Cosa fanno i cani da pet therapy?
I cani da pet therapy accompagnano i loro umani a varie sessioni di terapia individuale o di gruppo e restano a loro disposizione in modi differenti.
Si fa distinzione tra cani da terapia attivi, che esortano “attivamente” le persone in cura a intraprendere un’azione (ad esempio, a giocare con loro), e cani da terapia reattivi, che si mostrano più inclini all’attesa e reagiscono in modo particolarmente empatico agli stati d’animo dei pazienti.
I pelosi addestrati per questo tipo di trattamenti entrano in contatto con persone molto diverse tra loro: c’è chi ha problemi ad articolare le parole, chi si muove a malapena o con grande difficoltà o chi soffre di stati di agitazione, ansia e nervosismo.
Lavorano sia con bambini sia con adulti e anziani e sono in grado di entrare in sintonia con le peculiarità di ciascun paziente.
Nel loro ruolo di cani da pet therapy, questi fedelissimi compagni di zampa lavorano spesso lontano dalle proprie case, confrontandosi con una grande varietà di situazioni, ambienti, odori e attrezzature mediche.
Tutto questo, in un certo senso, può essere fonte di stress ogni volta che si trovano ad operare in un contesto terapeutico, pertanto è a maggior ragione davvero importante che le condizioni in cui si trovano a prestare il loro aiuto siano adeguate.
È bene non dimenticare che un cane da pet therapy è e resta prima di tutto un cane, con le sue esigenze e le sue emozioni!
In quanto tale, è guidato da bisogni naturali e, come tutti i cani, deve poter avere sfogo sufficiente all’aria aperta, stare a contatto stretto con le persone che sono per lui un riferimento nonché giocare e trascorrere del tempo con i suoi simili.
Anche i pelosi che sembrano vivere in uno stato di imperturbabile calma solo per compiacere e aiutare noi umani necessitano di tanto in tanto di potersi ritirare nel proprio angoletto e “fare semplicemente il cane”.
Per evitare di stressare questi preziosi aiutanti, gli esperti raccomandano di non superare i 45 minuti di terapia al giorno, per un massimo di tre sedute settimanali.
Naturalmente si tratta di una linea guida indicativa, dato che molto dipende anche dalle condizioni ambientali in cui si trovano a prestare il loro servizio: se ad esempio il cane si alterna con altri cani da terapia, si ritrova in un ambiente molto affiatato e di tanto in tanto può concedersi una pausa sfogandosi sul prato o ritagliandosi un angolo di pace, è possibile prolungare leggermente l’orario di lavoro giornaliero.
In ogni caso, la giornata lavorativa di un cane da pet therapy dovrebbe durare al massimo due ore.
Quali obiettivi si possono raggiungere?
I cani trasmettono una sensazione di calore, sicurezza e protezione semplicemente standoci accanto.
È stato scientificamente dimostrato che la presenza di un cane dal carattere aperto e socievole ha il potere di abbassare la nostra pressione sanguigna, ridurre lo stress, l’aggressività o le insicurezze e contribuire significativamente al nostro benessere.
Ma come fanno i cani ad esercitare questo effetto benefico? Dove si nasconde il loro segreto? Si tratta di animali molto empatici, che spesso sanno percepire con grande precisione i diversi stati d’animo. Al contrario nostro, loro non danno giudizi.
Non criticano, non sentenziano, non ci rimproverano, non hanno aspettative e non dispensano consigli amichevoli ma non richiesti. Prendono le persone per quello che sono, offrendo loro conforto e compagnia indipendentemente dall’aspetto fisico, dal comportamento e dal modo di parlare o di muoversi.
Allo stesso tempo, quando accarezziamo un cane, il nostro corpo produce l’ormone noto come “ossitocina” o “ormone della felicità”, il cui effetto è quello di renderci più calmi, felici ed empatici.
I cani hanno la capacità di fare uscire le persone dal proprio guscio come quasi nessun terapeuta umano sa fare.
Il percorso inizierà probabilmente con l’accenno di un timido sorriso sul volto di un paziente che fino a poco prima, a causa dei suoi disturbi, era a malapena capace di esprimere emozioni.
Ma la presenza di un peloso aiuterà ben presto il paziente a raggiungere una maggiore apertura seduta dopo seduta, a parlare più fluentemente o addirittura a muovere improvvisamente un braccio che fino a quel momento teneva penzoloni.
I cani da pet therapy possono esercitare il loro ascendente sulle persone in molti modi differenti e hanno la capacità di far ottenere risultati straordinari tanto a livello psicologico e sociale quanto sul piano fisico.
Tra gli evidenti vantaggi della pet therapy possiamo citare:
- maggiore stabilità emotiva, diminuzione di aggressività o paure;
- riduzione dello stress;
- rilassamento della muscolatura;
- abbassamento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca;
- aumento della percezione sensoriale e corporea;
- miglioramento della motricità e del linguaggio;
- attenuazione dei disturbi dell’equilibrio e della percezione;
- incoraggiamento all’interazione e alla comunicazione;
- aumento dell’attenzione e del senso di responsabilità;
- accrescimento dell’autostima e stimolo all’integrazione sociale;
- maggiore capacità di concentrazione, memoria e reazione e, quindi, potenziamento delle abilità.
Come si diventa cane da pet therapy?
Non tutti i cani sono nati per diventare animali da pet therapy, e non c’è nulla di male.
I cani particolarmente testardi oppure quelli che hanno per natura uno spiccato istinto di protezione o un’indole da guardia e, di conseguenza, si mostrano talvolta aggressivi o territoriali, probabilmente non farebbero che aggravare lo stress dei pazienti invece di apportare benefici.
Per essere adatto alla pet therapy, un cane deve assolutamente possedere qualità come un carattere aperto e socievole, una soglia dello stimolo elevata e una bassa predisposizione all’aggressività.
Tutti questi tratti sono strettamente connessi al tipo di educazione del cane: ecco perché, nel migliore dei casi, l’“addestramento” dei cani da pet therapy inizia fin da cuccioli.
Un percorso educativo rigoroso e coerente e un’ampia socializzazione sono indispensabili per fare di un cane un futuro supporto per la pet therapy.
Al confronto con questi fattori, la razza del cane, il fatto che sia o meno un meticcio e ancor di più la sua taglia sono abbastanza irrilevanti.
In linea di principio, qualsiasi cane può essere addestrato per la pet therapy, a patto che ci siano le giuste condizioni di base.
Quali sono i requisiti?
Naturalmente il primo requisito essenziale è un’indole calma e pacifica.
Saltare addosso alle persone, ringhiare o abbaiare forte, tirare il guinzaglio e ignorare i comandi sono tutte cose che un cane da pet therapy non può permettersi. Deve, al contrario, lasciarsi accarezzare sempre e ovunque e non innervosirsi se qualcuno gli si avvicina in modo brusco o gli tira la coda.
Riassumendo, un cane da pet therapy dovrebbe assolutamente possedere le seguenti caratteristiche:
- temperamento calmo, pacifico e paziente;
- stretto legame con il suo terapeuta;
- carattere aperto e socievole, anche nei confronti degli sconosciuti;
- indole equilibrata;
- scarsa aggressività;
- obbedienza e docilità;
- buon comportamento sociale;
- non essere territoriale;
- non avere uno spiccato istinto di protezione o un’indole da guardia;
- non essere diffidente nei confronti di estranei;
- sensibilità, ma anche elevata tolleranza allo stress.