La convivenza tra gatti

la convivenza tra gatti

Da tempo è stata superata l’idea che il gatto sia un animale poco socievole: gli amanti dei gatti sanno che possono apprezzare la compagnia di un loro simile. In particolare i gatti giovani o i gatti da appartamento non dovrebbero essere adottati da soli. Quindi rivolgersi al gattile o all’allevatore e adottare un secondo (o un terzo) gatto, oppure no? Non sempre l’idea di una famiglia di gatti è così semplice da realizzare come si era immaginato.

Ogni proprietario vuole sempre il meglio per il proprio gatto e spesso desidera mettere al suo fianco un compagno felino. Tuttavia anche noi umani abbiamo spesso antipatie o simpatie verso le altre persone, anche quando queste hanno la nostra stessa età e provenienza…E non sempre è stato amore a prima vista, qualche volta ci sono voluti diversi tentativi, prima di legare con quelli che ora sono i nostri migliori amici. Perchè per il gatto dovrebbe essere diverso? I gatti, come noi, sono diversi per caratteri, esperienze e gusti. Tenendo conto di questo, chi è alla ricerca del secondo, terzo, o perfino quarto gatto deve procedere con cautela per risparmiare a se stesso e ai propri animali tanto stress!

Il gatto è davvero solitario?

Forse avrai già sentito dire che il gatto è un “cacciatore solitario”. Cosa significa? I gatti di taglia piccola come il Gatto Selvatico Africano o il Gatto Selvatico Europeo vivono prevalentemente da soli. Il motivo va ricercato nella dimensione delle prede del gatto di taglia piccola, che corrispondono più a uno snack che a un pasto completo: non è possibile suddividere tra i diversi membri del branco un topo o un uccellino perchè essi non potrebbero saziarsi di una preda così piccola. Per questa ragione il gatto caccia, abbatte e mangia la preda da solo. La caccia rappresenta la sua attività principale e quindi il gatto selvatico trascorre da solo la maggior parte del tempo. Ciò nonostante anche i gatti di taglia piccola hanno alcune caratteristiche degli animali sociali: per esempio il Gatto Selvatico Europeo, un vicino parente dei nostri gatti domestici, alleva i suoi piccoli in una comunità di stampo matriarcale.

Inoltre anche i felini selvatici più grandi come il giaguaro, la lince e la tigre cacciano ciascuno per conto proprio; il leone è l’unico che vive e caccia in branco.

Poco è cambiato nel carattere del gatto in seguito al contatto con l’uomo. Nel suo intimo è rimasto il piccolo cacciatore indipendente che era. Tuttavia le sue condizioni di vita sono mutate. Questo vale non soltanto per i gatti di appartamento, ma anche per i randagi e i gatti semiselvatici. Questi vivono sì allo stato brado o supportati dall’uomo che predispone per loro delle mangiatoie, ma sono sostanzialmente avvezzi alla società umana. Perciò spesso si raccolgono nelle vicinanze delle mangiatoie. Finchè il cibo e lo spazio sono sufficienti, non ci sono problemi. Tuttavia anche in queste comunità temporanee i gatti selvatici non diventano animali da branco. I cacciatori solitari non si organizzano come un branco di lupi e non si assoggettano a un animale Alfa.

Cosa implica nella pratica la convivenza tra gatti?

Anche quando ci sono gatti dominanti e gatti che preferiscono sottomettersi, la struttura sociale di un gruppo di gatti è un po’ più complicata di quella di un branco di cani. Chi vuole far sì che i gatti vadano d’accordo, deve quindi procedere con cautela ed evitare acquisti impulsivi. Alcune condizioni iniziali sono indispensabili per il successo della socializzazione!

Prima di tutto è fondamentale avere a disposizione spazi sufficienti perché non insorgano conflitti all’interno della comunità felina. Nella pratica questo significa che non deve esserci competizione per il cibo o per il posticino tranquillo destinato al riposo. Ogni gatto deve anche avere a disposizione una cassetta igienica che dovrai mantenere sempre pulita. Lo stesso vale per le attenzioni da parte della famiglia: devono essercene per tutti! Se vengono soddisfatte queste condizioni base, non sussiste alcuna controindicazione per l’acquisto di un altro gatto.

