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I due segni distintivi della Calopsitta sono evidenti a prima vista: la cresta e la macchia arancione.

La Calopsitta, conosciuta anche come Calopsite, ha dei particolari requisiti di allevamento e alimentazione. Leggendo questo articolo scoprirai le regole fondamentali per soddisfare al meglio le esigenze di questo affascinante volatile.

Aspetto: quali sono le caratteristiche fisiche della Calopsitta?

Gli esemplari che vivono in natura raggiungono una dimensione di circa 30-35 cm di lunghezza e hanno un piumaggio grigio e macchie bianche lungo il bordo delle ali.

Tuttavia, attraverso diversi incroci, nel corso degli anni si sono sviluppate altre mutazioni che si differenziano per la colorazione. Tra le più note vi sono:

  • Fulva: cannella chiaro o fulvo di entrambi i sessi o bruno-argenteo con faccia giallo pallido e macchioline grigie sul dorso (femmine) o dorso grigio e parte inferiore grigio chiaro (maschi)
  • Perlata (“opalino”): piumaggio grigio con macchie gialle o grigie
  • Lutino: da giallo a quasi bianco, occhi rosso scuro. Alcuni esemplari, a causa di un difetto conosciuto come “sindrome degli ino”, presentano una calvizie dietro la cresta
  • Faccia Bianca (“Blu”): senza macchia arancio-rossa sulla guancia
  • Pezzata: con macchie
  • Cannella: piumaggio in diverse tonalità cannella.

Particolarmente tipici dei cacatua di entrambi i sessi sono il vistoso ciuffo di piume e la macchia arancione sulla faccia. Quest’ultima si trova su entrambi i lati delle guance immediatamente sotto gli occhi.

3 calopsitte sul ramo
Le Calopsitte vivono in branco e non sono quindi adatte all'allevamento singolo.

Come si riconosce il sesso?

Mentre il sesso dei nuovi incroci può essere determinato solo attraverso il test del DNA, nelle Calopsitte selvatiche si riconosce dalle variazioni nell’aspetto (“dimorfismo sessuale”). I maschi presentano una maschera gialla sul viso, a differenza delle femmine e degli esemplari ancora giovani. Le femmine si distinguono anche per le bande giallo-nere lungo la parte inferiore della coda.

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche il nostro articolo Determinare il sesso nei pappagalli e nei parrocchetti.

Le Calopsitte sono uccello diurni a cui piace stare in attività. Più asseconderai il loro innato desiderio di giocare e mordicchiare, più vivaci e sani saranno i tuoi amici di penna. I giochi per uccelli e pappagalli, fatti da te o acquistati, le corde per arrampicarsi, come pendenti e scalette, e i rametti da rosicchiare sono l’ideale per questo scopo.

Inoltre, le Calopsitte sono molto abili nel volo. Chiunque abbia visto le loro abilità di volo in azione non penserebbe mai di tenerle sempre rinchiuse in modo senza qualche ora di volo libero. Quindi non farlo e lascia che i tuoi coinquilini piumati possano volare liberamente ogni giorno. Divertiti con i tuoi amici pennuti mentre esibiscono le loro capacità di volo volteggiando in modo rapido ed estremamente elegante.

Manifesta lo stato d’animo con il suo ciuffo piumato

Oltre ad essere molto bella, la caratteristica cresta della Calopsitta svolge un compito molto speciale: rivela le emozioni del volatile.

Se la cresta è eretta, la Calopsitta è vigile. Se l’emozione è particolarmente forte, può accadere che il ciuffo si inclini in avanti per lo spavento. Al contrario, quando il ciuffo è morbido vuol dire che il pennuto è rilassato.

Il ciuffo completamente appiattito sulla testa, invece, è un segnale di allarme. Se noti questo comportamento, vuol dire che il pennuto è aggressivo o spaventato. In questo caso, lascialo riposare in modo che possa riprendersi dalla forte emozione.

La regola numero uno è: le Calopsitte non dovrebbero mai essere allevate da sole, perché sono degli uccelli gregari che hanno bisogno di stretti contatti sociali.

Quali sono gli effetti dell’isolamento su una Calopsitta?

Una Calopsitta che non ha contatti con i conspecifici cercherà di compensare questa mancanza concentrandosi su di te. Questo, all’inizio, potrebbe farti piacere, ma col tempo il tuo amico pennuto richiederà la tua totale attenzione e, se necessario, manifesterà questa richiesta urlando a squarciagola.

