La terapia: come si cura la filariosi cardiopolmonare nel cane?
La filariosi cardiopolmonare viene trattata sia rispetto ai vermi adulti sia alle larve. Inoltre, di solito è necessaria una terapia concomitante dei sintomi emergenti.
Il trattamento mirato delle dirofilarie e delle larve di filaria
Contro le microfilarie sono di aiuto specifici vermifughi del gruppo dei lattoni macrociclici che vengono somministrati una volta al mese per l’intero periodo di terapia. I lattoni macrociclici raggiungono anche gli stadi larvali nella pelle e impediscono la trasmissione delle larve di filaria alle zanzare.
Allo stesso tempo è necessario iniziare il trattamento con melarsomina contro le dirofilarie adulte e mature. Per causare la morte progressiva dei vermi, il veterinario inietta la sostanza ad intervalli precisi. Attualmente la seconda iniezione è 30 giorni dopo la prima e la terza il giorno successivo. Per garantire che l’iniezione nei muscoli lombari sia il più indolore e senza stress possibile, per il cane, spesso viene prima sedato.
Nella terapia della filaria, la metodica alternativa slow kill alla terapia convenzionale (iniezioni di immiticida), in cui i lattoni macrociclici vengono somministrati per un periodo di tempo molto lungo così da uccidere lentamente le filarie adulte, non è efficace. Al contrario può avere gravi conseguenze a lungo termine o addirittura essere fatale.
Calma e tranquillità, indispensabili per guarire
Se il tuo cane ha la filaria, va assolutamente tenuto a riposo dal momento stesso in cui la malattia gli viene diagnosticata. Ciò significa solo passeggiate al guinzaglio e nessun momento di gioco con altri cani. In questo modo riduci la progressione delle mutazioni permanenti a carico dei polmoni, tipiche della malattia.
Durante lo sforzo, infatti, la frequenza cardiaca aumenta e lo stesso dicasi per il flusso sanguigno ai polmoni. Le filarie migratorie o morenti che vengono lavate via o i coaguli di sangue che si formano possono portare a un’embolia polmonare pericolosa per la vita stessa del cane. Quindi il riposo è assolutamente d’obbligo.
Per mantenere il cane sufficientemente occupato durante questa fase, si è visto come aiuti offrigli un adeguato impegno a livello mentale. Le opzioni migliori includono insegnargli i comandi di base, qualche trucco da fare insieme e, perché no, l’addestramento con il clicker. In linea di principio, scegli sempre e solo esercizi che non richiedano uno sforzo eccessivo da parte del tuo pelosetto.
Antibiotici, interventi chirurgici etc.
Nelle filarie vivono alcuni batteri, chiamati Wolbachia, i quali aiutano le filarie a svilupparsi e moltiplicarsi. Per questo motivo, allo scopo di indebolire tali parassiti, il veterinario inizia una terapia antibiotica circa 4 settimane prima di iniziare il trattamento vero e proprio.
Nel caso di una massiccia infestazione, però, si rende spesso necessaria la rimozione chirurgica delle filarie, specie quando queste si concentrano in un solo punto, creando degli agglomerati pericolosi. A partire dal ventricolo destro o dalla vena cava (che è la grande vena che porta al cuore), queste palle di filarie quando muoiono possono occludere i grandi vasi polmonari.
Infine, per avere la certezza che il paziente sia libero da questi agenti patogeni, è necessario un nuovo esame del sangue, successivamente alla fine della terapia per la filariosi cardiopolmonare.
L’importanza di iniziare il trattamento solo dopo la conferma della diagnosi
Il trattamento della filariosi nel cane si svolge solo dopo che è stata confermata la diagnosi attraverso i succitati esami del sangue. Visto che si tratta di una terapia molto costosa, che richiede tempo e cure intensive, spesso tale trattamento viene eseguito solo presso le cliniche veterinarie. Ovviamente spetta al veterinario curante la valutazione della procedura più opportuna, caso per caso.
Durante la terapia è necessaria l’assistenza ospedaliera per consentire al veterinario di attivarsi prontamente in caso di complicanze (come ad esempio possibil reazioni allergiche alle microfilarie morenti) nonché trattarle nella maniera più opportuna.
La prognosi della filariosi cardiopolmonare nel cane
La filariosi canina non va mai sottovalutata, perché è una malattia seria. Va anche tenuto conto che il decorso e le chance di guarigione del cane dipendono dalla durata dell’infezione, dalla gravità dell’infestazione da vermi e dall’entità delle modificazioni polmonari.
Se questa patologia viene trattata precocemente e con il farmaco giusto, il cane che la contrae può ristabilirsi completamente. Al contrario, se non trattata, dà luogo a modificazioni progressive a livello polmonare e ad insufficienza cardiaca, sintomi che possono portare anche alla morte del cane.
Decorso di un‘infezione avanzata da filaria
Nel caso in cui l’infezione venga diagnosticata in ritardo o non venga trattata tempestivamente, le filarie diventano molto grandi e si moltiplicano provocando danni permanenti ai vasi e al tessuto polmonare del cane.
Va anche detto che, in una fase avanzata della malattia, la terapia può risultare addirittura pericolosa e mettere a rischio la vita stessa del cane, in quanto i vermi morenti comportano il rischio di formazione di coaguli di sangue nei polmoni (e quindi il rischio di un’embolia polmonare).
Danni a lungo termine
Anche dopo una terapia efficace, la filaria arreca spesso un danno polmonare permanente al cane, il quale avrà bisogno di una terapia farmacologica di supporto per tutta la vita.
Le cause: che cosa dà luogo alla filariosi canina?
La Dirofilaria immitis è un tipo di nematode ed è la responsabile della filaria nei cani. Si tratta di parassiti trasmessi da varie specie di zanzare (è quindi una malattia trasmessa da vettori). Non è invece possibile l’infezione diretta attraverso un cane infetto. Le filarie canine possono essere trasmesse anche a gatti, furetti e, raramente, all’uomo.
Anche le zanzare trasmettono altre specie di Dirofilaria ai cani. In particolare la Dirofilaria repens, l’agente eziologico della filariosi cutanea che è contagiosa e pericolosa anche per l’uomo.