Ciascun gatto ha bisogno per lo meno di quanto segue:

  • un posto tranquillo in cui possa mangiare indisturbato
  • i gatti sono animali del deserto, ciò nonostante devono avere sempre una fontanella
  • una toilette chiusa sempre a loro disposizione
  • un tiragraffi per affilarsi le unghie
  • un giaciglio per il riposo
  • la possibilità di scatenarsi nel gioco con cannette con piume e palline al catnip
  • tempo da trascorrere con il padrone

Il carattere

Tutte le condizioni sono soddisfatte? Ottimo: ora la ricerca del secondo o del terzo gatto può avere inizio!

Generalmente anche per i gatti è valido il detto “chi si assomiglia si piglia”: infatti i gatti piuttosto tranquilli vengono innervositi dai mici più attivi, mentre i gatti più vivaci legano di più con gatti che hanno lo stesso carattere. Naturalmente esistono le eccezioni: i gatti aggressivi o con una scarsa socializzazione spesso non sono felici con un loro simile soprattutto se questi è altrettanto aggressivo o insicuro…

Quando si cerca un compagno per un gatto tranquillo, è meglio orientarsi verso un gatto dall’indole simile. I gatti attivi invece prediligono la compagnia di altri gatti che possano giocare e scatenarsi con loro!

coppia di gatti

L’età

I gatti giovani sono vivaci. Amano essere sempre occupati e si annoiano facilmente, e in quel caso gli vengono strane idee… Normalmente i gatti giovani sono più flessibili di quelli anziani. Socializzano più facilmente con gli altri gatti e per loro spesso la convivenza è più facile che per i gatti più vecchi. Se si vuole offrire una casa a un secondo gatto, spesso è più semplice accogliere in casa un altro esemplare giovane che va ad aggiungersi ai giovani gatti già presenti in casa.

I gatti più anziani hanno già un carattere più formato e sono più posati di quelli più giovani. Un gatto anziano e tranquillo si abituerà molto più rapidamente all’arrivo di un gatto con un carattere simile al suo che alla compagnia di un gattino iperattivo. Ma bisogna tener conto del fatto che i gatti sono animali abitudinari. Se il tuo gatto ha vissuto con te da solo per 10 anni o forse più e non desidera la compagnia di un suo simile, l’arrivo di un secondo gatto può arrecargli più stress che felicità…

La razza

A questo si aggiunge la questione della razza, che gioca un ruolo importante nella convivenza tra gatti. Naturalmente la scelta di un secondo gatto non dovrebbe essere dettata da criteri estetici: tuttavia, spesso, i gatti della stessa razza sono caratterialmente molto simili,soprattutto quando provengono dallo stesso allevatore o sono addirittura parenti. I fratellini spesso vanno molto d’accordo; hanno un temperamento simile e sono cresciuti in modo analogo. Cosa c’è di meglio? Se si decide in un secondo momento di prendere in casa la sorellina o il cugino del proprio gatto occorre tenere a mente che ora i due animali sono del tutto estranei, ma l’appartenenza alla stessa razza e la stretta parentela rendono comunque più semplice la loro convivenza.

cuccioli di gatto red tabby

Di quanti membri vuoi che sia composta la tua famiglia felina?

Il numero di gatti ideale non esiste, ciò che conta è la dinamica del gruppo. Per esempio, un gattino giovane deve fare compagnia al suo compagno più anziano, senza turbarne i ritmi di vita tranquilli: infatti normalmente i gatti anziani sono innervositi dai goffi approcci dei gattini. Invece l’arrivo di due gatti giovani porta sicuramente più trambusto, ma i due possono intrattenersi, scatenarsi, arrampicare e giocare l’uno con l’altro, senza che il loro compagno più anziano debba essere stancato. Osserva le dinamiche della tua famiglia di gatti e rifletti sullo scopo per cui vuoi un altro gatto: vuoi rendere più tranquillo il gruppo o cerchi un compagno di giochi per un determinato animale? Nel primo caso devi cercare un tipo di gatto tranquillo, mentre nel secondo caso vale ancora il detto “chi si assomiglia si piglia”.

