La richiesta dell‘affisso
Ad esempio, le linee guida per gli allevatori felini includono l’obbligo di richiedere l’affisso, ossia il nome che si intende utilizzare per l’allevamento. L’uso di tale nome, che diventa anche il “cognome” degli animali ceduti, in Italia deve essere autorizzato dall’associazione ANFI, la quale verifica che non sia già in uso nel Paese e nel resto d’Europa. Per farlo l’ANFI consulta il database della FIFe (Fédération Internationale Féline). Una volta autorizzato l’affisso, questo viene aggiunto al nome di tutti i gattini.
Ad esempio, se qualcuno decide di chiamare il proprio gattino Misha e l’animale proviene da un allevamento denominato “Piccoli Peluche”, il gatto si chiamerà "Misha dei Piccoli Peluche", almeno sulla carta.
Requisiti sanitari
Le linee guida sull'allevamento felino riguardano anche la salute della mamma gatta: quando si può iniziare a farla accoppiare a scopo riproduttivo? Di solito ci sia attiene all'età minima di un anno. Con che frequenza e in quale arco di tempo la fattrice può avere i piccoli? Dopo tutto, per la mamma gatta ogni cucciolata è una sfida, a livello fisico.
Oltre a ciò, gli allevamenti di animali domestici sono soggetti ad una profilassi sanitaria con norme ben precise. Queste includono in particolare l’obbligo di effettuare le vaccinazioni contro la rabbia, la panleucopenia felina e il raffreddore felino.
Le linee guida specificano altrettanto dettagliatamente agli allevatori quali accoppiamenti sono vietati. Con poche eccezioni, che devono essere autorizzate espressamente, non sono ammessi gli incroci tra razze diverse, ad esempio. Inoltre, nel caso in cui un incrocio tra esemplari con determinate caratteristiche di colore rappresenti un potenziale rischio per la salute dei gatti, gli allevatori devono presentare richiesta di autorizzazione alla loro associazione di riferimento, prima di poter far accoppiare i due esemplari in questione.
È il caso, ad esempio, dell'accoppiamento di due gatti entrambi con gli occhi azzurri.
Regolamentazione dettagliata
Che ne è della tariffa per l’accoppiamento se un tentativo effettuato con un maschio portatore di una caratteristica che non fa parte della razza non ha avuto successo? A che età e con quali documenti i gattini possono essere affidati definitivamente ai loro nuovi proprietari? Tutti questi importanti aspetti sono dettagliati nelle linee guida dell'associazione felina a cui ci si iscrive.
Sono molti gli aspetti normati a cui l’allevatore deve fare riferimento, per tutelare innanzitutto la salute degli animali e della razza. In ogni caso, prima di decidere di dedicarsi professionalmente all’allevamento di gatti di razza, è opportuno che il potenziale allevatore si informi accuratamente in merito alle linee guida dell’ANFI e delle varie associazioni che all’ANFI fanno riferimento.
Tali norme per altro sono importanti anche per gli acquirenti, in quanto dicono molto sulla serietà dell’associazione di riferimento scelta dall’allevatore e sul suo atteggiamento nei confronti del benessere degli animali che decide di allevare e vendere.