Razze feline

Esistono moltissime razze feline, la cui grande quantità e varietà deriva da un lato dalla riproduzione e dall’allevamento sistematico, dall’altro dalla naturale moltiplicazione dei felini stessi. Leggere

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Aspetto

Taglia
PiccolaMediaGrande
Pelo
Senza pelo / ipoallergenicoPelo cortoPelo lungo
Colore
NeroBlu / GrigioCincillaCremaBiancoLillaMarrone / Cioccolato
Colorazione
TabbyTricolore / Tigrato / CalicoBicoloreColorpoint
18 Razze feline che corrispondono ai criteri selezionati
10 min

American Curl

L’American Curl è una razza felina che non passa inosservata: le sue orecchie ricciolute sono tra gli aspetti salienti di questo bellissimo gatto. Per quel che riguarda il carattere, esso è influenzato dal suo retaggio di gatto domestico: è docile, attivo e legato all'uomo.
13 min

Birmano: origine, carattere e alimentazione

Il „Gatto sacro di Birmania“ ha un nome molto particolare, che genera un po’ di confusione. In Inghilterra viene spesso chiamato „Burmese“ mentre il nome corretto è “Birman” o meglio ancora “Sacred cat of Burma”. Il Burmese infatti è un’altra razza. Quella del Birmano è una storia affascinante che risale alla Francia degli anni ’20. Scopriamo insieme qualcosa di più su questa perfetta sintesi tra il Persiano e il Siamese.
15 min

Bobtail giapponese

La sua caratteristica più evidente, ormai lo sappiamo, è la coda, che di solito è lunga tra i 5 e gli 8 cm ed è ripiegata su se stessa. La famosa coda mozza del Bobtail giapponese è completa: a livello scheletrico, infatti, è come quella di qualunque altro gatto, ma è stranamente ripiegata su se stessa. In pratica questo gatto presenta lo stesso numero di vertebre di qualunque altro conspecifico. La sua coda, però, frutto di una mutazione genetica, è più corta e attorcigliata, con vertebre che possono essere cresciute più o meno forti. Il Bobtail giapponese viene allevato sia nella variante a pelo lungo (Japanese Bobtail Longhair) sia in quella a pelo corto (Japanese Bobtail Shorthair ): entrambi presentano la famosa coda ricoperta di una folta pelliccia a pelo lungo.
I peli della coda del Bobtail giapponese, soffici e sporgenti in tutte le direzioni, ricordano i petali di un fiore, il crisantemo. Infatti questa razza è nota anche con il soprannome di "Chrysanthemum Cat".

I colori del mantello

Il pelo setoso e denso del Bobtail giapponese si declina in diversi colori. Secondo lo standard di razza, sono ammessi tutti tranne lilla, cioccolato e colourpoint. La variante tricolore è quella più apprezzata. Nel suo paese d'origine, il Giappone, questo gatto viene chiamato "mike-neko", gatto a tre peli, ed è considerato un vero e proprio gatto portafortuna. Gli occhi del Bobtail giapponese hanno una forma a mandorla e possono essere blu, verdi, dorati o di un’ampia varietà di sfumature.
14 min

British Longhair

I British Longhair sono nati dall’allevamento di gatti British Shorthair e Persiani. In origine, questi incroci avevano lo scopo di rafforzare il patrimonio genetico del British Shorthair, impoveritosi dopo le guerre mondiali. Il gene del pelo lungo gli è stato trasmesso come tratto recessivo, ovvero appartiene al suo pool genetico, ma rimane latente. A volte ci vogliono generazioni perché nascano i primi cuccioli a pelo lungo. Lo stesso accade per il British Shorthair. Siccome lo standard di razza del British Shorthair richiedeva un mantello corto, i gatti a pelo lungo furono inizialmente esclusi dall'allevamento per poi essere sterilizzati e ceduti come animali domestici. Molti gatti a pelo corto sono portatori del gene recessivo del pelo lungo, perciò è possibile che negli allevamenti di British Shorthair nascano ancora cuccioli a pelo lungo da genitori a pelo corto. Nel frattempo, il British Longhair è stato riconosciuto razza a sé stante da alcune federazioni di allevatori. Lo standard di allevamento è lo stesso di quello del British Shorthair; l’unica differenza sta nella lunghezza del pelo. A seconda di dove vengono allevati, però, i British Longhair possono essere più o meno grossi, con un mantello più o meno lungo. Alcuni allevatori apprezzano gli animali di grossa taglia, mentre altri preferiscono dimensioni più contenute.

