Poche razza canine hanno un’origine antica e nobile quanto il Pechinese che, da esclusiva dei membri del palazzo imperiale di Pechino, è diventato molto popolare come cane da compagnia in occidente. Purtroppo l’improvviso successo di questa razza così antica ha lasciato segni pesanti nel suo corredo genetico: per anni una selezione incosciente ha impattato la salute di questo cagnolino. Per fortuna di recente si è cambiato rotta, per ottenere il giusto equilibrio tra estetica e salute.
Sommario
- Aspetto
- Il guardiano dei palazzi imperiali di Pechino
- Scheda del Pechinese
- Come educare un Pechinese
- L’importanza di un’alimentazione di alta qualità
- Aspetti di salute
- Come prendersi cura di un Pechinese
- Un cane intelligente che non richiede troppo esercizio
- Sono l’umano giusto per un Pechinese?
- Adottare un Pechinese: cosa mi serve
- Dove trovo il Pechinese dei miei sogni?
Aspetto
Occhi grandi, tartufo schiacciato e un folto mantello: quello che per secoli è stato il guardiano dei palazzi imperiali cinesi è molto cambiato nel tempo, a livello estetico. Oggi il Pechinese, con il suo aspetto leonino, pesa fino a 5,4 kg e ha un mantello lussureggiante. Il suo pelo è lungo, diritto e un po’ ruvido. Il sottopelo, invece, è morbido e molto fitto.
Secondo lo , la criniera leonina è un aspetto desiderabile e caratteristico, come la pigmentazione nera di tartufo, labbra e rime palpebrali. Quello che colpisce, osservando il Pechinese, è la sua testa massiccia rispetto al corpo, il suo profilo piatto e gli occhi grandi. La coda è alta, ha lunghe frange ed è portata leggermente ricurva su uno dei due lati del dorso.
Il guardiano dei palazzi imperiali di Pechino
Un po’ come il Lhasa Apso, il Pechinese ha dietro di sé una lunga storia come cane di palazzo. Ma non solo: un’altra caratteristica che hanno in comune le due razze è la designazione aggiuntiva di “cane leone“. Una leggenda cinese, infatti, vuole che il cane derivi dall’unione tra un leone e una scimmia femmina, un’origine che si dice si possa scorgere anche visivamente.
Fatto sta che i Pechinesi sono stati per secoli i custodi speciali e quasi venerati dei palazzi imperiali della Cina. Basti pensare che il furto di uno di questi cagnolini era punito con la pena capitale. Sono tante le testimonianze e i dipinti che ci mostrano gli antenati del moderno Pechinese vivere a corte con i funzionari cinesi di rango più elevato: una lunga storia di successo che raggiunse il suo massimo splendore durante la dinastia Qing (1644-1912).
I primi passi del Pechinese nel mondo occidentale risalgono al 1860, quando la Gran Bretagna conquistò Pechino. In quell’occasione, gli Inglesi presero cinque esemplari di Pechinese come bottino di guerra e li portarono in Inghilterra. Uno di loro non solo divenne il capostipite dei Pechinesi in Europa, ma visse con la regina Vittoria, che lo battezzò “Looty” (da “loot”, bottino di guerra).
In Europa, nonostante le sue piccole dimensioni, questo cagnolino esotico attirò subito l’attenzione di molti, nelle mostre canine, e finì con l’essere allevato con particolare interesse. Nel 1898 la razza ricevette il riconoscimento ufficiale dal British Kennel Club. Da quel momento questi cagnolini, un tempo molto esclusivi, iniziarono a diventare cani da compagnia molto comuni in tutta Europa. Originaria della Cina, come sappiamo, questa razza canina ha tuttavia il patronato della Gran Bretagna.
Scheda del Pechinese
In breve: | per millenni cane sacro della Città Proibita di Pechino, a fine ‘800 è diventato molto popolare anche in Europa, pagandone purtroppo il prezzo in termini di salute. Piccolo, vigile e coraggioso, è riservato ma non timido, leale e coccolone: è perfetto per i single, meglio se anziani. |
Peso: | sino a 5 kg per i maschi
sino a 5,4 kg per le femmine |
Aspettativa di vita: | 12-15 anni |
Prezzo: | 1.000-1.500 euro |
Carattere: | fiero, leale, coccolone, sicuro di sé, riservato, odia il rumore |
Pelo: | pelo esterno fitto, ruvido, lungo circa 6 cm. Sottopelo corto e morbido |
Colore del mantello: | ammessi tutti i colori e le macchie eccetto l’albino e il color fegato. Le pezzature devono essere equamente distribuite. |
Difficoltà di addestramento: | minima |
Cura del pelo: | impegnativa |
Bisogno di movimento: | minimo |
Paese di provenienza: | Cina |
Il prezzo della fama
Il piccolo Pechinese era già un cane speciale e fuori dall’ordinario quando è arrivato in Europa, a fine Ottocento. Sfortunatamente, il grande entusiasmo per questa razza del Celeste Impero cinese è andato di pari passo con la deprecabile tendenza alla selezione estrema di molti allevatori. Il risultato è stato che la razza ha subìto danni: per colpa di questo allevamento mirato, gli occhi del Pechinese sono diventati sempre più grandi, il tartufo e il muso sempre più piatti, il mantello sempre più rigoglioso.
Da allora sono nati molti Pechinesi con gravi problemi respiratori e agli occhi sin da quando erano cuccioli. A proposito di : a causa della testa così grande rispetto al bacino stretto, il parto è spesso piuttosto pericoloso per la mamma Pechinese e la sua prole.
Nel frattempo, i responsabili dello standard hanno reagito a queste estremizzazioni brutali e hanno adottato provvedimenti, modificando lo standard nel 2010: i cani che manifestano difficoltà respiratorie o mostrano anomalie del sistema muscolo-scheletrico ora vengono esclusi. Persino gli esemplari che in passato sono stati premiati.
Le modifiche riguardano anche il mantello, che nel tempo era diventato sempre più rigoglioso e che invece ora viene indicato espressamente come “non eccessivo”. Nel nuovo standard si precisa che “lunghezza e volume del pelo non devono ostacolare il movimento” devono essere “moderatamente lunghi” e che la criniera non debba estendersi al di là delle spalle. Sfortunatamente, nonostante questi cambiamenti importanti, ci sono ancora numerosi Pechinesi che mostrano quegli estremi che il nuovo standard ha cercato di eliminare.