Mastino dei Pirenei: il gigante delle montagne

Mastino dei Pirenei

Freddo pungente, vento gelido o sole cocente: non esiste clima che possa distogliere il Mastino dei Pirenei dal suo lavoro. Eccellente guardiano per case, cortili e greggi, è da sempre al servizio anche dei pastori più esigenti e non c’è nulla che lo possa scoraggiare.

Carattere: un gigante dal cuore d’oro

Nonostante sia raro, al giorno d’oggi, trovare il Mastino dei Pirenei intento a controllare greggi di pecore al pascolo, questo gigante buono possiede ancora tutte le caratteristiche del cane da pastore: forza, coraggio, determinazione e intelligenza, ma anche fedeltà e un’estrema tranquillità.

Un cane assolutamente sicuro e indipendente, consapevole della propria forza e che non ha quindi alcuna difficoltà a farsi rispettare. Bastano la sua corporatura vigorosa, la voce profonda e potente e lo sguardo attento a mettere in guardia chiunque gli si pari di fronte.

Tuttavia, un comportamento aggressivo è quanto di più lontano ci possa essere dal suo carattere: difficile infatti immaginare un cane da pastore con un’indole di questo tipo! Scagliarsi contro chiunque gli capiti sott’occhio metterebbe infatti in pericolo non solo il gregge e il suo umano, ma anche il cane stesso.

Il Mastino dei Pirenei sa bene che deve sì allontanare potenziali nemici, ma senza mai perdere di vista le pecore che gli sono state affidate. Non può permettersi di rimanere ferito durante uno scontro: la sua intelligenza gli consente di distinguere perfettamente le situazioni di reale pericolo da quelle in cui invece è sufficiente la sua presenza per far vedere chi comanda.

La sua indole docile e bonaria lo rende anche un ottimo cane da compagnia. Ama molto il contatto umano, è estremamente socievole e ha un’elevata soglia di sopportazione: un amico di zampa perfetto per i bambini, con cui sa davvero molto paziente e premuroso.

Anche la convivenza con altri cani non rappresenta un problema per il Mastino dei Pirenei, anzi. Attenzione però, per quanto fedele, non è un cane che accetta qualsiasi ordine o che guarda il suo umano con cieca devozione.

Non dimenticare che le sue origini di cane da pastore l’hanno abituato all’indipendenza. Dopo lungo tempo passato portando solo sulle sue spalle la responsabilità di interi greggi di pecore ha sicuramente imparato a prendere qualsiasi decisione in completa autonomia.

Com’è naturale, molto spesso si comporta seguendo il suo istinto: l’obbedienza assoluta è quindi in totale contraddizione con la natura di questo cagnolone, che vedrà in te più un amico alla pari che un capobranco.

Aspetto: sotto il pelo, solo muscoli!

Nonostante il Mastino dei Pirenei tenda a sentirsi “alla tua altezza”, non possiamo dire che ciò sia valido in senso letterale. Le sue dimensioni non superano solitamente gli 81 cm, ma gli permettono comunque di arrivare con disinvoltura al bacino del suo compagno umano.

Lo impone ai soggetti maschi un’altezza minima di 77 cm, mentre le femmine, per natura più minute, devono mostrare un’altezza al garrese di minimo 72 cm. Lo standard di razza, a dire il vero, richiede preferibilmente un’altezza minima di 75 cm.

In ogni caso, maschio o femmina, il Mastino dei Pirenei è senza dubbio un “cane di grande taglia e di medie proporzioni”, come da testuali parole dello standard FCI. È una razza ben proporzionata, dalla corporatura molto possente e muscolosa.

Nonostante le dimensioni, questo gigante delle montagne non dà mai l’impressione di essere goffo o lento. Tutt’altro! Il tempo trascorso in passato a scortare quotidianamente greggi su e giù per le valli dei Pirenei ha plasmato un cane estremamente resistente e agile, che non ha alcun problema a procedere con una certa velocità.

Il pelo, ruvido e irsuto, è di media-lunghezza, tra i 6 e i 9 cm, e lascia intravedere facilmente il fisico muscoloso. È più lungo sulle spalle, sul collo, sotto il ventre e sulla parte posteriore degli arti, oltre che sul pennacchio della coda.