Il carattere del British Longhair

13 min

Chantilly-Tiffany

Le origini dello Chantilly-Tiffany sono avvolte da un alone di mistero, proprio come questo pelosetto. Su come sia nata esattamente questa razza è possibile solo fare delle ipotesi. Secondo alcune fonti, il gatto Chantilly discenderebbe dal Burmese o dal Persiano, altre sostengono che sia il risultato di un incrocio tra l’Abissino a pelo lungo e l’Havana Brown a pelo corto. Altre ancora ipotizzano un incrocio tra il Gatto Angora turco, il Somalo e l'Havana Brown. Con molta probabilità, questa razza felina discende geneticamente, ed in parti uguali, dalle razze Havana Brown, Nebelung, Abissino e Somalo. L'unica cosa certa è che non si tratta di un Burmese a pelo lungo, come talvolta si sostiene. Questa voce risale al fatto che un allevatore di Chantilly-Tiffany allevava anche dei Burmesi. I suoi gattini, però non mostravano alcuna caratteristica del Burmese. È davvero inspiegabile, dunque, come questa credenza errata si sia potuta diffondere. Ufficialmente lo Chantilly è stato allevato per la prima volta nel 1969. Questa data, tuttavia, si riferisce ai primi successi ottenuti con l’allevamento mirato. Probabilmente lo Chantilly-Tiffany esisteva già prima, ma fino al 1967 si credeva che fosse estinto. Lo Chantilly era considerato un gatto adatto agli ambienti aristocratici. Questa particolarità si riflette ancora oggi nel suo carattere. I mici appartenenti a questa razza, infatti, sono fieri, esigenti e talvolta appaiono maestosi e aristocratici come gli Aristogatti dell’omonimo cartone animato Disney. Secondo la tradizione, la storia dello Chantilly-Tiffany ebbe inizio con una coppia di gatti di origine sconosciuta, entrambi dagli occhi color oro e un folto mantello color cioccolato. Un'allevatrice newyorkese di nome Jennie Robinson aveva adottato la coppia nel 1967 nell'ambito dell’acquisto di un terreno. Il maschio, Thomas, aveva poco più di un anno, mentre la femmina Shirley era più giovane di almeno sei mesi. Si sospetta che i due provenissero da due cucciolate diverse degli stessi genitori. Nel maggio 1969, Shirley diede alla luce per la prima volta dei gattini da Thomas. Poiché tutti i piccoli avevano lo stesso mantello di colore marrone cioccolato, si decise di continuare ad allevare questi gatti. All'inizio degli anni '70, i gatti di questa linea genealogica furono registrati dall'ACA (American Cato Association) con il nome di "Foreign Longhair". Questa denominazione venne successivamente abbandonata, perché gli allevatori non la ritenevano appropriata. Un’allevatrice di nome Tracy Oraas continuò ad allevare questa razza felina fino all'inizio del XXI secolo, finché, per ragioni non note, scomparve dalla scena degli allevatori. Nel 2001, era rimasto solo un numero molto ridotto di allevatori: un’allevatrice si trovava in Germania, una in Canada e pochi altri negli Stati Uniti. Nel 2003 era rimasto un solo allevamento di Chantilly-Tiffany negli Stati Uniti. Era di proprietà di un'allevatrice di nome Anne Davenport-Parini e si chiamava "Amorino Cattery". La signora Davenport-Parini è stata l'ultima allevatrice di Chantilly Tiffany di cui si abbia notizia negli Stati Uniti. Il suo micione di nome Nugget, chiamato anche Little Tabby Dude e LTD, ha prodotto tanti splendidi gattini di questa razza prima di andare definitivamente in "pensione".

