Chi non vorrebbe ordinare rapidamente e con pochi clic un tenero cucciolo visto in foto, senza troppe complicazioni e ad un prezzo molto conveniente? Attratte da questa prospettiva, ogni giorno molte persone entrano in contatto con i trafficanti di cuccioli. Si tratta di un business tanto scandaloso quanto fiorente a cui si può e si deve mettere fine imparando innanzi tutto a riconoscere i venditori di dubbia reputazione. Perché è sempre la domanda a governare l’offerta.
Sommario
- Che cos’è il traffico di cuccioli?
- Traffico illegale di cuccioli in tutta Europa
- Un cucciolo a portata di clic
- Il traffico illegale di cuccioli e la pandemia del Coronavirus
- 5 motivi per non acquistare animali provenienti dal traffico illegale di cuccioli
- Traffico illegale di cuccioli: solo i trafficanti ne traggono vantaggio
- Nota per l’acquisto di cuccioli all’estero
Che cos’è il traffico di cuccioli?
Diversamente dagli allevatori seri e professionali, i trafficanti di cuccioli hanno un solo obiettivo: il profitto.
Molti di questi sfortunati cagnolini provengono dai Paesi dell’Est europeo, dove esistono vere e proprie “fabbriche di cuccioli”. Una rete organizzata di sedicenti “allevatori” si occupa di immettere sul mercato le cucciolate delle diverse razze come se si trattasse di prodotti qualsiasi. L’offerta si regola sulla domanda che proviene dagli altri Paesi, tra cui anche l’Italia.
C’è molta richiesta di Golden Retriever e di Bulldog francesi? Nessun problema: i trafficanti possono fornirne a dozzine in breve tempo. Ma questi cuccioli vengono sempre separati molto presto dalla loro madre e trasportati oltre frontiera.
Quando questo traffico di cuccioli diventa illegale?
Il traffico illegale di cuccioli contravviene ad almeno uno dei seguenti punti (in genere a più di un punto):
- Ai sensi delle norme sanitarie che prevedono l’obbligo di vaccinazione antirabbica, i cuccioli possono entrare nell’Unione Europea solo a partire dalla 15a settimana di vita.
- Tutti i cani devono essere dotati di un microchip e di un libretto sanitario valido e completato correttamente.
- Nella maggior parte dei Paesi della UE, chi si occupa del commercio o dell’allevamento di cani deve disporre di relativa autorizzazione.
- In molti Paesi dell’UE chi importa cani dall’estero può rivenderli sono se in possesso della relativa autorizzazione, ai sensi delle disposizioni di legge sulla protezione degli animali.
- Il trasporto e l’assistenza sanitaria devono essere in linea con i requisiti minimi richiesti per legge.
- I cuccioli possono essere separati dalla madre solo a partire dall’ottava settimana di vita.
- È necessario che la vendita assolva agli obblighi fiscali, come qualsiasi transazione economica.