Un mantello molto fitto e grosso, quindi, che resiste facilmente a qualsiasi condizione atmosferica. Questa caratteristica che talvolta, tra le alte e insidiose cime dei Pirenei, si è rivelata addirittura un salvavita. Il colore, nel suo insieme, è bianco, ma sempre con la maschera ben definita.

Lo standard di razza accetta, eventualmente, la presenza di macchie dello stesso colore della maschera, sparse per il corpo, di forma irregolare, ma pur sempre ben definite.

Sono riconosciute anche le tonalità grigio medio, giallo dorato intenso, marrone, nero, grigio argento, beige chiaro, sabbia, screziato. Il colore più apprezzato dallo standard FCI resta in ogni caso il bianco puro (o bianco neve). La stessa attaccatura del pelo deve essere il più chiaro possibile, idealmente bianca. Non sono ammesse tonalità tendenti al rosso per le macchie, né bianco giallastro per il fondo.

Le orecchie, maculate e dalla forma triangolare, a riposo sono cadenti e aderenti alle guance, ma quando il cane è sull’attenti si staccano dal muso e si alzano leggermente nella parte superiore. Anche la coda, spessa e forte, a riposo è portata piuttosto bassa e arriva fino al garretto mentre quando il cane si muove, o è eccitato, è levata a sciabola, con un evidente uncino alla fine.

A completare l’aspetto elegante di questo imponente cane alpino troviamo i bellissimi occhi dalla forma di mandorla e dal color nocciola e il muso dritto, a incorniciare uno sguardo attento e intelligente.

Storia e allevamento: dai monti con furore

In origine il Mastino dei Pirenei popolava queste montagne sia sul versante spagnolo che su quello francese. Ma, com’era prevedibile, quando fu il momento di definire uno standard della razza le due nazioni non riuscirono ad accordarsi su una versione comune.

Ecco perché oggi possiamo trovarne due tipologie distinte: i nostri cugini d’oltralpe diedero infatti origine a quello che ancora oggi è chiamato Chien de Montagne des Pyrénées (cane da montagna dei Pirenei), mentre in Spagna troviamo il Mastín del Pirineo, proprio il Mastino dei Pirenei che conosciamo oggi.

È comunque molto difficile trovare delle differenze evidenti tra le due razze, tanto che secondo alcune teorie la nascita di questo bellissimo e dolcissimo colosso delle nevi si deve proprio all’incrocio tra l’esemplare francese e il mastino spagnolo.

Si ritiene che gli antenati del nostro Mastino abitassero la penisola iberica già più di 3000 anni fa, quando venivano utilizzati dalle popolazioni nomadi per proteggere le preziosissime pecore dagli attacchi di orsi e lupi.

A seconda della stagione, i pastori facevano pascolare le pecore su prati montani o tra vallate più pianeggianti, esponendo quindi i loro cani a climi praticamente opposti nel corso dell’anno e rendendo la razza assolutamente resistente anche alle condizioni atmosferiche più proibitive, sia d’estate che d’inverno.

Proprio in virtù del loro passato, oltre ad una salute di ferro i Mastini dei Pirenei possono vantare caratteristiche quali coraggio, forza, resistenza e un’elevata capacità di vigilare sull’ambiente circostante.

La costante attenzione mista alla capacità di autocontrollo e alla dolcezza sono le caratteristiche che hanno reso il Mastino dei Pirenei un perfetto guardiano di greggi e pascoli.

Con il passare degli anni, man mano che lo stile di vita dei pastori diventava sempre più stanziale, l’allevamento di pecore cessò di essere la fonte di sostentamento principale e di conseguenza l’interesse nei confronti del nostro dolce alpino peloso calò drasticamente. Nei boschi si trovavano inoltre sempre meno orsi e lupi allo stato brado e non c’era quindi più bisogno di un cane forte e potente come il Mastino.

Dopo un periodo di declino della razza dovuto alla guerra civile spagnola e alla conseguente crisi economica, con il dopoguerra si riprese ad allevare questo intelligente cane da montagna.

Nel 1977 fu fondato il Club del Mastín del Pirineo e, dopo la Spagna, fu la volta di Svezia, Finlandia e Francia: a poco a poco l’allevamento di questa splendida razza venne ufficializzato in tutta Europa.

