicata.

Un gatto da appartamento socievole e giocherellone

Questo gatto curioso e vivace ha bisogno di spazio per giocare ed esplorare. Sebbene diventi un po’ più sedentario con l’avanzare dell’età, mantiene sempre il suo carattere giocherellone. Ama perlustrare ogni angolo, gironzolare, arrampicarsi e giocare. Il suo ambiente ideale è una famiglia con bambini, ma si trova a suo agio anche con anziani che vivono da soli o con le coppie. Grazie al suo carattere socievole e semplice, dopo un normale periodo di ambientamento si inserisce bene in qualunque contesto. Tuttavia, proprio per via della sua natura amichevole, l'Australian Mist non ama stare da solo. Se il tuo lavoro non ti permette di stare molto a casa, la soluzione migliore è quella di adottare più di un gatto. Per questo pelosetto il gioco con altri suoi simili è altrettanto piacevole che intrattenersi con i suoi umani e sicuramente lo distrarrà dalla noia durante la tua assenza.

Aspetto

13 min

Birmano: origine, carattere e alimentazione

Il „Gatto sacro di Birmania“ ha un nome molto particolare, che genera un po’ di confusione. In Inghilterra viene spesso chiamato „Burmese“ mentre il nome corretto è “Birman” o meglio ancora “Sacred cat of Burma”. Il Burmese infatti è un’altra razza. Quella del Birmano è una storia affascinante che risale alla Francia degli anni ’20. Scopriamo insieme qualcosa di più su questa perfetta sintesi tra il Persiano e il Siamese.
15 min

Bobtail giapponese

La sua caratteristica più evidente, ormai lo sappiamo, è la coda, che di solito è lunga tra i 5 e gli 8 cm ed è ripiegata su se stessa. La famosa coda mozza del Bobtail giapponese è completa: a livello scheletrico, infatti, è come quella di qualunque altro gatto, ma è stranamente ripiegata su se stessa. In pratica questo gatto presenta lo stesso numero di vertebre di qualunque altro conspecifico. La sua coda, però, frutto di una mutazione genetica, è più corta e attorcigliata, con vertebre che possono essere cresciute più o meno forti. Il Bobtail giapponese viene allevato sia nella variante a pelo lungo (Japanese Bobtail Longhair) sia in quella a pelo corto (Japanese Bobtail Shorthair ): entrambi presentano la famosa coda ricoperta di una folta pelliccia a pelo lungo.
I peli della coda del Bobtail giapponese, soffici e sporgenti in tutte le direzioni, ricordano i petali di un fiore, il crisantemo. Infatti questa razza è nota anche con il soprannome di "Chrysanthemum Cat".

I colori del mantello

Il pelo setoso e denso del Bobtail giapponese si declina in diversi colori. Secondo lo standard di razza, sono ammessi tutti tranne lilla, cioccolato e colourpoint. La variante tricolore è quella più apprezzata. Nel suo paese d'origine, il Giappone, questo gatto viene chiamato "mike-neko", gatto a tre peli, ed è considerato un vero e proprio gatto portafortuna. Gli occhi del Bobtail giapponese hanno una forma a mandorla e possono essere blu, verdi, dorati o di un’ampia varietà di sfumature.
14 min

British Longhair

I British Longhair sono nati dall’allevamento di gatti British Shorthair e Persiani. In origine, questi incroci avevano lo scopo di rafforzare il patrimonio genetico del British Shorthair, impoveritosi dopo le guerre mondiali. Il gene del pelo lungo gli è stato trasmesso come tratto recessivo, ovvero appartiene al suo pool genetico, ma rimane latente. A volte ci vogliono generazioni perché nascano i primi cuccioli a pelo lungo. Lo stesso accade per il British Shorthair. Siccome lo standard di razza del British Shorthair richiedeva un mantello corto, i gatti a pelo lungo furono inizialmente esclusi dall'allevamento per poi essere sterilizzati e ceduti come animali domestici. Molti gatti a pelo corto sono portatori del gene recessivo del pelo lungo, perciò è possibile che negli allevamenti di British Shorthair nascano ancora cuccioli a pelo lungo da genitori a pelo corto. Nel frattempo, il British Longhair è stato riconosciuto razza a sé stante da alcune federazioni di allevatori. Lo standard di allevamento è lo stesso di quello del British Shorthair; l’unica differenza sta nella lunghezza del pelo. A seconda di dove vengono allevati, però, i British Longhair possono essere più o meno grossi, con un mantello più o meno lungo. Alcuni allevatori apprezzano gli animali di grossa taglia, mentre altri preferiscono dimensioni più contenute.

Il carattere del British Longhair

12 min

British Shorthair

La razza British Shorthair è ritenuta la più antica razza felina britannica. Si dice che sia stata portata dai Romani in Gran Bretagna, dove è rimasta per lungo tempo isolata. Da oltre 100 anni i British Shorthair vengono allevati in modo mirato. Nel 1871 i primi gatti British Shorthair vennero esposti al Crystal Palace.
12 min

Burmilla

Il nome Burmilla ricorda le due razze da cui questo pelosetto ha avuto origine: il Burmese e il Persiano chinchilla. L’origine di questo pelosetto, avvenuta nel 1981, sembra una storia d'amore tra gatti, una vera e propria “favola felina”. C'erano una volta un gatto Persiano chinchilla di nome "Sanquist" e una gatta Burmese lilac di nome "Faberge". Sanquist - che era rinchiuso nello studio della baronessa inglese Miranda von Kirchberg - raggiunse Faberge per caso o grazie alla compassione di un domestico. Esistono diverse di questa favola. Secondo una versione, la baronessa stessa allevava entrambe le razze. Secondo un'altra versione, una gatta Burmese della baronessa sarebbe fuggita per accoppiarsi con il gatto Persiano chinchilla di una proprietà limitrofa. Probabilmente non sapremo mai come sia andata veramente. Ciò che sappiamo con certezza, però, è che i primi gattini Burmilla nacquero in ritardo. I piccoli di questa razza nata casualmente erano molto forti, con un’incredibile personalità e un mantello argento scintillante. Questo aspetto sarebbe poi diventato uno dei tratti distintivi di questo pelosetto dalla bellezza stupefacente. All'inizio del 1984 venne fondato il "Burmilla Cat Club". Da quel momento ebbe inizio la lenta ma costante ascesa di questa razza felina. Dopo la nascita accidentale dei primi Burmilla, un club apposito si occupò dell’allevamento mirato. Il riconoscimento da parte della "FiFe" ("Fédération Internationale Féline") avvenne nel 1996.
8 min

