Il blocco intestinale nel gatto: come riconoscerlo This article is verified by a vet

blocco intestinale nel gatto

Un blocco intestinale, nel gatto, può essere accompagnato da diversi sintomi, pertanto non è assolutamente facile riconoscere subito questa patologia. Leggendo questo articolo scoprirai i campanelli di allarme a cui prestare più attenzione, quali possono essere le cause di un blocco intestinale e come curare il tuo pelosetto nel migliore dei modi.

Conosciuto anche come ileo o occlusione intestinale, il blocco intestinale è una patologia caratterizzata dall’interruzione del transito del contenuto dell’intestino. L’ostruzione può essere sia totale che parziale (in questo caso si parla di subileo o subocclusione). Il blocco intestinale, nel gatto, è spesso causato da corpi estranei ingeriti per errore, come ad esempio fili o giochi, ma anche dal ripiegamento dell’intestino (invaginazione intestinale) in conseguenza a un’infiammazione o da torsioni di alcuni tratti dell’intestino (volvolo).

Proprio in virtù della molteplicità di fattori scatenanti, il blocco intestinale può manifestarsi nei gatti di qualsiasi razza e età: si tratta di una patologia subdola, che, se non riconosciuta per tempo, può comportare gravi conseguenze, purtroppo anche fatali. Non vogliamo spaventarti, quanto invece sottolineare l’importanza di una diagnosi precoce che permetta al tuo veterinario di intervenire rapidamente e al tuo povero micione di guarire presto!

Quali sono le cause del blocco intestinale nel gatto?

I blocchi intestinali possono manifestarsi in diversi modi e soprattutto coinvolgere diverse sezioni dell’intestino; è molto più frequente l’ostruzione dell’intestino tenue rispetto a quella dell’intestino crasso. Di seguito puoi trovare una descrizione della patologia, suddivisa, per maggiore chiarezza, in base alle singole cause scatenanti:

Ileo meccanico: l’occlusione è dovuta ad un ostacolo vero e proprio, che ostruisce il lume intestinale (lo strato interno dell’intestino) al punto da impedire il passaggio del contenuto. Può trattarsi di un restringimento (ostruzione, dovuta ad esempio ad un tumore esterno), di un dislocamento del lume intestinale (a causa di un fecaloma o di un corpo estraneo) o di un’interruzione (strangolamento dovuto a ripiegamenti o torsioni).

Ileo paralitico: in questo caso l’occlusione è dovuta alla paralisi della muscolatura enterica, che può compromettere l’attività muscolare (peristalsi). Questa situazione può essere provocata da infiammazioni addominali, pancreatiti o complicanze post-operatorie. Talvolta la responsabilità è da ricercarsi anche in avvelenamenti o disturbi metabolici.

Perché il blocco intestinale può essere molto pericoloso?

In un gatto sano, il cibo ingerito transita lungo l’esofago e raggiunge lo stomaco; da qui gli alimenti, trasformati in poltiglia, si riversano poco a poco nell’intestino tenue, dove avviene la digestione vera e propria e le sostanze nutritive importanti vengono assorbite dalla mucosa intestinale. Grazie all’azione della muscolatura intestinale, gli alimenti passano poi all’intestino crasso per il procedimento di estrazione dei preziosi liquidi. Infine, il gatto espelle i residui sotto forma di feci.

In caso di un blocco intestinale, tuttavia, questo semplice quanto importante ciclo viene interrotto: gli alimenti non riescono a proseguire il loro percorso e si crea un ingorgo, che solitamente comporta il vomito degli alimenti accumulati e la formazione di gas per dilatare lo stomaco. A seconda della gravità, l’occlusione intestinale potrebbe anche provocare la compressione di alcuni importanti vasi sanguigni: un’interruzione del flusso sanguigno può creare importanti disfunzioni a livello dell’organismo e perfino un collasso di più organi contemporaneamente. La carenza di ritorno venoso nelle altre parti del corpo è talvolta la causa del cosiddetto shock ipovolemico (diminuzione del volume del sangue circolante), che può purtroppo rivelarsi fatale.

Quali sono i sintomi che accompagnano il blocco intestinale nel gatto?

Non sempre il blocco intestinale nel gatto è accompagnato, da subito, da dolori lancinanti: un’occlusione completa, ad esempio, manifesterà sintomi più rapidamente di una parziale.

In ogni caso, un blocco intestinale è spesso caratterizzato dalla seguente sintomatologia:

  • Peggioramento delle condizioni generali, apatia e irrequietezza
  • Salivazione aumentata e sensazione di strozzamento, talvolta vomito e rifiuto del cibo
  • Quando l’occlusione è parziale, le feci possono avere un aspetto normale. Se l’intestino, invece, è completamente ostruito l’evacuazione può essere totalmente compromessa:
  • La parete addominale si mostra particolarmente tesa e molti gatti sono irrequieti ed aggressivi, manifestando dolore al tatto, e può naturalmente capitare che miagolino molto di più.
  • Presta particolare attenzione anche a zampette fredde, tremori, evidente apatia, stati di incoscienza e pallore delle mucose: sono tutti campanelli di allarme di uno shock ipovolemico. Contatta immediatamente il veterinario: il tuo povero pelosetto potrebbe essere in pericolo di vita.
La nausea e il vomito possono essere segnali del blocco intestinale nel gatto.

Come capire se il mio gatto ha davvero un blocco intestinale?