Aspetto del gatto Chantilly-Tiffany

12 min

Gatto Balinese

Il Balinese è muscoloso ma snello. È un gatto di taglia media che pesa tra i 3 e i 4 kg. I maschi possono pesare fino a 5 kg. Somiglia un po’ al Siamese originale (oggi conosciuto come gatto Thai), ma a differenza di questo il suo pelo è più lungo e folto, soprattutto sulla coda. Questa nuova razza felina, dal corpo lungo e il muso fine, è più simile alla variante moderna del Siamese.

Il Balinese è un gatto point

Come il Birmano e il Siamese, anche il Balinese è un gatto point. Questa particolare colorazione si nota immediatamente: il mantello prevalentemente chiaro è più scuro solo alle estremità del corpo, come la maschera sul muso, le zampe, la coda e le orecchie. Questa colorazione è dovuta a una mutazione che causa una carenza dell'enzima tirosinasi, responsabile della produzione di melanina. Questo porta al cosiddetto “albinismo parziale” e a una colorazione solo delle parti "fredde" del corpo. Per via di questa base genetica, il mantello del Balinese, di qualunque colore esso sia, è point. Gli occhi di questo pelosetto, di un blu incredibilmente luminoso, gli conferiscono un’espressione vigile e intelligente e rivelano il suo carattere loquace e attivo.
14 min

Gatto d’Angora

Il gatto d'Angora Turco viene definito da molti appassionati di gatti come la "razza felina più antica del mondo". Su cosa si basa questa definizione? E perchè questi gatti dal pelo lungo incantano così tanti amanti degli animali in tutto il mondo?
9 min

Gatto Giavanese

I gatti Giavanesi discendono dal più celebre Siamese, con cui hanno in comune il fisico asciutto e la linea sinuosa del corpo, e sono gatti di taglia media. Le femmine pesano tra i 3 e i 4 kg, i maschi tra i 4 e i 5 kg.  A differenza del Siamese, però, il Giavanese è muscoloso: le zampe posteriori sono leggermente più lunghe di quelle anteriori, e questo fa sì che il dorso appaia leggermente inclinato.

Muso triangolare e grandi orecchie come l’Oriental Shorthair.

Con il suo muso triangolare, il Giavanese assomiglia molto anche ai gatti di razza Oriental Shorthair (OKH): due grandi orecchie, anch'esse triangolari, portate diritte su una testa cuneiforme. Il tartufo è dritto e non ha stop, il che rende il suo aspetto del tutto singolare. Come l'Oriental Shorthair, ha gli occhi a mandorla e di colore verde brillante. Gli esemplari bianchi possono avere anche gli occhi blu e in alcuni casi sono eterocromi: un occhio è verde, l'altro blu.
12 min

Gatto Himalayano

Durante gli anni '20, l'allevatrice americana di gatti Virginia Cobb e il ricercatore della Harvard Medical School Dr. Clyde Keeler posero le basi per questa nuova razza felina. A quel tempo, infatti, Clyde Keeler stava studiando il gene responsabile del colorpoint nei gatti. L'obiettivo era quello di allevare un gatto che avesse il mantello di un Persiano ma gli occhi azzurri e i classici point del Siamese. Con queste finalità si diede vita al primo Gatto Himalayano, ancora oggi considerato da alcuni semplicemente una “sottorazza” del Persiano.