Caracal

Il caracal appartiene alla famiglia dei felidi. Deve il suo nome ai vistosi ciuffi di peli neri sulla punta delle orecchie: in turco il termine "Karakulak" significa "dalle orecchie nere". Anche la parte posteriore delle orecchie è di questo colore. La tonalità del mantello dipende dall'habitat del caracal. Lo spettro varia da sabbia o ocra nelle regioni più aride a una colorazione rossastra nelle zone più piovose. Il ventre ha sempre una colorazione leggermente più chiara e presenta una leggera striatura. Sul viso il caracal presenta striature bianche e nere. È un felino di media taglia, con una lunghezza media del corpo di 65 cm e un'altezza al garrese di 45 cm. Può crescere fino ad un metro di lunghezza. La coda è lunga circa 30 cm. Un esemplare maschio pesa tra i 13 e i 18 kg. Le femmine sono un po' più piccole e leggere. Come nella lince, le zampe posteriori del caracal sono più lunghe di quelle anteriori. Questo gli permette di saltare fino a tre metri di altezza - da una posizione eretta! Grazie alla sua notevole capacità di salto, il caracal riesce persino a catturare gli uccelli in volo.

Il caracal e la lince

Per molto tempo si è ipotizzato che il caracal (nome scientifico: Caracal caracal) e la lince (nome scientifico: Lynx) fossero strettamente imparentati. Entrambi appartengono alla famiglia dei felidi (Felidae), hanno ciuffi sulle orecchie e sono simili per statura e dimensioni. Proprio per la sua somiglianza con la lince il caracal viene chiamato anche ‘lince del deserto’. Tuttavia, ci sono anche alcune differenze: i ciuffi auricolari del caracal sono più lunghi di quelli della lince. A differenza del caracal, la lince ha delle lunghe vibrisse e una coda molto corta. Recenti studi genetici hanno dimostrato che il parente più prossimo del caracal è il Gatto Dorato Africano (Caracal aurata).

Scheda del Caracal

13 min

Certosino: un micione popolare

Certosino, Chat de Chartreux, Gatto maltese: tanti nomi, un’unica, bellissima, razza. Il certosino è senza dubbio uno dei gatti più amati d’Europa, ma è altrettanto sicuro che questa razza è avvolta da una certa confusione. La colpa non è da ricercarsi soltanto nella molteplicità dei nomi per definirlo, quanto nel mistero che aleggia intorno alle sue origini.
13 min

Chantilly-Tiffany

Le origini dello Chantilly-Tiffany sono avvolte da un alone di mistero, proprio come questo pelosetto. Su come sia nata esattamente questa razza è possibile solo fare delle ipotesi. Secondo alcune fonti, il gatto Chantilly discenderebbe dal Burmese o dal Persiano, altre sostengono che sia il risultato di un incrocio tra l’Abissino a pelo lungo e l’Havana Brown a pelo corto. Altre ancora ipotizzano un incrocio tra il Gatto Angora turco, il Somalo e l'Havana Brown. Con molta probabilità, questa razza felina discende geneticamente, ed in parti uguali, dalle razze Havana Brown, Nebelung, Abissino e Somalo. L'unica cosa certa è che non si tratta di un Burmese a pelo lungo, come talvolta si sostiene. Questa voce risale al fatto che un allevatore di Chantilly-Tiffany allevava anche dei Burmesi. I suoi gattini, però non mostravano alcuna caratteristica del Burmese. È davvero inspiegabile, dunque, come questa credenza errata si sia potuta diffondere. Ufficialmente lo Chantilly è stato allevato per la prima volta nel 1969. Questa data, tuttavia, si riferisce ai primi successi ottenuti con l’allevamento mirato. Probabilmente lo Chantilly-Tiffany esisteva già prima, ma fino al 1967 si credeva che fosse estinto. Lo Chantilly era considerato un gatto adatto agli ambienti aristocratici. Questa particolarità si riflette ancora oggi nel suo carattere. I mici appartenenti a questa razza, infatti, sono fieri, esigenti e talvolta appaiono maestosi e aristocratici come gli Aristogatti dell’omonimo cartone animato Disney. Secondo la tradizione, la storia dello Chantilly-Tiffany ebbe inizio con una coppia di gatti di origine sconosciuta, entrambi dagli occhi color oro e un folto mantello color cioccolato. Un'allevatrice newyorkese di nome Jennie Robinson aveva adottato la coppia nel 1967 nell'ambito dell’acquisto di un terreno. Il maschio, Thomas, aveva poco più di un anno, mentre la femmina Shirley era più giovane di almeno sei mesi. Si sospetta che i due provenissero da due cucciolate diverse degli stessi genitori. Nel maggio 1969, Shirley diede alla luce per la prima volta dei gattini da Thomas. Poiché tutti i piccoli avevano lo stesso mantello di colore marrone cioccolato, si decise di continuare ad allevare questi gatti. All'inizio degli anni '70, i gatti di questa linea genealogica furono registrati dall'ACA (American Cato Association) con il nome di "Foreign Longhair". Questa denominazione venne successivamente abbandonata, perché gli allevatori non la ritenevano appropriata. Un’allevatrice di nome Tracy Oraas continuò ad allevare questa razza felina fino all'inizio del XXI secolo, finché, per ragioni non note, scomparve dalla scena degli allevatori. Nel 2001, era rimasto solo un numero molto ridotto di allevatori: un’allevatrice si trovava in Germania, una in Canada e pochi altri negli Stati Uniti. Nel 2003 era rimasto un solo allevamento di Chantilly-Tiffany negli Stati Uniti. Era di proprietà di un'allevatrice di nome Anne Davenport-Parini e si chiamava "Amorino Cattery". La signora Davenport-Parini è stata l'ultima allevatrice di Chantilly Tiffany di cui si abbia notizia negli Stati Uniti. Il suo micione di nome Nugget, chiamato anche Little Tabby Dude e LTD, ha prodotto tanti splendidi gattini di questa razza prima di andare definitivamente in "pensione".

