{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/cane/salute-e-cura-del-cane/babesiosi-piroplasmosi-nel-cane","title":"Babesiosi (piroplasmosi) nel cane","mag_id":312093,"is_single":true,"cat_name":"Cane","sub_cat_id":560,"sub_cat_name":"Salute e cura del cane","cat_id":544}
Quando arriva la primavera, tanto noi umani quanto i nostri amici di zampa abbiamo voglia di andare nel bosco. Ma le zecche che trasmettono la babesiosi sono in agguato.
La babesiosi canina, conosciuta anche come “piroplasmosi”, è una malattia un tempo presente prevalentemente nella zona mediterranea. Ma con la crescente diffusione dei parassiti responsabili di questa malattia infettiva nel cane, il rischio di contrarla è aumentato anche in altre regioni dell’Europa. Se non trattata, la babesiosi può essere fatale. Leggi questo articolo per scoprire quali siano i sintomi, la terapia, i possibili trattamenti e la profilassi contro questa malattia.
La babesiosi canina è una grave malattia infettiva causata dai protozoi Babesia. Si tratta di parassiti unicellulari trasmessi dalle zecche. In alcuni Paesi viene chiamata anche “malaria canina” perché i sintomi che si manifestano sono simili a quelli della malaria.
La babesiosi è pericolosa per i cani
Nel corso della malattia, le condizioni di salute del cane colpito si deteriorano sempre più. Oltre alla febbre alta, la malattia è accompagnata da una grave anemia, poiché questi parassiti distruggono i globuli rossi.
Esistono delle opzioni terapeutiche, ma non sempre sono pienamente efficaci. Pertanto, può accadere che la babesiosi provochi il decesso del cane.
La babesiosi è pericolosa anche per l’uomo?
Il parassita Babesia canis non è pericoloso per l’uomo. Tuttavia, gli umani possono venire infettati da altri tipi di Babesia, anch’essi trasmissibili attraverso la puntura di una zecca.
In quali regioni è presente la babesiosi canina?
Questo parassita, pericoloso per i cani, è presente in quasi tutto il mondo. Mentre molti anni fa gli agenti patogeni si trovavano solo nelle aree più calde come l’Africa o la regione mediterranea, l’area di distribuzione si sta oggi espandendo sempre più verso l’Europa centrale e i Balcani.
La babesiosi canina è presente anche in Italia?
Insieme a Germania, Francia Olanda e Ungheria, l’Italia è uno dei Paesi in cui si riscontra la maggiore diffusione di babesiosi canina.
La specie di Babesia più diffusa nel nostro Paese è il Babesia vogeli, che in genere non causa una sintomatologia particolarmente grave ed è presente soprattutto nelle regioni più calde del centro e sud Italia.
Da alcuni anni, però, in alcune regioni del nord Italia, soprattutto in Lombardia, i veterinari rilevano una sempre maggiore diffusione delBabesia canis, che prospera meglio nelle zone fredde ed umide e la cui infezione provoca conseguenze molto più gravi nei nostri fedeli amici.
Sintomi: come si riconosce la piroplasmosi nel cane?
I sintomi che il cane presenta per via dell’anemia causata dai parassiti dipendono dal ceppo dell’agente patogeno. Pertanto, la babesiosi canina può manifestarsi in diverse forme: acuta (improvvisa) o cronica (di lunga durata). La forma acuta è quella predominante.
I sintomi compaiono solitamente entro tre settimane. A seconda della specie, i segni dell’infezione possono comparire già nei primi giorni successivi al morso della zecca.
Primi segnali tipici
I sintomi più comuni associati alla babesiosi canina comprendono:
febbre (oltre 40 °C), affaticamento e respiro affannoso.
Se la malattia si diffonde al sistema nervoso centrale, oltre ai sintomi iniziali si verificano disturbi del movimento e zoppia. Il cane può persino soffrire di crisi epilettiche o di insufficienza renale, disturbi che spesso portano al decesso.
