Come allevare una tartaruga greca

tartaruga greca

Sapevi che le nostre amiche tartarughe sono, tra i vertebrati, gli animali più antichi del mondo? Una delle specie più amate e popolari è la tartaruga greca. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questa simpatica testuggine e su come puoi allevarla nel migliore dei modi.

Aspetto: da cosa si riconosce una tartaruga greca?

La tartaruga greca è di dimensioni medio-piccole: il suo guscio raggiunge al massimo i 30 cm di lunghezza. L’astuccio corneo è piuttosto alto, il colore di base va dal verde oliva al giallo con macchie nere a contrasto.

Nei maschi adulti l’armatura addominale è leggermente ricurva verso l’interno mentre nelle femmine è più dritta. In entrambi i sessi, la puoi riconoscere facilmente grazie alla tipica presenza di tubercoli cornei ai lati delle cosce e per l’assenza di tessuto corneo sull’apice della coda.

Esistono due sottospecie di tartarughe greche che hanno caratteristiche ben precise:

Testudo hermanni hermanni

(comune testuggine europea)

Testudo hermanni boettgeri

 

Il carapace è bombato Il carapace è meno bombato
Il colore prevalente è giallo intenso Il colore prevalente è: giallo paglierino tendente al color oliva
Ha due macchie nere evidenti ai margini esterni degli scuti Il carapace è di color corno

La differenza tra la tartaruga Pleurodira e quella Cryptodira

Fondamentalmente le tartarughe possono essere suddivise in Plurodire e Cryptodire. Le tartarughe Cryptodira sono in grado di ruotare il collo e mettono la testa all’interno del guscio, quando si sentono minacciate. Le altre, invece, ritraggono il collo tra il carapace e il piastrone, di lato.

Le nostre amiche tartarughe greche sono una delle tre specie che fanno parte del genere delle tartarughe europee (Testudo) e sono originarie dell’Europa mediterranea. Questo gruppo comprende:

  • La tartaruga greca (Testudo hermanni)
  • La tartaruga moresca (Testudo graeca)
  • La tartaruga sarda (Testudo marginata)

Allevamento: come posso prendermene cura al meglio?

Prima di portare a casa una tartaruga, devi avere chiaro in che modo e il luogo in cui intendi prendertene cura. Le domande importanti sono: hai intenzione di tenere la tua tartaruga greca al chiuso o all’aperto? Ne terrai una sola o pensi di prendere una coppia? E, nel caso di una coppia, intendi adottare una tartaruga sarda e una greca?

Quante tartarughe è meglio adottare?

Le tartarughe sono considerati animali solitari e quindi possono essere tenute da sole senza grossi problemi. È anche possibile allevarle in gruppo, creandone uno di sole femmine.

Durante la stagione degli amori, i maschi possono diventare aggressivi nei confronti delle femmine. Ecco perché le femmine devono sempre essere in maggioranza: almeno 3 ogni maschio.

Quello che non è consigliabile, invece, è allevarne di specie diverse: ad esempio, una tartaruga greca con una sarda. Si tratta di incroci non desiderabili, che andrebbero sempre evitati.

Fondamentalmente, alle tartarughe greche piace vivere da sole, ma volendo è possibile creare un gruppo.

Giardino, balcone o terrario?

Una cosa è certa: la tartaruga greca ha bisogno di un ampio spazio esterno in giardino per poter condurre uno stile di vita naturale e idoneo. L’opzione balcone dovrebbe essere solo una seconda scelta, per lo più temporanea, da evitare assolutamente come sistemazione stabile.

Ovviamente, più grande è l’animale, più limitato diventa lo spazio disponibile sul balcone. Quando la tua tartaruga greca sarà diventata adulta, non potrà vivere sul balcone in condizioni idonee e accettabili.

Tieni anche presente il fattore sole: quando fa caldo, a mezzogiorno (in un balcone esposto a sud) e nella stagione estiva, la tua tartaruga corre seri rischi di surriscaldarsi e stare male. D’altra parte, se la temperatura esterna diventa troppo bassa il tuo animaletto rischia di prendere freddo e ammalarsi seriamente. Ecco perché il terrario è la soluzione migliore, se non disponi di un giardino con zone all’ombra e punti di riparo per l’inverno.

Quanto dovrebbe essere grande il recinto o terrario?

Sei un appassionato di tartarughe greche e vorresti allevarne almeno una? La prima cosa di cui hai bisogno è lo spazio per allestire un recinto abbastanza ampio e ben attrezzato. Se sei indeciso in merito alle dimensioni ti diciamo subito che più grande lo fai, meglio è!

Eccoti, comunque, una specie di guida pratica:

  • Lunghezza del recinto: almeno 8 volte le dimensioni della tua tartaruga
  • Larghezza del recinto: almeno 5 volte le dimensioni della tua tartaruga
  • Per ogni altra tartaruga che aggiungi al recinto: per ogni dimensione, moltiplica per 2 la lunghezza della tua tartaruga
  • Nel caso di tartarughe giovani (sino a 200 gr di peso): al massimo da 2 a 4 mq (altrimenti si sentono persi)

Per fare in modo che le tue tartarughe non scappino, realizza un bordo al recinto esterno di almeno 25-30 cm. Tieni sempre presente che la tartaruga è molto brava a scavare.

E se la lasciassi libera in giardino?