Aspetto del gatto Chantilly-Tiffany

11 min

Come riconoscere il Gatto Europeo

Lo European Shorthair è conosciuto in Italia con il nome di gatto Europeo ma viene spesso chiamato anche Celtic Shorthair (ossia gatto celtico dal pelo corto). Si pensa discenda dal gatto selvatico, una sottospecie di piccolo felino originario del Nord Africa, a cui assomiglia a livello anatomico. Gli antenati del nostro gatto Europeo arrivarono in Europa via mare, e presto si diffusero un po’ ovunque. Nelle fattorie, specie in passato, questi animali intelligenti venivano utilizzati per cacciare topi e ratti. Il gatto Europeo ha riscosso subito molto successo in Scandinavia, dove ancora oggi si trova la maggior parte degli allevatori. Questa particolare razza felina viene menzionata per la prima volta in Finlandia nel 1926 e successivamente in Svezia nel 1947. La prima femmina europea registrata ufficialmente si chiamava "Ujan", come riportano i registri del club felino svedese "SVERAK". Prima che la Fédération Internationale Féline (FIFe) ne ufficializzasse lo standard di razza, nel 1982, il gatto Europeo veniva ancora annoverato tra i British Shorthair. Presso la World Cat Federation (WCF) questa razza viene tuttora denominata “Celtic Shorthair”. Ancora oggi, quando si parla di razze feline, l’Europeo è sinonimo di comune gatto domestico, ma si tratta di una razza a sé stante, con un proprio standard e relativo pedigree. Il termine generico “gatto domestico” raggruppa una cinquantina di razze feline diverse e rappresenta una classificazione sistematica ben più ampia.

Aspetto: il più classico dei gatti, almeno in Italia

11 min

Cornish Rex

Il gatto Cornish Rex ha un aspetto diverso da quello della maggior parte delle razze feline conosciute. Le sue origini sono piuttosto umili: il primo gatto dal pelo riccio nacque in una fattoria della Cornovaglia negli anni ‘50. "Kallibunker", un maschio color crema dal pelo riccio, si differenziava dai suoi fratellini non solo per la struttura del mantello. Questo maschio delicato, minuto, con una testa stretta, grandi orecchie e una lunga coda attirò l’attenzione della comunità degli allevatori inglesi. Le sue caratteristiche furono probabilmente causate da una mutazione spontanea. Per preservare questi geni e creare una nuova razza felina, Kallibunker venne incrociato con la madre. I gattini ricci risultanti da questo accoppiamento vennero fatti accoppiare con gatti di razza Burmese, Siamese e British Shorthair. Il gene responsabile dell'eccezionale morbidezza del mantello è un gene recessivo ereditario. In parole povere, ciò significa che viene ereditato in modo nascosto. I portatori di questa mutazione genetica non presentano necessariamente il famoso pelo morbido del gatto Cornish Rex. Ma possono trasmetterlo alla loro prole: se entrambi i genitori sono portatori del gene e i gattini ricevono uno dei geni recessivi da ciascun genitore, la mutazione viene ereditata dai gattini anche nell'aspetto, il cosiddetto fenotipo. Il Devon Rex ha un aspetto simile a quello del Cornish Rex. Il suo mantello arricciato, però, è causato da una mutazione diversa. Il Devon Rex presenta un mantello ondulato e morbido composto da sottopelo e pelo corto. Questa peculiarità è causata da una mutazione del gene "LPAR6". Ciò comporta un'alterazione della struttura proteica del pelo e una mutata struttura del mantello.

Scheda del Cornish Rex

9 min

Devon Rex

Questa curiosa razza felina con un'insolita mutazione del mantello venne scoperta nel 1960 a Buckfastleigh, nel Devon, in Inghilterra, nelle vicinanze di una miniera di stagno in disuso. Qui una signora inglese di nome Beryl Cox vide un esemplare femmina dall’aspetto interessante, con un mantello di colore tortie su bianco. Beryl Cox rimase affascinata da questa micia dall’aspetto insolito e cercò di catturarla a scopo riproduttivo, ma senza riuscirci. Dopo qualche tempo, però, la vicenda ebbe uno sviluppo imprevedibile: un giorno la gattina incinta si trascinò nella proprietà di Beryl Cox e partorì i suoi gattini nel suo giardino. Con grande sorpresa, nella cucciolata vi era anche un maschio dal pelo riccio. La signora Cox si innamorò di questo piccolo folletto e lo chiamò Kirlee. Questo micino dai riccioli neri aveva una testa particolarmente larga e le mascelle molto prominenti. Kirlee divenne il capostipite di tutti i successivi Devon Rex. Beryl Cox contattò la prima allevatrice di Cornish Rex, la signora Sterling Webb, e fece accoppiare Kirlee con la figlia di un maschio di razza Cornish Rex. Il risultato della cucciolata era atteso con grande curiosità. Tuttavia, è risaputo che la natura non sempre si comporta nel modo in cui gli umani si aspettano. E così andò diversamente: tutti i gattini della cucciolata avevano il pelo liscio! Divenne così evidente che Kirlee aveva un genotipo diverso. Si trattava di un nuovo tipo di gatto Rex. Quello del Devon Rex venne quindi definito gene II per distinguerlo dal gene I che indicava il Cornish Rex. Tra l'altro, il gene responsabile dei riccioli segue un'eredità recessiva. Ciò significa che questo gene viene sempre trasmesso da un genitore con i ricci, ma i ricci compaiono nei gattini solo se entrambi i genitori hanno questa caratteristica. Per questo motivo l'accoppiamento di Kirlee con un gatto a pelo liscio non ha prodotto gattini dal pelo riccio. Nel 1967 il Devon Rex è stato riconosciuto dal Governing Council of the Cat Fancy (GCCF), nel 1968 dalla Féderation Internationale Féline (FiFe) e nel 1979 dalla Cat Fanciers Association (CFA).