Quando è necessario andare dal veterinario?
Se il tuo peloso mostra uno dei sintomi descritti, portalo immediatamente dal veterinario. Prima si riconosce la malattia, maggiori sono le possibilità di aiutare il tuo cane.
Come si arriva alla diagnosi di babesiosi canina?
Mentre il veterinario esamina accuratamente il tuo amico di zampa, dovresti rispondere alle sue domande nel modo più esauriente possibile. Ad esempio, è importante sapere se il tuo cane è stato recentemente morso da una zecca.
Sei stato di recente in vacanza con il tuo peloso, magari in una zona a rischio? Queste informazioni rendono più facile la diagnosi da parte del veterinario. Oltre all’anamnesi, il veterinario eseguirà diversi esami.
Striscio di sangue
Per confermare il sospetto di piroplasmosi, il veterinario di solito esegue un’analisi del sangue. A tal fine, preleva un campione di sangue dall’orecchio o dalla punta della coda e lo esamina al microscopio. Le Babesia si presentano come strutture in forma di pera situate all’interno dei globuli rossi.
Può accadere che il risultato del test sia negativo anche se l’infezione è effettivamente presente. Per sicurezza, dunque, sono spesso necessari ulteriori esami.
Test di biologia molecolare
Per una diagnosi affidabile, dopo un risultato inconcludente dello striscio di sangue il veterinario invia un altro campione ad un laboratorio. Lì viene eseguito uno speciale test molecolare (PCR) che fornisce un risultato affidabile in presenza di un’infezione acuta.
Terapia: come viene trattata la babesiosi canina?
In Europa è disponibile un farmaco con il principio attivo imidocarb per il trattamento dell’infezione da Babesia. I veterinari lo somministrano circa due volte ogni due settimane. Alcuni tipi di Babesia, invece, possono essere trattati con antibiotici contenenti il principio attivo doxiciclina.
Tuttavia, nel caso della malaria canina i farmaci da soli spesso non sono sufficienti ad alleviare i sintomi. Pertanto, spesso sono necessarie misure di supporto, come infusioni o trasfusioni di sangue.
I limiti del trattamento della piroplasmosi nel cane
Può capitare, purtroppo, che neanche con le misure di trattamento accuratamente eseguite il cane guarisca. Per questo motivo, è importante proteggere il tuo fedele amico dall’infezione attraverso misure di profilassi utilizzando degli antiparassitari per cani. Naturalmente, dovresti anche controllare il tuo peloso regolarmente per verificare la presenza di zecche ed eventualmente rivolgerti al veterinario o rimuoverle con una pinzetta per zecche.
Cause: quali sono i fattori scatenanti della babesiosi canina?
La babesiosi è causata dall’omonimo parassita unicellulare, la Babesia. A seconda della specie di Babesia, la malattia può manifestarsi con più frequenza nei climi caldi o in quelli freddi e umidi. A causa del crescente riscaldamento climatico, la diffusione di alcune specie è in aumento da anni ed ha raggiunto alcune regioni dell’Europa in cui era quasi inesistente.
Infezione: quali zecche trasmettono la piroplasmosi?
Le specie Dermacentor reticulatus e Rhipicephalus sanguineus svolgono un ruolo decisivo nella trasmissione. Ecco come avviene l’infezione:
Quando una zecca morde un cane già affetto da babesiosi ingerisce, tramite la suzione del sangue, i parassiti.
Se poi morde un altro cane, questi parassiti entrano nel suo flusso sanguigno attraverso la saliva della zecca.
Qui infettano gli eritrociti (globuli rossi), all’interno dei quali proliferano.
Man mano che i parassiti si moltiplicano, lo spazio all’interno dei globuli rossi diventa sempre più scarso.
Se lo spazio non è più sufficiente, i globuli rossi scoppiano, provocando l’insorgenza della babesiosi nel cane.