In presenza di sintomi come perdita di conoscenza, ripetuti episodi di vomito o di diarrea o assenza di evacuazione non perdere tempo e fai visitare il tuo micione. Se anche non si trattasse di un blocco intestinale, il tuo gatto potrebbe essere vittima di un avvelenamento o comunque soffrire di qualche altra grave malattia. La regola, in ogni caso, è sempre la stessa: quanto prima si riesce a capire la causa della sofferenza, migliore sarà la prognosi.

Già durante la fase di anamnesi il veterinario ti farà alcune domande specifiche sulle condizioni del tuo micio e controllerà il suo benessere generale e i parametri vitali, come la frequenza respiratoria e cardiaca, la temperatura corporea e lo stato delle mucose. Tutti questi valori sono estremamente importanti per dosare l’anestesia in caso si rivelasse necessario un intervento chirurgico. Qualora il tuo pelosetto stia già soffrendo di problemi all’apparato cardiocircolatorio non ti preoccupare: il corretto flusso del sangue sarà ristabilito tramite infusioni, ossigeno o medicinali.

Se sospetta un blocco intestinale, il veterinario approfondirà il controllo con una radiografia, che gli consentirà di localizzare con precisione la causa dell’occlusione e valutare come intervenire nel migliore dei modi.

Come curare al meglio il blocco intestinale nel gatto?

La terapia di un blocco intestinale va sempre tarata in base alle cause e alla localizzazione del problema: le situazioni più gravi e di emergenza richiedono quasi sempre di intervenire chirurgicamente, ma se il tuo amico di zampa ha semplicemente inghiottito un piccolo corpo estraneo che riesce comunque a transitare lungo l’intestino o se si è in presenza di una paralisi della muscolatura enterica possono rivelarsi utili anche dei trattamenti conservativi, come ad esempio:

  • sospendere temporaneamente l’assunzione di alimenti e liquidi
  • infusioni di liquidi, se necessario con elettroliti
  • rimozione dei residui accumulati tramite una sonda gastrica.
  • medicinali anti nausea, antiemetici e antidolorifici, nonché per la stimolazione della peristalsi (attività muscolare di diversi organi).

La prognosi: il mio gatto guarirà?

Non siamo qui per spaventarti: un blocco intestinale nel gatto non significa per forza pericolo di morte. Ma come abbiamo visto è sempre bene intervenire quanto prima per migliorare il più possibile la prognosi. Se hai anche solo un lieve sospetto, contatta il veterinario!

Posso prevenire il blocco intestinale nel mio gatto?

Le cause di un blocco intestinale nel gatto possono essere davvero molte, perciò è difficile definire delle misure preventive generali. Ad esempio, puoi cercare di non lasciare in giro per casa fili o altri piccoli oggetti che potrebbe inghiottire: se il tuo micio avrà a disposizione una quantità sufficiente di giochi idonei, non sentirà il bisogno di cercare alternative e passatempi che potrebbero rivelarsi pericolosi.

Non sottovalutare l’importanza della scelta delle piante con cui arredare il tuo balcone o il tuo giardino: l’oleandro o il tasso, ad esempio, se ingerite, possono provocare una paralisi dei muscoli dell’intestino (e quindi l’ileo paralitico) o comunque diversi altri problemi gastro-intestinali.

Scheda del blocco intestinale nel gatto

Definizione: Il blocco intestinale nel gatto è una patologia caratterizzata dall’interruzione del transito del contenuto dell’intestino del gatto. L’ostruzione può essere sia totale che parziale e si chiama anche ileo o occlusione intestinale.
Sintomi: il gatto mostra immediatamente i segni di dolori lancinanti. I sintomi sono:
  • peggioramento delle condizioni generali, apatia e irrequietezza
  • salivazione aumentata e sensazione di strozzamento, talvolta vomito e rifiuto del cibo
  • se l’intestino è completamente ostruito l’evacuazione può essere totalmente compromessa
  • parete addominale tesa
  • irrequietezza ed aggressività, dolore al tatto
  • zampette fredde, tremori, evidente apatia, stati di incoscienza e pallore delle mucose (possibile shock ipovolemico, grave pericolo di vita per il gatto).
Cause: le cause sono diverse a seconda del tipo di occlusione di cui soffre il gatto.

Ileo meccanico: ostacolo vero e proprio, che ostruisce il lume intestinale impedendo il passaggio del contenuto.

Ileo paralitico: paralisi della muscolatura enterica, che può compromettere l’attività muscolare (peristalsi), di solito provocata da infiammazioni addominali, pancreatiti, complicanze post-operatorie, avvelenamenti o disturbi metabolici.

Strumenti diagnostici: di solito il veterinario fa un’accurata anamnesi, visita l’animale e prescrive farmaci o esami di approfondimento diagnostico, a seconda di quale ritiene possa essere la causa dell’ostruzione.
Intervento chirurgico: sì, in taluni casi soprattutto urgenti
Terapie:
  • sospendere temporaneamente l’assunzione di alimenti e liquidi
  • infusioni di liquidi, se necessario con elettroliti
  • rimozione dei residui accumulati tramite una sonda gastrica.
  • medicinali anti nausea, antiemetici e antidolorifici, nonché per la stimolazione della peristalsi (attività muscolare di diversi organi).
Vaccinazione: no
Prognosi: prima si interviene, maggiori sono le possibilità che il gatto sopravviva e si riprenda del tutto.
Prevenzione: evitare situazioni di potenziale rischio come l’ingestione di corpi estranei (ad esempio per giochi inappropriati) o l’avvelenamento da piante o simili.

Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.

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Franziska G., Veterinario
Profilbild von Tierärztin Franziska Gütgeman mit Hund

Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.


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