Scheda del Devon Rex

12 min

Exotic Shorthair: un gatto tutto muso

Sei un fan di Garfield? Allora l‘Exotic Shorthair è la razza che fa per te. Dopotutto, il famoso gatto sornione dei fumetti e dei cartoni animati, così dolcemente pigro, allo stesso tempo ironico e affettuoso, con le zampe corte e tozze, la testa grande e il naso un po’ schiacciato, si ispira proprio all’Exotic Shorthair.
12 min

Gatto Balinese

Il Balinese è muscoloso ma snello. È un gatto di taglia media che pesa tra i 3 e i 4 kg. I maschi possono pesare fino a 5 kg. Somiglia un po’ al Siamese originale (oggi conosciuto come gatto Thai), ma a differenza di questo il suo pelo è più lungo e folto, soprattutto sulla coda. Questa nuova razza felina, dal corpo lungo e il muso fine, è più simile alla variante moderna del Siamese.

Il Balinese è un gatto point

Come il Birmano e il Siamese, anche il Balinese è un gatto point. Questa particolare colorazione si nota immediatamente: il mantello prevalentemente chiaro è più scuro solo alle estremità del corpo, come la maschera sul muso, le zampe, la coda e le orecchie. Questa colorazione è dovuta a una mutazione che causa una carenza dell'enzima tirosinasi, responsabile della produzione di melanina. Questo porta al cosiddetto “albinismo parziale” e a una colorazione solo delle parti "fredde" del corpo. Per via di questa base genetica, il mantello del Balinese, di qualunque colore esso sia, è point. Gli occhi di questo pelosetto, di un blu incredibilmente luminoso, gli conferiscono un’espressione vigile e intelligente e rivelano il suo carattere loquace e attivo.
14 min

Gatto d’Angora

Il gatto d'Angora Turco viene definito da molti appassionati di gatti come la "razza felina più antica del mondo". Su cosa si basa questa definizione? E perchè questi gatti dal pelo lungo incantano così tanti amanti degli animali in tutto il mondo?
9 min

Gatto Elfo

Il Gatto Elfo esiste solo dal 2004 è stato creato negli Stati Uniti da Karen Nelson e Kristen Leedom. Queste hanno incrociato l’American Curl con lo Sphynx per creare una nuova razza felina. Lo scopo dell’incrocio era quello di combinare la natura orientata alle persone dello Sphynx con le orecchie arricciate dell’American Curl. L'esperimento riuscì e il Gatto Elfo ne è il risultato. Questa giovane razza ibrida non è ancora riconosciuta come razza a sé stante. Nelle esposizioni feline dell'Associazione Internazionale dei Gatti (TICA) è elencata come una variante del gatto Sphynx. Gli esemplari di Gatto Elfo e di allevatori di questa razza sono ancora molto rari, soprattutto in Europa, dove la richiesta è piuttosto scarsa.

Il Gatto Elfo è il risultato di un “allevamento tortura”?

Se allevare gatti senza pelo sia una manifestazione di crudeltà nei confronti dei pet è oggetto di un controverso dibattito.  la normativa di alcuni Paesi europei considera l'allevamento dei gatti senza pelo come un “allevamento tortura”. L’assenza di pelo rende questi aMici più suscettibili alle malattie della pelle e alle condizioni atmosferiche. I gatti nudi, infatti, soffrono spesso di scottature ed eczemi e si raffreddano più rapidamente. Oltre ad essere privi di pelo, i gatti nudi come il Gatto Elfo sono anche privi di vibrisse. Ogni amante dei gatti sa quanto questi baffi e peli sottili sulle guance, sopra gli occhi e sulle zampe anteriori siano importanti per l'orientamento del tigrotto domestico. Senza vibrisse, i gatti possono percepire l'ambiente circostante solo in misura limitata, soprattutto al buio. Manca un senso che per loro è essenziale e di cui hanno bisogno per i loro normali comportamenti come sgattaiolare, cacciare o saltare.
9 min

Gatto Giavanese

I gatti Giavanesi discendono dal più celebre Siamese, con cui hanno in comune il fisico asciutto e la linea sinuosa del corpo, e sono gatti di taglia media. Le femmine pesano tra i 3 e i 4 kg, i maschi tra i 4 e i 5 kg.  A differenza del Siamese, però, il Giavanese è muscoloso: le zampe posteriori sono leggermente più lunghe di quelle anteriori, e questo fa sì che il dorso appaia leggermente inclinato.

Muso triangolare e grandi orecchie come l’Oriental Shorthair.

Con il suo muso triangolare, il Giavanese assomiglia molto anche ai gatti di razza Oriental Shorthair (OKH): due grandi orecchie, anch'esse triangolari, portate diritte su una testa cuneiforme. Il tartufo è dritto e non ha stop, il che rende il suo aspetto del tutto singolare. Come l'Oriental Shorthair, ha gli occhi a mandorla e di colore verde brillante. Gli esemplari bianchi possono avere anche gli occhi blu e in alcuni casi sono eterocromi: un occhio è verde, l'altro blu.
12 min

Gatto Himalayano

Durante gli anni '20, l'allevatrice americana di gatti Virginia Cobb e il ricercatore della Harvard Medical School Dr. Clyde Keeler posero le basi per questa nuova razza felina. A quel tempo, infatti, Clyde Keeler stava studiando il gene responsabile del colorpoint nei gatti. L'obiettivo era quello di allevare un gatto che avesse il mantello di un Persiano ma gli occhi azzurri e i classici point del Siamese. Con queste finalità si diede vita al primo Gatto Himalayano, ancora oggi considerato da alcuni semplicemente una “sottorazza” del Persiano.

