Ormai lo sappiamo: i gatti si relazionano con noi umani come fanno tra loro. Si strofinano sulle nostre gambe per comunicare affetto e miagolano verso di noi come farebbero con un gattino. Se vogliamo capirli, quindi, non ci resta che imparare a leggere il loro linguaggio del corpo. A cominciare dalla coda, che può svelarci il misterioso mondo delle emozioni e degli stati d’animo felini. Ecco come interpretare i movimenti della coda nel linguaggio del gatto.
Sommario
Cosa pensano i gatti delle persone?
Per tante ragioni, a cominciare dal fatto che convivono con noi da relativamente poco tempo (circa 10.000 anni), i gatti restano un mistero: parte del loro incredibile fascino risiede proprio in questo essere creature enigmatiche. Interpretare quello che pensano è difficile, comprenderli sino in fondo è impossibile. In fondo, non è anche per questo che li troviamo tanto affascinanti?
I gatti, a differenza dei cani, non sono animali sociali: restano pur sempre dei predatori solitari che convivono volentieri con gli esseri umani, ma solo a patto di conservare la loro adorata indipendenza. E’ una caratteristica tipica dei felini che, chi li sceglie come compagni, conosce bene e apprezza.
Non sappiamo cosa pensino di noi ma possiamo imparare a capire cosa provino: le loro emozioni e i loro stati d’animo possono essere compresi, se impariamo ad osservarli.
D’altra parte è da tempo che ci si interroga su cosa pensino i nostri aMici, del mondo che li circonda e di noi umani. Di recente un famoso studioso britannico, John Bradshaw, ha pubblicato un libro, frutto dei suoi anni di studi sui sensi dei gatti e su come li usino per comunicare, tra loro e con le persone.
Ne emerge il ritratto di un animale complesso, con un’intelligenza raffinata e potenzialità ben maggiori di quelle che di solito gli riconosciamo. Un amico di zampa le cui emozioni possiamo comprendere un po’ meglio se impariamo ad osservarlo evitando di attribuirgli i nostri pensieri.
E soprattutto, se cominciamo ad osservare la sua coda, che il gatto usa per esprimere le emozioni.