In origine, questo acuto richiamo serve a richiedere la coesione dello sciame nella vastità della sua patria (l’Australia). Si tratta quindi di un comportamento istintivo che può diventare rapidamente un peso per te e per i tuoi vicini.

Non dimenticare che allevare una Calopsitta da sola può avere un effetto sulla sua psiche e causare gravissimi problemi comportamentali, come l’aggressività negli esemplari maschi. Le femmine, a loro volta, tendono a essere svogliate e apatiche.

Nota: un “consiglio” che capita di leggere di tanto in tanto, l’utilizzo di uno specchio, non può assolutamente sostituire un compagno “in piume ed ossa”!

La casa perfetta: dimensioni e arredamento

Le Calopsitte sono molto attive ed hanno quindi bisogno di voliere per uccelli di grandi dimensioni o, meglio ancora, una stanza tutta per loro. Per due o quattro esemplari, la superficie dovrebbe essere di almeno 100 x 200 x 200 cm. Almeno un terzo dello spazio dovrebbe essere libero per dare ai tuoi pennuti sufficiente libertà di movimento.

Quando si progetta il recinto, è importante considerare anche i seguenti punti:

  1. voliera: poiché le Calopsitte amano arrampicarsi, è opportuno disporre le sbarre della voliera in orizzontale. Colloca la voliera interna in un luogo luminoso e preferibilmente tranquillo, meglio se direttamente contro una parete. Nella stanza non devono essere presenti apparecchi rumorosi (ad es. TV, ventilatori) e correnti d’aria.
  2. stanza per gli uccelli: con una stanza tutta per sé, puoi offrire alle tue Calopsitte ancora più spazio libero. Tuttavia, per evitare che i tuoi amici con le ali volino contro le finestre, dovresti coprirle con tende chiare o zanzariere. Nemmeno le stanze con carta da parati sono adatte, perché alle Calopsitte piace rosicchiarla.
  3. recinto all’aperto: il modo più idoneo alla specie di tenere le Calopsitte è un ampio recinto all’aperto. Questo consiste non solo in una voliera, ma anche in una parte interna adiacente e riscaldabile (ad esempio una casetta da giardino). Collocandolo in un’area esterna con vegetazione e coprendolo con una copertura opaca, creerai un’atmosfera gradevole per i tuoi volatili. Tuttavia, non dimenticare di costruire anche una copertura, in modo che le tue Calopsitta non volino via e siano protette dalle intemperie.

Il substrato può essere costituito da ciottoli, legno naturale o sabbia. Diversi rami attaccati alle pareti fungono da trespoli o posatoi per gli uccelli. E se vuoi far divertire i tuoi pennuti, colloca anche delle altalene per gabbie di uccelli e pappagalli o dei pendenti e scalette per pappagalli e uccelli.

Socializzazione con altre specie di uccelli

Diverse razze di uccelli parlano lingue dissimili, quindi è possibile che le tue Calopsitte non vadano d’accordo con tutti i loro simili. Pertanto, falle socializzare con altri amici piumati solo se non è possibile evitarlo o se hai già esperienza.

In linea di massima, la Calopsitta è un volatile molto pacifico. Generalmente va abbastanza d’accordo con altre specie di parrocchetti (come il Parrocchetto ondulato o il Kakariki fronte rossa).

La Calopsitta si nutre prevalentemente di cereali e mangia diversi tipi di semi (ad esempio di miglio o di girasole). Una Calopsitta selvatica mangia circa 7 gr. di cibo al giorno, assunti in due momenti della giornata: poco dopo l’alba e circa un’ora e mezza prima del tramonto.

Cereali e foraggio verde

Oltre a mangime per parrocchetti di alta qualità, dovresti somministrare alle tue Calopsitte anche del foraggio verde fresco ogni giorno. Questi amici piumati gradiscono particolarmente verdure senza foglia, come cetrioli, peperoni, lattuga o zucchine. Anche se meno frequentemente, dovrebbero mangiare anche la loro frutta fresca preferita, come mele, pere o prugne.

Durante il periodo della muta degli uccelli  o nel periodo di nidificazione degli uccelli è bene regolare la razione alimentare di conseguenza. Come buona fonte di proteine, puoi somministrare uova o germogli circa una volta alla settimana.