L’aspetto dell‘Himalayano

11 min

Gatto Munchkin

Il gatto dalle zampe corte

Originaria degli Stati Uniti, questa razza felina dall'aspetto molto peculiare rappresenta ancora una rarità nelle altre parti del mondo. Il gatto Munchkin si distingue per le sue zampe corte, frutto di una naturale mutazione genetica. Assieme al suo carattere inconfondibile, è proprio questa caratteristica a rendere il gatto Munchkin così speciale agli occhi di allevatori e appassionati.
9 min

Gatto Orientale a pelo corto

La caratteristica più evidente dell'Oriental Shorthair sono le sue grandi orecchie “da pipistrello". Si distinguono, infatti, per essere molto distanziate tra loro, larghe alla base e più sottili verso la punta. Questo bel gatto elegante ha una testa a forma di cuneo, con un naso lungo e dritto. Gli occhi a mandorla, leggermente inclinati, sono sempre di un verde brillante, indipendentemente dal colore del mantello. Fanno eccezione gli esemplari bianchi, che possono avere anche gli occhi blu o, in alcuni casi, un occhio verde e uno blu.

Quanto grande diventa un Orientale a pelo corto?

Gli Oriental Shorthair crescono fino a 38 cm (altezza al garrese). Il peso delle femmine di solito è compreso tra i 3 e i 4 kg, mentre i maschi si aggirano tra i 4 e i 5 kg in media. Questo fa dell’Orientale a pelo corto una razza felina di taglia media.

Un gatto slanciato ed elegante

I gatti di questa razza discendono dai Siamesi e infatti vantano una corporatura simile: sono snelli e con le zampe lunghe. Anche la coda è lunga e sottile e ricorda un po’ un frustino. Il pelo è corto, sottile e aderente al corpo, contribuendo a conferirgli l'aspetto di un gatto snello. Il mantello di questi pelosetti è dotato di una bella lucentezza e non ha sottopelo.

Orientale a pelo corto: quali colori sono ammessi?

Tipica di questa razza è la grande varietà di colori e motivi del mantello. Qui di seguito elenchiamo i principali colori del gatto Orientale a pelo corto:
  • Nero
  • Bianco
  • Blu (grigio-blu)
  • Cioccolato (marrone scuro)
  • Lilac (grigio chiaro con una punta di viola)
  • Rosso
  • Crema
  • Cinnamon (marrone rossiccio)
  • - Fawn (beige opaco)
  • Tartarugato (fantasia nero-rossa)
  • Tabby (tabby, mackerel, spotted e ticked)
Tabby è il termine generico per i diversi varietà di mantello felino. Tutti i gatti tabby hanno un segno a forma di M sulla fronte.

Carattere: amorevole e chiacchierone

7 min

Gatto Serengeti

Questa razza felina è nata da un incrocio tra il gatto Bengala e il gatto Orientale a Pelo Corto. Il Bengala è un incrocio tra un gatto domestico e un gatto leopardo asiatico e appartiene, quindi, alla categoria dei cosiddetti gatti ibridi. Per via della sua discendenza dal Bengala, anche nel Serengeti c’è una piccola percentuale di felino selvatico, e si vede!

Mantello "selvaggio”

Dai suoi antenati selvatici il Serengeti ha ereditato non solo il temperamento, ma anche il disegno del mantello con le sue vistose macchie. Le associazioni di allevatori felini riconoscono i seguenti colori del mantello:
  • Da giallo a dorato con macchie nere
  • Nero intenso
  • Grigio freddo con macchie nere
  • Argento con macchie nere
Le macchie del suo pelo corto e setoso devono essere sempre ben visibili e ampiamente distanziate.

Aspetto aggraziato

Il Serengeti ha una corporatura quadrata. La postura eretta e le zampe lunghe gli conferiscono un aspetto aggraziato. Allo stesso tempo, è forte e muscoloso. Questo perché gli allevatori di Serengeti attribuiscono grande importanza all'eccellente condizione fisica di questi mici. Il Serengeti è una razza felina di medie dimensioni. Le femmine pesano tra i 3,5 e i 5,5 kg. I maschi sono molto più grandi e pesano dai 6 ai 7 kg.

Orecchie particolarmente grandi

Oltre al mantello maculato, un altro tratto distintivo del Serengeti sono le sue orecchie particolarmente vistose, addirittura della stessa grandezza del cranio. Si tratta di una caratteristica ereditata dal gatto Orientale a Pelo Corto. Questo pelosetto ha anche occhi rotondi e luminosi e un collo lungo che si unisce alla base del cranio senza assottigliarsi.

La scheda del gatto Serengeti

13 min

Gatto Siamese: fascino irresistibile

Occhi a mandorla di un colore blu intenso e un mantello dal colore inconfondibile: chiunque saprebbe riconoscere a prima vista un gatto Siamese. Ma cosa caratterizza questo bellissimo felino, oltre al regale aspetto? Leggi il nostro articolo per conoscere più a fondo questa razza piena di fascino.
10 min

Gatto Sokoke

Questa razza felina è originaria del Kenya, più precisamente della foresta di Arabuko Sokoke, l’ultima foresta pluviale ancora esistente in Africa orientale. Nel 1979, la colona inglese Jeni Slater, da anni proprietaria di una piantagione di cocco in Kenya, scoprì una cucciolata orfana di gatti selvatici. Slater pensò che si trattasse della cucciolata smarrita di gatti importati in Kenya. Portò i gattini nella sua fattoria, dove li allevò. Nonostante le origini selvatiche, i micini si dimostrarono facili da addomesticare e straordinariamente affettuosi.

Dal Kenya alla Danimarca

All'inizio, Slater non sapeva assolutamente nulla dei progenitori dei suoi mici. Ciononostante, capì presto che si trattava di una specie particolare ed iniziò ad allevarli in modo mirato. Fu allora che iniziò a chiamarli “Sokoke”. Effettuò un’ulteriore selezione di allevamento incrociandoli con dei gatti domestici neri. L’incrocio non alterò le caratteristiche peculiari del Sokoke: il corpo muscoloso, il disegno tabby del mantello e la natura socievole con gli umani, ma allo stesso tempo amante della libertà. Cinque anni dopo, nel 1984, Slater ricevette la visita di un'amica danese, Gloria Moldrup. L’amica, anch’essa amante dei gatti, rimase affascinata dai graziosi Sokoke e portò una coppia di riproduttori con sé in Danimarca. Inizialmente, Moldrup temeva che i pelosetti africani non si sarebbero sentiti a proprio agio nel clima del Nord Europa. Ma il suo timore si rivelò infondato. Così Moldrup fondò in Danimarca il primo allevamento di Sokoke sul territorio europeo e si impegnò attivamente per il riconoscimento della razza. A metà degli anni '80, i primi Sokoke allevati in Danimarca furono esposti in una mostra a Copenaghen. Nel 1994, la Fédération Internationale Féline (FIFé) ha riconosciuto ufficialmente la razza.