Nota: teoricamente, la trasmissione di questi parassiti è possibile anche attraverso le trasfusioni di sangue. Tuttavia, grazie alle misure di controllo, oggi ciò avviene raramente.
Prognosi: è possibile guarire dalla piroplasmosi?
Se la babesiosi viene individuata e trattata in tempo, è possibile che il cane colpito guarisca. Tuttavia, è anche possibile che rimanga portatore di Babesia per il resto della sua vita, anche dopo il trattamento. Di tanto in tanto, questo può portare a delle gravi ricadute.
Per questa ragione, è importante tenere sempre sotto controllo la salute del tuo peloso e partecipare scrupolosamente a tutte le visite veterinarie di routine.
Prevenzione: come posso proteggere il mio cane dalla babesiosi?
Per evitare che il tuo amico di zampa si infetti con la Babesia, dovresti proteggerlo dalle zecche durante tutto l’anno.
Nota: in passato, le zecche comparivano solo nei mesi caldi. Tuttavia, ormai da anni i casi di babesiosi aumentano anche durante i freddi mesi invernali, perché alcune specie di zecche possono sopravvivere anche a temperature di 4 gradi Celsius.
Nota: le zecche trasmettono anche altri agenti patogeni come l’anaplasmosi: un motivo in più per proteggere il tuo amico di zampa dai parassiti.
Posso vaccinare il mio cane contro la babesiosi?
Il vaccino contro la babesiosi non è tra ivaccini per cani generalmente consigliati. Tuttavia, è possibile vaccinare i cani contro questa malattia infettiva. I vaccini disponibili non possono prevenire l’infezione e non sono efficaci contro tutte le specie. Tuttavia, possono ridurre il rischio di un decorso grave.
Se stai pianificando delle vacanze con il cane o vivi in una delle regioni a rischio, potrebbe essere utile vaccinarlo. Il tuo veterinario ti darà volentieri tutti i consigli necessari sulla vaccinazione.
Scheda della Babesiosi (Piroplasmosi) nel cane
Definizione:
La babesiosi canina, conosciuta anche come piroplasmosi è un’infezione causata dai protozoi Babesia, dei parassiti unicellulari trasmessi da alcune specie di zecca
Sintomi:
Possibili sintomi iniziali:
febbre (oltre 40 °C), affaticamento e respiro affannoso.
mancanza di appetito e perdita di peso
ritenzione idrica (edema)
ingiallimento delle mucose (ittero)
sangue nelle urine o emorragie cutanee
Possibili sintomi dello stadio avanzato:
disturbi del movimento o zoppia
crisi epilettiche
insufficienza renale
Cause:
Il vettore principale è la zecca, soprattutto le specie Dermacentor reticulatus e Rhipicephalus sanguineus. Attraverso il morso, la zecca introduce i parassiti nell’organismo del cane. Questi proliferano dentro i globuli rossi fino a farli scoppiare e dare inizio all’infezione. Teoricamente, la trasmissione è possibile anche da cane a cane, attraverso le trasfusioni di sangue, ma grazie ai controlli sempre più efficaci accade ormai raramente.
Strumenti diagnostici:
anamnesi, striscio di sangue, test di biologia molecolare (PCR)
Intervento chirurgico:
no
Terapie:
somministrazione di farmaci contenenti il principio attivo imidocarb o antibiotici contenenti il principio attivo doxiciclina, infusioni, trasfusioni di sangue
Vaccinazione:
esistono dei vaccini, ma non sono efficaci contro tutte le specie. Non prevengono l’infezione, ma riducono il rischio di un decorso grave
Conseguenze e prognosi:
In caso di diagnosi e trattamento precoce, le probabilità di guarigione sono buone.
Anche dopo il trattamento, il cane può rimanere portatore del parassita ed essere soggetto a gravi ricadute
Prevenzione
Profilassi contro le zecche (prodotti antiparassitari come collari, compresse e spot-on)
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
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Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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