La FCI classifica il Mastino dei Pirenei con il numero 92, all’interno del gruppo 2 (Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e Bovari Svizzeri), sezione 2.2 (cani da montagna senza prova di lavoro).

Il Mastino dei Pirenei è il cane che fa per me?

Se è vero che nella sua patria d’origine questo dolce cagnolone è tuttora utilizzato per vigilare sulle pecore, al di fuori della regione montuosa dei Pirenei è molto apprezzato come cane da guardia e da compagnia.

Se stai pensando di adottare un Mastino dei Pirenei come cane per la tua famiglia, prima di metterti alla ricerca di un cucciolo dovresti considerare diversi aspetti, primo fra tutti se un cane così grosso e dallo spirito libero fa al caso tuo.

La nuova casa di una razza abituata a montagne sconfinate deve infatti necessariamente soddisfare un paio di importanti requisiti: le dimensioni di questo cagnone necessitano di un ambiente adeguatamente grande e con un giardino dove possa scorrazzare a piacimento.

Il Mastino dei Pirenei non è proprio adatto alla vita da appartamento.

Non dimenticare poi la sua voce possente. È molto probabile che tutto il vicinato lo sentirà abbaiare, pertanto una casa con ampi confini o comunque dei vicini amanti degli animali sono sicuramente un ottimo punto di partenza.

Il suo istinto di protezione e difesa si risveglia in particolar modo all’imbrunire, quando qualsiasi estraneo che oserà varcare la soglia del cancello di casa tua sarà sicuramente “accolto” dal suo vocione.

Quel che è certo è che questo gigante buono diventerà una presenza centrale nella tua famiglia. Un compagno di vita a tutti gli effetti, che sarà parte costante delle tue giornate e che non accetterà di buon grado di essere lasciato a casa per le vacanze, nemmeno con il dog sitter più bravo del mondo.

Guai a chiuderlo dentro un recinto: il Mastino dei Pirenei ha bisogno di camminare, pertanto dovrai sicuramente prevedere una buona dose di passeggiate in cui possa anche socializzare con altri cani. O magari a casa tua c’è persino posto per due cuccioloni scodinzolanti?

In ogni caso devi tenere bene a mente che questa razza non risponde assolutamente a un’educazione rigida e autoritaria. Quello che più conta per il Mastino dei Pirenei è l’affetto, quindi un’educazione paziente e amorevole, accompagnata dalla giusta sensibilità e coerenza, darà i risultati migliori.

Non hai ancora capito se la scelta è quella giusta? Cerca un allevatore responsabile, che possa chiarirti gli ultimi dubbi e che sappia sostenerti nella tua decisione. Il prezzo corretto per un cucciolo di Mastino dei Pirenei si aggira di solito tra i 1000 e i 1200 euro.

 Alimentazione e salute: la parola d’ordine è “carne”

Spazio all’aria aperta, tempo da dedicare al tuo peloso e la giusta esperienza per educarlo non sono ancora abbastanza con un Mastino dei Pirenei: per garantire al tuo cucciolone la vita che merita devi considerare anche una buona considerevole spesa mensile, in termini economici.

In aggiunta al costo iniziale dell’allevatore, alle visite dal veterinario e all’acquisto di tutti gli accessori necessari, con un cane di queste dimensioni non devi sottovalutare le spese per gli alimenti.

Il nostro consiglio è quello di non risparmiare sulla qualità: il tuo peloso ha tutto il diritto ad un’alimentazione sana ed equilibrata, proprio come te. Per quanto riguarda la quantità, considera circa 1-2 kg di alimenti al giorno (ovviamente da tarare in base al sesso e alla stazza), di cui almeno la metà deve essere composta da carne o da frattaglie.

Ti diranno che è una razza cresciuta a latte e prodotti caseari, quindi può mangiare di tutto. Non è proprio così. Un’alimentazione varia e ricca di nutrienti è estremamente importante per salvaguardare la salute del tuo amico di zampa.