L'allevamento attuale

La razza Sokoke è ancora molto rara in questo Paese. Ciò è dovuto, non da ultimo, ai severi requisiti per l'allevamento. Per poter registrare ufficialmente una cucciolata di Sokoke, un allevatore è tenuto a presentare dei documenti per ogni esemplare, certificando che la loro origine è effettivamente nel distretto di Sokoke, in Kenya. Solo allora i gattini ricevono un certificato di autenticità e vengono riconosciuti come Sokoke. Nonostante questi requisiti, negli ultimi anni diversi allevatori in Italia, Germania, Norvegia, Finlandia, Stati Uniti e, naturalmente, in Danimarca hanno adottato questa speciale razza felina africana.

Profilo del Sokoke

13 min

Gatto Thai (o Siamese tradizionale)

Anche se il gatto Thai e il gatto Siamese hanno molto in comune, a livello visivo è facile distinguerli. Rispetto al “più moderno” cugino siamese, il Thai è più forte, ha una linea più arrotondata e nel complesso appare più armonioso. Questa razza orientale presenta una corporatura atletica ma non eccessivamente asciutta come quella del gatto Siamese. Le buone proporzioni e il collo muscoloso le conferiscono al Thai un aspetto e una struttura fisica robusta.

La forma delle orecchie e della testa: la chiave per distinguerlo dal Siamese

La forma della testa del gatto Thai è molto caratteristica: la fronte lunga e piatta si fonde con un cranio rotondo e con un muso ben proporzionato. Mento e naso sono allineati tra loro verticalmente. Le orecchie sono ben distanziate e attaccate alte. Proprio le orecchie e la forma della testa sono i due elementi che ci aiutano a distinguere i Thai dai Siamesi. Ciò che entrambe le razze hanno in comune, invece, sono i loro occhi a mandorla, che brillano di un blu intenso. Il mantello di questo gatto a pelo corto rivela la sua provenienza dai climi tropicali del sud-est asiatico: con pochissimo sottopelo, il Thai è morbido come la seta e ha un pelo particolarmente lucente ma raso.
17 min

Il gatto Bengala: la meraviglia dell’Oriente

Quella del Bengala non è una vera e propria razza. È piuttosto un ibrido nato dall’incrocio tra un gatto domestico ed un felino selvatico asiatico. Gatti come il Bengala e il Serval appassionano sempre più persone. Ma quali caratteristiche ha e cosa bisogna sapere se si sceglie di adottare un Bengala?
11 min

Il gatto Bombay: la mini pantera

Il gatto Bombay è una razza felina a pelo corto, ancora poco diffusa nelle nostre case. Soprattutto in Europa, si tratta di una delle razze meno diffuse, tanto rara quanto affascinante. Il gatto Bombay somiglia a una piccola pantera nera. Se ti affascina l’eleganza di questi grandi felini e vorresti averne una versione mini accoccolata sul divano vicino a te, il gatto Bombay è forse l’amico a quattro zampe che fa al caso tuo. La sua bellezza lo fa sembrare una temibile pantera in miniatura, ma si tratta di un tenero gatto da appartamento. I suoi padroni descrivono la convivenza con questa razza come estremamente piacevole.
8 min

Khao Manee

Il Khao Manee è un gatto a pelo corto di taglia media originario della Thailandia. Ha una corporatura atletica e un mantello bianco come la neve e lucente. Il pelo è corto e denso, aderente e con poco sottopelo. I maschi sono un po' più muscolosi e forti delle femmine. Raggiungono un peso massimo di 6,5 kg. Un’altra caratteristica di questo pelosetto che colpisce immediatamente sono i suoi grandi occhi a mandorla. Possono essere di colore blu, oro o verde. Grazie alle palpebre chiare, gli occhi di questo gatto appaiono particolarmente chiari, aperti e luminosi.

Un gatto portafortuna

Nel loro Paese d’origine sono particolarmente richiesti gli esemplari Khao Manee con gli occhi di due colori differenti, che vengono spesso regalati come portafortuna. Il nome della razza si traduce come "gioiello bianco" o "gemma bianca" e riferisce sia al suo mantello bianco che ai suoi occhi scintillanti. Le orecchie del Khao Manee sono relativamente grandi e arrotondate nella parte superiore. Per via del colore chiaro della pelle e del pelo di questo micio, i padiglioni auricolari appaiono leggermente traslucidi. Il naso e i cuscinetti sono rosa. La testa è a forma di cuneo o di cuore e ha zigomi alti, mettendo in risalto l'aspetto nobile di questa razza felina.
11 min