L’aspetto dell‘Himalayano

13 min

Gatto Somalo

Il Somalo è una variante a pelo medio-lungo dell'Abissino da cui differisce solo per la lunghezza del pelo, poiché i due standard di razza corrispondono.
11 min

Il gatto Ragdoll: oltre le apparenze

Un gatto che assomiglia a una bambola di pezza, come sembrerebbe suggerire il nome? Non esattamente! Il Ragdoll è però senza dubbio una razza felina adatta agli amanti dei  siamesi e degli altri gatti point.  Difficile non farsi conquistare da questi giganti dolcissimi, e non solo per il loro pelo meraviglioso, il colore straordinario e i lucenti occhi blu ...
16 min

Il gatto Siberiano

L’allevamento professionale di questa razza è iniziato solo negli anni ’80, ma negli Stati Uniti i primi esemplari non sono apparsi ufficialmente prima del 1990. Una razza naturale, non frutto di selezione, eppure riconosciuta solo di recente. In realtà in Russia con il termine "Sibirskaja koschka" ("gatto siberiano") ci si riferiva principalmente a tutti i gatti domestici dalla corporatura robusta e dal mantello folto e lussureggiante. Questi affascinanti micioni, in effetti, si trovano un po’ ovunque, in Russia e in Siberia, anche se non sono comuni quanto le altre razze a pelo corto. Non è chiaro da quando il gene del pelo lungo sia diventato così prevalente nella popolazione dei gatti russi. Secondo alcuni scienziati si tratterebbe di una mutazione indipendente, mentre altri ritengono sia il risultato di incroci avvenuti con animali orientali a pelo lungo. Anche nella loro terra natale, l’origine del gatto Siberiano è controversa. Infatti è stato a lungo ritenuto plausibile che i gatti selvatici del Caucaso (Felis silvestris caucasica) fossero parenti stretti dei gatti Siberiani, sebbene questi ultimi differiscano molto dal gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica, considerato l’antenato di tutti i gatti domestici), sia per il fisico sia per la consistenza del mantello. Studi più recenti, infatti, contraddicono questa teoria. Un gruppo di ricerca dell'Università di Oxford ha infatti confermato che tutti i gatti domestici dei cinque continenti discendono dal gatto selvatico africano.

Il gatto Siberiano in Europa: gli albori dell’allevamento professionale

Sino a tutto l’800, in Europa i gatti a pelo lungo erano una rarità. Per questo motivo gli strani gatti della Russia, con il loro folto e lungo mantello, hanno sempre attirato l'attenzione dei commercianti e viaggiatori a cui capitava di vederli, nei loro viaggi. Nel 1864, troviamo citati i gatti Siberiani in un numero di Brems Tierleben, una sorta di enciclopedia scientifica molto importante, in quegli anni. Successivamente, questi gatti così particolari sono apparsi sporadicamente anche in altre pubblicazioni europee. Pochi anni dopo, nel 1871, ritroviamo questi robusti gatti russi alla mostra che si tenne al Crystal Palace di Londra. Ma come si sviluppò l’allevamento di questa razza felina? Tecnicamente, visto che il gene del pelo lungo è recessivo, possono comparire gattini con questo tipo di mantello anche in una cucciolata di genitori a pelo corto. In pratica, all’inizio si incrociarono tra loro questi gattini anomali, per così dire, e in questo modo si diede il via all’allevamento del gatto Siberiano. Dopo la prima mostra al Crystal Palace, però, la razza cadde nell'oblio. Stiamo parlando degli inizi dell’allevamento felino professionale: i gatti a pelo lungo erano una rarità e venivano incrociati tra loro, indiscriminatamente, per dare vita ad una prole con questo tipo di mantello senza grossi criteri di selezione. Per questa ragione, il gatto Siberiano si perse nel pool genetico del Persiano e delle razze affini, lasciando di fatto il posto a razze feline più famose e popolari. La situazione politica dell’Unione Sovietica fece il resto: la Russia scomparve dalla storia dell'allevamento felino e per lungo tempo si persero le tracce di questa razza.