Idealmente proponigli più razioni al giorno, in ogni caso almeno due: pasti piccoli e frequenti sono molto più facilmente digeribili e aiutano a ridurre sensibilmente la comparsa di malattie.  Gli esperti hanno infatti spesso evidenziato come alcune patologie articolari (come ad esempio la displasia dell’anca (HD)) siano spesso correlate ad una crescita troppo rapida.

Naturalmente un’alimentazione corretta contribuisce non poco a ridurre anche le possibilità della tanto temuta torsione dello stomaco. Anche il modo in cui ti prendi cura del tuo peloso può giocare un ruolo importante per il suo stato di salute.

Spazzolalo con regolarità, almeno due volte alla settimana, aumentando la frequenza nei periodi di muta del pelo, quindi due volte all’anno, in primavera e in autunno. Nelle zone in cui è più lungo e tende ad arruffarsi, quindi dietro le orecchie e nella parte posteriore degli arti, il pelo va curato un pochino di più.

Ti auguriamo tanta felicità in compagnia del tuo gigante gentile!

Scheda del Mastino dei Pirenei

In breve: il Mastino dei Pirenei, cagnolone bianco come la neve, nasce come guardiano delle greggi sulle montagne al confine tra la Spagna e la Francia. Oggi è anche un ottimo peloso da compagnia e da famiglia, affettuoso con i bambini e adatto alla convivenza con altri suoi simili
Origine: Spagna
Peso: 70 – 90 kg
Altezza al garrese: minimo 77 cm (maschi)

minimo 72 cm (femmine)

Pelo: moderatamente lungo, ruvido, fitto, irsuto
Colore del mantello: bianco puro o con maschera. Sono riconosciute anche le tonalità grigio medio, giallo dorato intenso, marrone, nero, grigio argento, beige chiaro, sabbia, screziato
Aspettativa di vita: 10 – 12 anni
Prezzo: 1.000 – 1.200 euro per un cucciolo, il costo dipende dal pedigree e dall’allevamento scelto
Carattere: sicuro, indipendente, intelligente, docile, socievole
Cura del pelo: media
Difficoltà di addestramento: media
Adatto alla vita in appartamento: no
Bisogno di movimento: elevato
Tendenza al sovrappeso: elevata
Adatto ai bambini:
Adatto alla convivenza con i gatti: generalmente sì
Possibili malattie: displasia dell’anca, torsione dello stomaco

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Da secoli, un meraviglioso tuttofare

Quando, a partire dal 1600, i cacciatori iniziarono a preferire le razze a pelo corto, il nostro amico Barbone conquistò in particolare una ben determinata categoria di persone: la nobiltà europea. Fa così che sempre più Barboni media mole, con l’aspetto ben curato e vezzoso, diventarono i protagonisti dei salotti di molte nobildonne. Da cane da caccia a cane da compagnia: la capacità di adattarsi di questo cane è dimostrata anche dalla sua storia. Siccome questi cagnolini non sono solo belli ma anche molto intelligenti, in passato non erano pochi i Barboni impiegati nei circhi con ogni genere di spettacoli. Grazie alla dedizione degli allevatori, soprattutto inglesi e francesi, negli anni questa razza canina si è caratterizzata sempre meglio diventando molto popolare. Il riconoscimento da parte della FCI è arrivato solo nel 1936, con l’indicazione della Francia quale Paese d’origine. Il Barbone grande mole e quello nano (Barboncino) sono la varietà più antiche: le altre due sono media mole e toy. Negli anni '60, il Barbone diventò estremamente popolare e diffuso in tutto il mondo: per il riconoscimento della varietà Toy, però, si è dovuto attendere sino agli anni '90. Ad un certo punto, tutto ad un tratto  l'entusiasmo per questa razza finì: il Barbone iniziò ad essere visto come un cane modaiolo ma soffocante. Ovviamente la responsabilità di questa cattiva reputazione dipende dagli umani che se ne occupano, non sempre in maniera adeguata e competente. L'americano John Sutor ha dimostrato anche quanto questa razza sia straordinariamente adattabile. Nel 1976 ha preso parte alla corsa di cani da slitta più dura del mondo (la Iditarod Trail Sled Dog Race) attraverso l'Alaska, con 6 , e fu uno dei pochi a raggiungere la meta. A dimostrazione che non è la razza ad essere antiquata, ma l'opinione (sbagliata) che molti ne hanno.

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