Korat

Secondo la tradizione, il Korat venne scoperto ad Amour Pimai, nella regione di Korat, in Thailandia. Le prime testimonianze scritte sul Korat si trovano nel "Libro dei gatti" o "Smud Khoi dei gatti". Il libro risale al periodo Ayudhyha della storia siamese (1350 - 1767) e raffigura i diciassette "gatti portafortuna" della Thailandia, tra i quali figura anche il Korat. Oggi quest’opera è custodita nella Biblioteca Nazionale della Thailandia. Nella cultura thailandese, il Korat era considerato un messaggero di buona fortuna per i suoi futuri umani di riferimento. Si diceva che portasse ricchezza e buona salute in casa. Era ritenuto anche di buon auspicio per le persone che avevano intenzione di iniziare una nuova vita. Il Korat veniva spesso regalato ai matrimoni. Si credeva che portasse fortuna, fertilità e abbondanza agli sposi. Un'altra interessante tradizione locale riguardo a questo pelosetto è che generalmente le persone non li adottano personalmente, ma si fanno regalare una coppia di questi mici. Questa razza felina fece il suo ingresso nella società americana nel 1959, quando l'appassionata di gatti Jean Johnson ricevette in regalo una coppia di Korat da un'amica di Bangkok, in Thailandia. All'epoca Jean aveva già trascorso tre anni in Thailandia con il marito. All'inizio, però, era più interessata ai gatti di razza Siamese. Una volta conosciuto il Korat, tuttavia, il suo grande interesse si concentrò su questo micio portafortuna grigio-blu. Jean si rese conto che i gatti appartenenti a questa razza erano allevati prevalentemente negli ambienti più agiati della società thailandese: rappresentanti della nobiltà, funzionari di alto rango e simili. Le famiglie dell’élite thailandese si donavano reciprocamente questo “amuleto felino” portatore di abbondanza. Nel 1954, Jean e il marito lasciarono la Thailandia per svolgere altri incarichi nel Sud-Est asiatico. Cinque anni dopo, quando lei e il marito erano già tornati negli Stati Uniti, Jean ricevette dalla sua amica thailandese la notizia che due pelosetti Korat stavano arrivando dalla Thailandia per raggiungere lei e il marito negli Stati Uniti. Li chiamarono Nara e Dara. La coppia era felicissima dell’arrivo di questi nuovi membri felini nella propria famiglia e "incoraggiò" i gatti ad accoppiarsi. Tuttavia, per evitare la consanguineità, Jean incrociò i Korat con i suoi gatti Siamesi blue-point. Infine, escluse dal programma di allevamento tutti i gatti con le caratteristiche del Siamese, fondando così la prima colonia americana di gatti Korat. A ciò seguirono sempre più esemplari di Korat dalla Thailandia agli Stati Uniti e nel 1966 la Cat Fanciers Association (CFA) accettò il Korat nelle competizioni. Da allora, il Korat gode di una crescente popolarità nelle competizioni.

Aspetto

9 min

Lykoi (Gatto Mannaro)

La storia di questa razza inizia nel 2010 quando Patti Thomas, che allevava anche gatti di razza Sphynx, scoprì due gattini dall'aspetto particolare. Furono eseguiti dei test genetici e sanitari per verificare se lo strano aspetto dei gattini fosse dovuto ad una malattia. Si scoprì che l'aspetto di quei micini era dovuto ad una mutazione naturale. La madre era una gatta domestica nera. In qualità di cofondatrice della razza, Patti Thomas diede a questi pelosetti il nome "Lykoi", ispirandosi al loro aspetto. Patti affidò i gatti a Brittney e Johnny Gobble, un veterinario dello stato americano del Tennessee. Qualche mese dopo, Brittney e Johnny Gobble trovarono una seconda coppia di gatti di questo tipo e la adottarono. Dopo aver eseguito i test necessari, l'allevamento del Lykoi ebbe inizio. Gobble coltiva piante e alleva animali da quando aveva 15 anni. Sua moglie Brittney, invece, si distingue per la sua particolare inclinazione alla fotografia di animali. Sui social media, pubblica foto di gatti Lykoi drappeggiati con collane appariscenti.

Aspetto del Lykoi

10 min

Mau egiziano

Sebbene si sia realmente sviluppata negli anni '50, questa razza felina veniva allevata già più di 3.000 anni fa. Il Mau Egiziano era già presente nelle antiche pitture murali in Egitto. Nell'Antico Egitto, il gatto era molto popolare nelle zone abitate, soprattutto perché manteneva i magazzini di cereali liberi dai topi. Sull’origine esatta del Mau Egiziano esistono diverse leggende. Si dice che discenda dai gatti dei faraoni egiziani, che venivano imbalsamati e sepolti con i loro padroni. Pare che i test genetici confermino questo mito. Tuttavia, l'origine esatta del Mau Egiziano non è stata ancora chiarita in modo definitivo. La loro origine è quindi tanto misteriosa quanto il loro aspetto. Il Mau Egiziano che conosciamo oggi fu scoperto da una principessa russa in esilio, di nome Nathalie Troubetzkoy, che nel 1952 si imbatté in un gatto appartenente all'ambasciatore siriano in Italia. Affascinata dalla bellezza di questo micio egiziano, Troubetzkoy portò alcuni esemplari di questa razza negli Stati Uniti e iniziò ad allevarli. Nel 1968, il Mau Egiziano ottenne molti riconoscimenti in diverse mostre. Nel 1977, infine, vinse il primo premio della Cat Fanciers Association (CFA). In Europa, invece, questa razza viene allevata solo dal 1988.

Scheda del Mau Egiziano

8 min

Mekong Bobtail

Se non fosse per la coda così corta, questo pelosetto potrebbe essere facilmente scambiato per un gatto Siamese. Entrambe le razze hanno il pelo corto, chiaro e con un disegno point. Il Mekong Bobtail pesa in media tra i 3,6 e i 4,5 kg ed è, quindi, un gatto di taglia media. Ha una corporatura muscolosa, ma allo stesso tempo snella ed elegante. Le zampe sono di media lunghezza.

Il segno distintivo del Mekong Bobtail: la coda mozza

La caratteristica di questa rara razza felina è la coda corta e annodata su sé stessa. Secondo lo standard dell'associazione degli allevatori felini "World Cat Federation", la coda deve avere almeno tre vertebre. La sua lunghezza, tuttavia, non deve superare un quarto della lunghezza del corpo.

Mantello con disegno point

Il pelo del Mekong Bobtail è corto, lucido e con poco sottopelo. Questo micio si distingue anche per il colore del suo mantello con il tipico disegno point. Cosa si intende per disegno point? I gatti point hanno un mantello di colore chiaro, ma il muso, le orecchie, le zampe e la coda sono di una tonalità più scura. Questa sorprendente combinazione di colori deriva da un disturbo metabolico ereditario: l'enzima tirosinasi, necessario per la produzione di melanina, in questo caso funziona solo a temperature più basse. La melanina, com’è noto, è necessaria per rendere il mantello più scuro. Nei gatti point, la colorazione scura è presente solo nelle parti esterne del corpo che sono più fredde, da qui la denominazione "point". Sulle parti centrali del corpo, che sono più calde, il mantello rimane chiaro. In questo caso si parla di “albinismo parziale”. Alla nascita, questi gattini sono completamente bianchi, perché il calore presente all'interno dell’utero non permette la produzione di melanina. Anche il Siamese, il Birmano (Gatto sacro di Birmania), il Thai, il Ragdoll e il Balinese  sfoggiano un mantello con disegno point. I grandi occhi ovali del Mekong Bobtail brillano di un blu intenso. Questo aspetto è in comune anche con altri gatti point, come il Siamese.