Un nuovo inizio per il gatto Siberiano

Ad un certo punto, la storia del gatto proveniente dalla Russia si intreccia con la storia tedesca. Negli anni ’80, infatti, i gatti Siberiani erano presenti nella Germania dell’Est con il nome di "Trassenkatzen", e si iniziò ad allevarli in via sperimentale. A partire dal 1986 gli esemplari ottenuti da questo allevamento iniziarono a comparire nelle esposizioni, ottenendo sempre maggior successo. L’anno dopo la razza, allora conosciuta come Gatto delle Foreste Siberiane, fu ufficialmente riconosciuta come razza felina a sé e trovò sempre più estimatori. Più o meno nello stesso periodo, la Russia iniziò l'allevamento sistematico della "Sibirskaja Koschka” anche se, all’epoca, ogni club felino presentava uno standard di razza diverso, ragion per cui l'aspetto del gatto Siberiano non era ancora uniforme. Con il tempo però l‘interesse per questo gattone arrivò anche oltre Oceano: nel 1990 la prima famiglia americana adottò un Siberiano, anche se i costi elevati dell’importazione della razza dalla Russia agli USA ne impedirono la diffusione capillare, nonostante l’apprezzamento che questi gatti dal folto mantello continuarono a riscuotere ovunque. Oggi il gatto Siberiano viene allevato in tutto il mondo. Nel 1991 ha cambiato nome: da "Siberian Forest Cat" a "Siberian Cat". La modifica si è resa necessaria per meglio distinguerlo dal "gatto Norvegese delle foreste". La razza è stata ufficialmente riconosciuta dalla World Cat Federation nel 1992 e dalla Fédération Internationale Féline (FIFe) nel 1998. In inglese, il nome ufficiale è "Siberian Forest Cat", ma spesso lo si sente chiamare più semplicemente "Siberian" o "Siberian Cat".
11 min

Maine Coon: carattere, aspetto, alimentazione

Con una lunghezza che può raggiungere anche i 120 cm, il Maine Coon è probabilmente la razza felina più grande al mondo. Può avere un'altezza al garrese di 40 cm e anche il peso non è da meno: le femmine si aggirano attorno ai 4-6 kg mentre i maschi di solito pesano tra i 5 e i 9 kg. Più di molti cani di piccola taglia, insomma! I gatti di questa razza si distinguono per il loro fisico atletico, però. Non si tratta di un micio tozzo. Al contrario, soprattutto nella selezione europea della razza, la linea è sinuosa e asciutta, con un ampio torace. Anche le zampe sono muscolose, di media lunghezza, con piedi grandi e tondi.

Un mantello folto e semilungo per proteggersi dal freddo

Il Maine Coon è un gatto a pelo semilungo. È originario del nord-est degli Stati Uniti, una zona con inverni lunghi e freddi. Per questo motivo, il nostro gattone ha un mantello idrorepellente con un parte superiore molto folta e un sottopelo morbido e fine. I coonies hanno orecchie grandi e appuntite ma dalla base larga, con ciuffi di pelo all'estremità che ricordano quelli della lince. Anche tra le zampe sporgono ciuffi di pelo, utili quando ci si deve muovere anche in mezzo alla neve. Gli allevatori accettano quasi tutti i colori e le fantasie di mantello del Maine Coon, anche se i colori di base sono bianco, nero e rosso. Solo considerati indesiderati solo i colori chocolate, lilac, fawn e colored point ma in generale si accettano mantelli di colori solidi (uniformi) come pure tabby (tigrati). Il Maine Coon ha occhi grandi e chiari: il colore dovrebbe corrispondere a quello del mantello.
8 min

Nebelung

Il Nebelung colpisce per la sua corporatura elegante e muscolosa. È una razza di taglia media, con un peso compreso tra i 4 e i 7 kg. I maschi sono generalmente più pesanti delle femmine. Le gambe, mediamente robuste, sono lunghe e le zampette di forma ovale. Le orecchie, grandi e leggermente appuntite, sono posizionate sulla testa cuneiforme. La coda del Nebelung è più lunga del resto del corpo. Uno dei segni distintivi del Nebelung è il suo mantello semilungo e "blu". Dal punto di vista genetico, si tratta di una diluizione del nero. Le punte grigie del pelo, il cosiddetto "ticking", dona al mantello di questo micio un luccichio argenteo. Il colore degli occhi varia dal verde oro al verde smeraldo. Secondo lo standard, il mantello del Nebelung non deve presentare disegni come macchie o strisce. Tuttavia, è possibile valutare il mantello solo una volta raggiunti i due anni di età. Gli esemplari più giovani possono presentare un disegno molto leggero che svanisce con il tempo.