La preparazione

E ora veniamo al sodo! Il secondo o terzo gatto ideale è stato selezionato e presto arriverà. Come per l’uomo, anche per il gatto, che reagisce in modo molto più istintivo dell’uomo, la prima impressione è quella che conta. Quindi la convivenza tra gatti deve essere preparata per bene. Procedi con calma, in quanto gli errori dettati dalla fretta possono compromettere in modo permanente il rapporto tra gli animali!

Per prima cosa occorre predisporre la casa, in modo che possa ospitare più gatti. La casa idonea per diversi gatti sostanzialmente non è diversa dalla casa che va bene per un solo gatto. Soltanto tutto deve essere disponibile in più quantità, perchè, come già accennato, i gatti non debbano competere tra loro: un numero sufficiente di ciotole e di posti per farsi le unghie e per riposare sono indispensabili.

L’ideale è disporre di un numero di toilette pari a quello dei gatti più una toilette extra. Gli errori nella pianificazione degli accessori per gatti possono essere fonte di problemi quando si hanno diversi gatti. È fondamentale avere una preparazione tale da risparmiarsi tanto stress.

All’arrivo del nuovo amico felino, in un primo momento i due gatti devono essere tenuti separati. Cerca di tenere ciascun gatto in una stanza diversa, ma ciascuna deve essere dotata di toilette, tiragraffi ecc, così il nuovo gatto può abituarsi a te e alla tua famiglia, così come al nuovo ambiente, senza essere al tempo stesso disorientato dal gatto di casa.

Il passaggio successivo consiste nel far familiarizzare i gatti mediante messaggi olfattivi. Porta i giochi, i cuscini e le coperte da una stanza all’altra. Accarezza un gatto con un panno umido che poi metterai nella cesta dell’altro. Questi messaggi sottili contribuiscono a far familiarizzare il gatto con l’odore dell’altro. I gatti sono molto sensibili agli odori. Il fatto che quello del gatto nuovo sia già integrato nel mondo olfattivo della tua casa, contribuirà a semplificare la convivenza.

Il primo contatto

Ora si tratta di stabilire un contatto vero e proprio. Normalmente i due animali sono molto più nervosi di te: il gatto di casa si confronta con un intruso che invade il suo territorio. Dal punto di vista del gatto appena arrivato, a un ambiente del tutto nuovo si aggiungono persone sconosciute e il gatto padrone del territorio. Cerca di mantenere la calma ed evita di cogliere di sorpresa o di infastidire i gatti e lascia spazio ad entrambi. Nessuno dei due deve rimanere chiuso in un trasportino o in una cesta per gatti, anzi dovresti offrire loro dei posticini in cui ritirarsi: idealmente, dovresti lasciare ad ognuno una stanza diversa. Tuttavia normalmente il contatto con un gatto sconosciuto non rappresenta un problema per i gatti con una buon livello di socializzazione e uno stato mentale sereno. In funzione dell’esperienza e del carattere di ciascuno, l’incontro può risolversi in un annusamento cordiale oppure in un ignorarsi reciproco. Ci può stare che uno dei due soffi, alzi una zampina in segno di ammonimento o drizzi la coda.

Quando il nuovo gatto ha ormai trascorso alcuni giorni nella sua nuova stanza, forse quello di casa inizia a intuire cosa sta succedendo. Apri la porta della camera, lascia aperte eventuali vie di fuga per i due animali e mostra che il nuovo gatto non viene tenuto prigioniero in una stanza separata. Stessa cosa se fai uscire il nuovo arrivato dal trasportino per gatti, facendolo entrare direttamente nel territorio del gatto di casa: normalmente andrà in avanscoperta prima che il gatto di casa abbia perso ogni forma di timore.