Grit per la digestione

Per una digestione sana, è importante offrire ai tuoi amici con le ali anche del grit, oltre a un osso di seppia e ad altri complementi alimentari per uccelli. È altrettanto importante rimuovere quotidianamente gli avanzi di cibo dal recinto e mettere sempre a disposizione delle tue Calopsitte acqua fresca da bere.

Se desideri far riprodurre le tue Calopsitta, dovresti considerare attentamente questo argomento. Trattandosi di una specie nidificante in cavità, è necessario disporre di una cassetta nido e di altri materiali per nidificare. Inoltre, la coppia deve avere la possibilità di appartarsi, perché durante il periodo della riproduzione possono diventare aggressivi.

Quando il maschio prepara la cassetta nido, è un segno dell’imminente accoppiamento. Dopo l’accoppiamento, passano circa due settimane prima che la femmina deponga le uova. Dopo quasi tre settimane di cova, le uova si schiudono.

In cattività, la Calopsitta ha un’aspettativa di vita media di 15-20 anni. Alcuni esemplari raggiungono anche i 25 anni di età, cosa che bisogna tenere presente prima dell’adozione. In natura, invece, questi volatili vivono in genere solo 10-14 anni.

Il modo in cui le Calopsitte vengono tenute svolge un ruolo importante per la loro salute. Per questa ragione è necessario seguire tutti i consigli sull’allevamento e l’alimentazione idonei alla specie. Non farlo potrebbe avere un effetto negativo sulla salute dei tuoi amici piumati e ridurre la loro aspettativa di vita.

Le malattie più tipiche della Calopsitta sono la dilatazione proventricolare (PDD) o le malattie legate al modo in cui viene tenuta, come le infestazioni parassitarie del piumaggio.

La forma selvatica della Calopsitta è originaria delle regioni aride dell’Australia, lontane dalla costa e dai tropici. Per trovare cibo e acqua a sufficienza in queste grandi aree, la Calopsitta selvatica vola come nomadi e in grandi stormi. Ama cercare riparo su alberi e cespugli per proteggersi efficacemente dal mondo esterno.

coppia di calopsitta
La Calopsitta ha bisogno di uno stretto contatto con i conspecifici.

Adozione: dove posso trovare una Calopsitta?

Quando si tratta di adottare un uccello, gli allevatori ufficiali sono sempre il primo punto di riferimento. Tuttavia, poiché si tratta di un uccello ornamentale molto popolare, spesso vale la pena di dare un’occhiata anche al rifugio per animali. Molte specie di parrocchetti vengono abbandonate lì e sono in cerca di una nuova casa e di cure amorevoli.

Quanto costa una Calopsitta?

La Calopsitta ha un costo piuttosto accessibile. In media, i prezzi si aggirano tra i 10 e i 50 euro per esemplare. Naturalmente, questo prezzo può variare a seconda dell’allevatore o della varietà di colore.

Tuttavia, non bisogna dimenticare i costi di gestione associati all’allevamento e all’alimentazione di questi coinquilini pennuti. Per una coppia, questi si aggirano tra i 10 e i 20 euro al mese, senza contare le cure veterinarie.

Scheda della Calopsitta

Nome scientifico: Nymphicus hollandicus
Famiglia: Cacatuidae
Origine: Australia
Dimensioni: 30 – 35 cm di lunghezza
Peso: 90 – 180 gr
Aspettativa di vita: fino a 25 anni
Aspetto comportamentale: Socievole, intelligente, vive in coppia, può diventare rumorosa
Allevamento: almeno in coppia (due esemplari di sesso diverso), mai da sola
Socializzazione con altre specie di uccelli: generalmente sì, ma è preferibile farlo solo in casi eccezionali
Cibo: Cereali,semi, foraggio verde e foraggio fresco (ad es. tarassaco, prezzemolo) e verdure biologiche (ad es. cetrioli, carote), occasionalmente frutta fresca e alimenti proteici (ad es. uova)
Habitat in cattività: Voliera da esterno, stanza per uccelli o voliera da interno di almeno 100 x 200 x 200 cm più uno spazio riparato
Habitat naturale:  originaria delle regioni aride dell’Australia, lontane dalla costa e dai tropici
Stato di conservazione: rischio minimo di estinzione
Uova deposte: in media 5-8 uova per covata
Incubazione: circa 18 – 22 giorni
Difficoltà di allevamento: elevata

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Franziska G., Veterinario
Profilbild von Tierärztin Franziska Gütgeman mit Hund

Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.


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