L’habitat originario della tartaruga mediterranea sono i boschi di pini chiari e di querce, i paesaggi stepposi con arbusti e brughiere ma anche le aree coltivate come prati, terreni agricoli, uliveti e agrumeti.

Ecco perché devi cercare di progettare il recinto della tua testuggine in modo da renderlo il più naturale possibile, cercando di imitare l’habitat naturale della tua tartaruga greca.

All’aperto devi sempre prestare attenzione ai punti soleggiati e a quelli in ombra. Cerca di ricreare un paesaggio di collina, con rocce e piante dove la tua tartaruga greca possa trovare nascondigli e ripari, come farebbe in natura.

Per crearle qualche utile riparo, puoi usare, ad esempio, qualche pentola di terracotta, alcuni ramoscelli, radici di alberi o persino delle foglie. Le tartarughe amano anche il suolo sassoso e terroso nel quale possono scavare.

Oltre alle zone asciutte, alle nostre amiche tartarughe piacciono anche le aree umide: per accontentarle puoi stendere un po’ di paglia umida in un angolo del recinto. In questo modo anche le testuggini più giovani avranno facilmente a disposizione un nascondiglio e una zona di comfort in caso di caldo afoso.

Se decidi di allevare tartarughe giovani, è meglio prevedere una rete sopra il recinto che ti permetta di proteggere le tuo piccole tartarughe dagli uccelli.

L’inverno all’aperto: quali soluzioni posso adottare?

Se vuoi tenere la tua tartaruga greca in giardino tutto l’anno, devi pensare ad una protezione per le giornate fredde, offrendole ad esempio una serra riscaldata.

Per quanto riguarda l’equipaggiamento tecnico del tuo recinto chiuso da esterno (terrario), devi pensare a luce, calore e ad un’adeguata fornitura di UVB.

Alimentazione: cosa mangiano le tartarughe greche?

La dieta della tartaruga greca è vegetariana ed è ricca di fibre: nel loro menù giornaliero non possono mancare piante selvatiche fresche, erbette e pianticelle.

Di tanto in tanto puoi offrire alla tua amica testuggine qualche verdura e un po’ di insalata. Evita la frutta e ricordati di proporle del fieno essiccato, come integratore

La tartaruga greca è un erbivoro stretto.

Il comportamento: cosa fa la tartaruga greca?

Se decidi di avere una tartaruga, si può dire che tu faccia una scelta per la vita perché si tratta di animali che possono tranquillamente superare i 50 anni.

Tieni presente che le testuggini non sono animali da coccolare o da portare in giro. Se è questo tipo di contatto che cerchi in un amico di zampa, ti conviene orientarti verso altre specie animali.

Le testuggini greche vanno in letargo?

La tartaruga greca diurna appartiene alla categoria di animali a sangue freddo che, durante la stagione fredda, cadono in uno stato di letargo che si protrae per diversi mesi. Se le temperature scendono in modo permanente, la loro temperatura corporea, la respirazione e la frequenza cardiaca si riducono al minimo.

Il letargo è particolarmente importante per il benessere e la salute degli animali e va rispettato scrupolosamente, tra novembre e marzo di ogni anno. Quando le temperature salgono di nuovo, le tartarughe escono dal loro torpore.

Forse non ci crederai ma, durante il letargo, le tartarughe possono anche essere conservate in una scatola con del fogliame umido riposta in frigorifero.

 Quante uova depone la tartaruga greca?

Dopo il letargo, per la tartaruga greca inizia la stagione degli amori, seguita – a maggio – dalla deposizione delle uova da parte delle femmine.

Per farlo, le tartarughe hanno quindi bisogno di un luogo soleggiato e adatto ad ospitare le uova. Se le femmine di tartaruga non possono deporre, possono andare incontro a problemi di salute molto seri.

Ecco perché è fondamentale predisporre un mucchietto di terriccio, sabbia e terra, ottimamente riscaldato dal sole, che possa essere individuato dalla tua tartaruga femmina come il luogo ideale per la deposizione delle sue uova.

In media, le tartarughe europee depongono da 4 a 6 uova, che si schiudono dopo un periodo di incubazione di circa 90 giorni.

Dove posso trovare la mia tartaruga greca?

Nella loro patria, le tartarughe greche sono considerate ad alto rischio di estinzione: qualsiasi importazione e commercializzazione, quindi, nell’Unione Europea è vietata.

Quando si acquista una tartaruga è necessario che l’allevatore abbia un permesso e i documenti appropriati. Ecco perché ti sconsigliamo di rivolgerti a privati che non offrano le necessarie garanzie, sulla provenienza e lo stato di salute della tartaruga.

Non dimenticare che c’è sempre la possibilità di adottare un animale abbandonato: hai verificato se nella tua regione ci sono santuari per tartarughe abbandonate? Capita spesso che sopravvivano ai loro proprietari e abbiano quindi bisogno di trovare una seconda casa.

Riassumendo – la tartaruga greca:

  • Lunghezza: fino a 30 cm
  • Peso: sino a 3 kg
  • Aspettativa di vita: 50 anni e più
  • Area di distribuzione: Mediterraneo, Grecia, Romania, Bulgaria, Turchia
  • Stile di vita: animale diurno
  • Letargo: da 3 a 4 mesi in inverno
  • Allevamento: un esemplare da solo o in gruppo, idealmente libero come in natura
  • Riproduzione: da 4 a 6 uova per volta
  • Alimentazione: dieta vegetale ricca di fibre
  • Particolarità: gli esemplari selvatici sono a rischio estinzione
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