Scheda del Nebelung

14 min

Neva Masquerade

Neva Masquerade: un nome misterioso per un gatto di straordinaria bellezza! Il Neva Masquerade non è altro che la variante color point del gatto siberiano con il quale ha in comune tante caratteristiche.
13 min

Norvegese delle Foreste

Il gatto Norvegese delle Foreste ha un’aria un po’ selvaggia e un carattere affettuoso che lo rendono una delle razze feline più popolari in assoluto. Ma l'aspetto non è la sola caratteristica speciale di questo micione. Scopriamo insieme cosa rende tanto unico questo fiero ed affascinante amico felino.
11 min

Persiano: alla scoperta di una razza

Quella del morbido Persiano è una tra le razze feline più amate di sempre, oltre ad essere tra le più antiche. Definito „Gorbe-ye irāni“ (gatto iraniano) in lingua persiana, di fatto il micione che conosciamo noi oggi non proviene dall’Oriente.
10 min

RagaMuffin

L’aspetto del RagaMuffin è davvero imponente: a guardarlo si resta impressionati. Infatti, si tratta di una delle razze feline più grandi in assoluto: i maschi possono raggiungere un'altezza al garrese di 40 cm e pesare anche 10 kg. Le femmine sono decisamente più piccole e pesano al massimo 7 kg. Questo splendido gattone impiega 4 anni a completare la sua crescita. Ha un fisico muscoloso e massiccio, dalla forma quasi rettangolare, un torace ampio e uno strato di grasso nella zona addominale posteriore. Le sue zampe lunghe e robuste, dalla forma tondeggiante, presentano ciuffi di pelo nella parte inferiore e tra le dita, come il suo parente Norvegese delle Foreste. Detto ciò, nel complesso l’aspetto di questo gattone è piuttosto tenero, nonostante la stazza: il RagaMuffin sembra infatti un grande orsacchiotto di peluche.

Sono ammessi tutti i colori di matello e di occhi

Una particolarità di questo aMicio è il suo pelo di media lunghezza, fitto e setoso, con poco sottopelo: ricorda un po’ il mantello del coniglio. Lo standard di razza ammette tutti i colori e le varietà (maculato compreso). Nella zona attorno al muso, di solito il pelo è più lungo, al punto che sembra quasi avere una gorgiera. Come il Norvegese, anche il RagaMuffin ha le zampe posteriori più lunghe e pelose delle anteriori (i famosi “calzoncini”), mentre la coda è folta e si assottiglia verso la punta. La sua testa a cuneo è grande e tonda come lo sono la fronte, il muso e il mento: a guardarlo, questo gattone ha un’espressione dolcissima e un aspetto armonioso, pur nelle sue dimensioni considerevoli. I suoi grandi occhi dalla forma che ricorda una noce possono essere di tantissimi colori come blu, verde, oro o ambra e si dice che siano abbinati al colore del mantello. Sono ammessi anche occhi di colore diverso tra loro.

A partire dal XX secolo sono state fatte discendere dal gatto domestico una serie di razze feline, per le quali in una certa misura sono stati anche fatti incroci con il gatto selvatico. Alcune razze feline si basano su un incrocio ripetuto di una mutazione comparsa spontaneamente. Tuttavia queste diverse razze feline si assomigliano molto di più tra loro di quanto non facciano le diverse razze canine. Questo si spiega perché i gatti hanno sempre avuto due comuni denominatori: la funzione di allontanare i topi, ma anche quella di essere buoni animali da compagnia.

Le razze feline si possono grossolanamente dividere in tre categorie: pelo lungo, medio-lungo e corto. Sai quali sono le razze feline più famose e che cosa contraddistingue ogni razza?

Troverai tanti interessanti articoli sulle più comuni razze di gatto nel nostro Magazine per animali.