Carattere del Mekong: vivace e giocherellone

8 min

Nebelung

Il Nebelung colpisce per la sua corporatura elegante e muscolosa. È una razza di taglia media, con un peso compreso tra i 4 e i 7 kg. I maschi sono generalmente più pesanti delle femmine. Le gambe, mediamente robuste, sono lunghe e le zampette di forma ovale. Le orecchie, grandi e leggermente appuntite, sono posizionate sulla testa cuneiforme. La coda del Nebelung è più lunga del resto del corpo. Uno dei segni distintivi del Nebelung è il suo mantello semilungo e "blu". Dal punto di vista genetico, si tratta di una diluizione del nero. Le punte grigie del pelo, il cosiddetto "ticking", dona al mantello di questo micio un luccichio argenteo. Il colore degli occhi varia dal verde oro al verde smeraldo. Secondo lo standard, il mantello del Nebelung non deve presentare disegni come macchie o strisce. Tuttavia, è possibile valutare il mantello solo una volta raggiunti i due anni di età. Gli esemplari più giovani possono presentare un disegno molto leggero che svanisce con il tempo.

Scheda del Nebelung

11 min

Persiano: alla scoperta di una razza

Quella del morbido Persiano è una tra le razze feline più amate di sempre, oltre ad essere tra le più antiche. Definito „Gorbe-ye irāni“ (gatto iraniano) in lingua persiana, di fatto il micione che conosciamo noi oggi non proviene dall’Oriente.
9 min

Savannah

L’ascendenza del grazioso gatto Savannah si nota già a prima vista: le macchie scure spiccano sul colore del fondo del mantello, per lo più beige-dorato, con la parte inferiore più chiara, proprio come un felino selvatico. Questo pelosetto, infatti, è il risultato di un incrocio tra un Serval africano e un gatto domestico, principalmente un Siamese.

Quanto è grande un Savannah?

Il gatto Savannah è alto e snello. Con un'altezza al garrese che può andare dai 35 ai 45 cm, talvolta anche di più, è uno dei gatti domestici più grandi del mondo. Cammina su gambe lunghe e muscolose con zampette di forma ovale. Le zampe posteriori sono di solito leggermente più lunghe di quelle anteriori. L'aspetto elegante di questo felino è completato da una coda piuttosto larga e di media lunghezza. Il collo sottile è sormontato da una testa aggraziata con le grandi orecchie tipiche della razza. Queste sono erette e alte sulla testa, hanno una forma ampia e una punta arrotondata. Gli occhi sono di media grandezza e profondi.

Il Savannah un aspetto esotico?

Tipiche del Savannah sono le caratteristiche bande nere sotto gli occhi che somigliano a delle lacrime, simili a quelle del ghepardo e che, insieme al mantello maculato, conferiscono a questo pelosetto un aspetto che molte persone trovano esotico.

Scheda del Savannah

9 min

Scottish Fold: il prezzo della dolcezza

Probabilmente ti sarà capitato di vedere, su qualche social media, la foto di un gatto con le orecchie piegate in avanti. Si tratta dello Scottish Fold, una razza che deve questo aspetto buffo ad una mutazione genetica che causa danni alle ossa e alle cartilagini. Per questo motivo l’allevamento dello Scottish Fold è vietato in diversi Paesi europei. Cerchiamo di capire insieme le ragioni del fascino che la razza esercita ancora su diverse persone e come si è arrivati a vietarne l’allevamento.
10 min

Snowshoe: il gatto con i calzini

In Italia è ancora difficile trovare un esemplare di Snowshoe, razza felina originaria degli Stati Uniti. Tuttavia, grazie al loro aspetto particolare e ad un carattere davvero speciale, questi gatti cominciano ad essere apprezzati anche qui da noi. Una cucciolata di Snowshoe regala sempre dolci sorprese: al momento della nascita, i gattini sono ancora completamente bianchi e assumono le diverse colorazioni soltanto durante il corso della loro crescita. I primi colori iniziano ad essere visibili circa 10 giorni dopo la nascita.
11 min

Sphynx: un fascino tutto da scoprire

Lo Sphynx è quasi completamente privo di pelo ed è forse la razza che più divide l’opinione degli amanti dei gatti: c’è infatti chi guarda con sospetto all’allevamento di questi gatti di provenienza canadese, sostenendo che si tratti di una razza geneticamente modificata in laboratorio, ma allo stesso tempo molti sono affascinati dallo straordinario aspetto di questo felino. Scopriamo assieme questa affascinante razza!
10 min

Toyger: un tigrotto in miniatura

Il Toyger è un gatto domestico originario degli Stati Uniti, considerato esclusivo e "di design", allevato al fine di creare una tigre in formato gatto. Il nome stesso di questa razza ci dà indicazioni sul suo aspetto: è infatti il risultato dell'unione di "Toy", giocattolo, e "Tiger", che significa appunto tigre. Nonostante il nome, come ogni animale domestico il Toyger non va certo considerato alla stregua di un gioco, bensì amato e rispettato.

A partire dal XX secolo sono state fatte discendere dal gatto domestico una serie di razze feline, per le quali in una certa misura sono stati anche fatti incroci con il gatto selvatico. Alcune razze feline si basano su un incrocio ripetuto di una mutazione comparsa spontaneamente. Tuttavia queste diverse razze feline si assomigliano molto di più tra loro di quanto non facciano le diverse razze canine. Questo si spiega perché i gatti hanno sempre avuto due comuni denominatori: la funzione di allontanare i topi, ma anche quella di essere buoni animali da compagnia.

Le razze feline si possono grossolanamente dividere in tre categorie: pelo lungo, medio-lungo e corto. Sai quali sono le razze feline più famose e che cosa contraddistingue ogni razza?

Troverai tanti interessanti articoli sulle più comuni razze di gatto nel nostro Magazine per animali.