Infine, lascia procedere i tuoi gatti per conto proprio. Fatti da parte e osserva il gruppo da una certa distanza. Così offrirai ai gatti di casa l’opportunità di annusare con calma il nuovo arrivato, senza che si sentano minacciati. Dai spazio ai gatti e intervieni soltanto in caso di emergenza.

convivenza tra gatti

Se insorgono problemi

La situazione diventa grave, per esempio, quando uno dei gatti reagisce in modo aggressivo. Probabilmente si tratterà del gatto di casa che vuole difendere il suo territorio dal tenero intruso. Tuttavia a volte anche un nuovo arrivato impaurito o quello dei due dal carattere più aggressivo, può avere una reazione di questo tipo. In questo caso, si possono manifestare comportamenti di gravità diversa: è accettabile che i gatti che soffino o che alzino la zampa in segno di avvertimento, ma appena si arriva allo scontro fisico devi intervenire! Per non trovarti al centro dello scontro e magari essere ferito tu stesso, puoi produrre un segnale acustico, per esempio battere forte le mani o pronunciare un forte „No!“ affinché i due animali si fermino per un attimo o addirittura fuggano.

Questa è una situazione di stress per entrambi i gatti: non devi punirli o minacciarli, ma prima di tutto separarli. Concedi a tutti loro uno o due giorni di tempo per calmarsi e organizza il prossimo tentativo in modo meno diretto. Per esempio, puoi programmare l’incontro successivo per l’ora di pranzo. Entrambi i gatti saranno più tranquilli e calmi dopo aver mangiato. Probabilmente dapprima saranno tanto impegnati con il cibo, da non realizzare che l’altro gatto non ha sfruttato la situazione a proprio vantaggio.

Se il contatto diretto a questo punto procede senza problemi, niente sarà più d’ostacolo all’amicizia dei due mici!

E se le cose non vanno?

Hai presentato i gatti l’uno all’altro per settimane, poi li ha di nuovo separati per riprovare di nuovo, ma i problemi sussistono? Forse apparentemente i gatti vivono anche tranquillamente in coppia, ma uno dei due presenta problemi comportamentali, come insonnia, aggressività, oppure marcatura del territorio con l’urina? In questi casi puoi rivolgerti al veterinario o ad un comportamentista per animali. Qualche volta può bastare un semplice diffusore di feromoni per calmarli, come Feliway, a volte c’è bisogno un aiuto ulteriore.

Ti auguriamo tanta fortuna e felicità nella tua casa con tanti gatti!

 

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Quello che conta è il benessere del gatto

Per quanto difficile possa essere, la cosa migliore che puoi fare è mettere da parte i tuoi sentimenti e concentrarti sull’unica cosa importante in questo momento: il benessere del tuo gatto. Sei responsabile per lui, che dipende in tutto e per tutto dalle tue cure, soprattutto in questi suoi ultimi giorni di vita. Purtroppo non ci sono regole né tabelle che ci facciano capire con esattezza quale sia la qualità di vita accettabile per un gatto. Tutto dipende dalla situazione e dalle caratteristiche individuali. Un micetto con una mente calma e un carattere resiliente potrebbe essere in grado di affrontare abbastanza bene persino una paralisi e le restrizioni di movimento dovute a questa infermità. Anche i gattini ciechi possono condurre una vita felice. D'altra parte, i nostri amici felini sono veri e propri maestri nel nascondere il dolore, quando soffrono. Sono capaci di “far finta di niente” per molto tempo: per questo non è affatto facile capire quanto stia davvero soffrendo un gatto e quando sia il momento giusto lasciarlo andare. Ecco quali sono i segnali che possono significare che il tuo gatto prova forte dolore:
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  • si ritrae quando ti avvicini e in generale sembra apatico
  • determinate situazioni e contatti fisici lo fanno reagire in maniera aggressiva
È chiaro che il dolore in sé non è certo un motivo valido per porre fine alla vita del tuo micetto. L'eutanasia del gatto è un’opzione sensata se e solo se non ci sono più possibilità di trattare il dolore o la malattia del tuo pelosetto così da concedergli una qualità di vita accettabile.

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