La diagnosi: come si capisce che si tratta proprio di avvelenamento?
Sfortunatamente, nella maggior parte dei casi non si sa quale veleno abbia ingerito un gatto avvelenato. Ecco perché è importante che tu fornisca al tuo veterinario tutte le informazioni possibili.
Durante il colloquio di anamnesi con il proprietario, il veterinario esamina il gatto e, oltre alla sua temperatura corporea, controlla lo stato delle mucose, il polso, la respirazione e i riflessi.
Naturalmente il medico deve prima escludere altre possibili diagnosi, come ad esempio che si tratti di una ostruzione intestinale o di un qualche trauma: per questo motivo di solito sono necessari ulteriori esami.
Per effettuare questi esami diagnostici, quindi, di solito il veterinario preleva del sangue dal tuo gatto oppure esamina i suoi organi interni utilizzando procedure di imaging come la radiografia.
La terapia: come si tratta l’avvelenamento nel gatto?
Nel caso in cui l’avvelenamento risalga a pochi minuti o ore prima, il veterinario può utilizzare farmaci specifici che inducono nel gatto il riflesso del vomito. Anche la lavanda gastrica può essere di aiuto per rimuovere il veleno dallo stomaco del tuo amico di zampa.
Se non sai quando è stato ingerito il veleno, ma sai qual è la sostanza, invece, il tuo veterinario può usare un antidoto per combattere gli effetti del veleno sul corpo del tuo pelosetto. Ad esempio, la vitamina K aiuta contro l’intossicazione da veleno per topi, funzionando da antidoto.
Al di là dei trattamenti specifici che dipendono dalla causa dell’avvelenamento, un gatto avvelenato ha bisogno di alcune misure di supporto. Lo scopo è quello di stabilizzare la circolazione sanguigna del micio e favorire la disintossicazione del suo organismo. Fanno parte di queste misure:
- La somministrazione orale di carbone attivo, per legare le molecole di veleno.
- Una terapia per infusione.
- Se necessario, la somministrazione di farmaci antiemetici e antidolorifici
Visto che l'avvelenamento può avere conseguenze gravi, la maggior parte dei veterinari ricovera il gatto avvelenato in clinica. È molto importante, infatti, agire rapidamente e in maniera specifica per gestire al meglio le possibili variazioni negative dei parametri vitali dell’animale.
Le cause dell’avvelenamento nel gatto
Le sostanze potenzialmente tossiche sono ovunque: nell'ambiente esterno come in casa. Quindi, in linea di principio, il gatto avvelenato può essere entrato in contatto con piante, alimenti o sostanze chimiche come i classici disinfettanti (praticamente tutti i prodotti che abbiamo in casa sono tossici, per i gatti).
Gatto avvelenato: quali sono le cause più comuni?
Sostanza velenosa |
Dove si trova |
Acido acetilsalicilico |
Compresse di aspirina |
Piombo |
Pile alcaline, vernice, pittura e colori in genere, giocattoli |
Etilene |
Antiruggine e antigelo dal sapore molto dolce |
Piante velenose |
Piante da appartamento e da giardino come agave, fico beniamino, edera, ortensia, orchidea, oleandro, stella di Natale, |
Alimenti |
Alcol, caffè, aglio, cioccolato, té, uva e uvetta, cipolla |
Metaldeide |
Lumachicida |
Rodenticidi (anticoagulanti) |
Veleno per topi, tipica esca avvelenata, oppure già presente nello stomaco del topo |
La prevenzione: come posso evitare che il mio gatto si avveleni?
Non è sempre possibile rimuovere tutte le potenziali sostanze tossiche dalla casa e dalla vita familiare. L’unica cosa che puoi fare, quindi, è stare attento e tenere sempre farmaci e alimenti potenzialmente tossici lontano dalle zampe del tuo pelosetto.
Se non vuoi rinunciare alle piante da appartamento, ad esempio, puoi optare per quelle non tossiche come l’erba gatta e le margherite (Leucanthemum), che non sono pericolose e possono quindi essere “assaggiate” dal tuo amico di zampa.