{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/problemi-alla-terza-palpebra-del-gatto","title":"Problemi alla terza palpebra del gatto","mag_id":319385,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
Il prolasso della membrana nittitante è il più comune dei problemi alla terza palpebra del gatto: in pratica questa si sposta dall'angolo interno al centro dell'occhio del nostro aMicio. All’origine ci sono diverse malattie, quindi è fondamentale individuare la possibile causa per aiutare prontamente il gatto che ne soffre.
A differenza degli esseri umani, alcuni animali, tra cui i gatti, hanno una terza palpebra nell’angolo interno dell’occhio. Si chiama “membrana nittitante” e, se si stacca dal suo ancoraggio spingendosi oltre il centro dell’occhio, si parla di prolasso della membrana nittitante.
Il prolasso della terza palpebra è pericoloso?
Ovviamente, la maggior parte delle persone a cui succede di scorgere una membrana di pelle bianca sull’occhio del proprio gatto si spaventa e pensa subito al peggio. In realtà questo problema agli occhi del gatto può essere più o meno serio in base alla patologia che lo ha originato.
Non sempre il prolasso della membrana nittitante del gatto è sintomo di una malattia grave, ma è indispensabile recarsi subito dal veterinario per fare in modo di individuare e intervenire sulla patologia fintanto che è in una fase iniziale, e quindi è ancora possibile trattarla.
Quali razze feline hanno più spesso problemi alla terza palpebra?
Il prolasso della membrana nittitante può verificarsi in qualsiasi gatto. Si tratta infatti di un disturbo che si sviluppa indipendentemente dalla razza, dal sesso e dall’età del micio.
La prevenzione: si possono evitare i problemi alla terza palpebra?
Come abbiamo visto, i fattori scatenanti sono diversi e non tutti prevedibili, quindi non è sempre possibile fare prevenzione, quando si tratta di prolasso della membrana nittitante nel gatto.
Tuttavia, controllando regolarmente gli occhi del tuo pet e sottoponendolo a regolari visite di controllo dal veterinario, puoi ridurre al minimo il rischio che soffra di questo problema.
Informati bene, prima di adottare un gatto di una determinata razza
Hai paura che il tuo gatto possa essere affetto da una malattia ereditaria, come ad esempio la sindrome di Key-Gaskell, che può portare ad un prolasso della membrana nittitante? Allora fallo visitare da un veterinario, per capire quale sia effettivamente il problema di cui soffre il tuo pet.
Se hai adottato un gatto di una razza colpita da questa patologia genetica, fai in modo che non si riproduca (pensa alla castrazione, ad esempio), così che il problema alla terza palpebra non si trasmetta alle generazioni successive.
Scheda del prolasso della membrana nittitale nel gatto
Definizione:
il prolasso della membrana nittitale è un sintomo, non una patologia in sé. Si verifica quando la terza palpebra del gatto si sposta dall’angolo interno al centro dell’occhio.
Sintomi:
uno o entrambi gli occhi del gatto mostrano la presenza di una membrana biancastra che dall’angolo interno si allunga sino al centro dell’occhio A seconda della patologia all’origine di questo sintomo, possono esservi altri sintomi correlati, come: – bulbi oculari infossati o sporgenti – occhi arrossati – lacrimazione abbondante – disturbi neurologici
Cause:
essendo un sintomo originato da una patologia, le cause possono essere molteplici e dipendono da cosa ha originato il prolasso. Di soli all’origine dei problemi alla terza palpebra ci sono: – sindrome di Haw (dovuta di solito ad una infestazione da vermi o da problemi gastro-intestinali) – disautonomia felina (sindrome di Key-Gaskell) – infiammazioni e infezioni (congiuntivite, influenza felina) – ferite e tumori (corpi estranei, forme tumorali)
Strumenti diagnostici:
visita medico-oculistica approfondita con relativa anamnesi
Intervento chirurgico:
solo se all’origine del prolasso vi è un tumore o la presenza di un corpo estraneo
Terapie:
a seconda della causa, troviamo: – collirio alla fenilefrina se si tratta di Sindrome di Haw – farmaci vermicidi se si tratta di un’infestazione da vermi – altri farmaci specifici in caso di tumori
Vaccinazione:
no
Prognosi:
dipende dalla causa all’origine del sintomo
Prevenzione:
regolari visite di controllo dal veterinario ed evitare di adottare esemplari di razze feline frutto di maltrattamento genetico, le quali soffrono di questo genere di patologie.
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
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Nota importante: questo contenuto ha scopo esclusivamente informativo e non intende sostituirsi al parere professionale, alla diagnosi o al trattamento da parte di un veterinario. In caso di domande o dubbi relativi alla salute del tuo animale domestico, rivolgiti sempre a un veterinario autorizzato.
Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
Come è noto, non è difficile calcolare l’età di un cane: un anno di un cane equivale all’incirca a sette anni di una persona, fermo restando che hanno una certa incidenza anche la razza e il peso del cane. Ma come si fa a calcolare l’età di un gatto? E soprattutto quanto a lungo vivono i gatti? Da che età un gatto può essere considerano anziano?
Quanto a lungo crescono i gatti e quanto grandi diventano? Da un lato, dipende dal loro corredo genetico, dall'altro la crescita è influenzata anche da elementi esterni quali la nutrizione. Scopriamo insieme le fasi della crescita del gatto. Conoscendo questo processo, potremo regalare ai nostri gattini un perfetto avvio verso una vita sana, e supportarli nel migliore dei modi nella loro fase adulta.
Ci sono ben poche cose al mondo più tenere di una cucciolata di gattini. Purtroppo però è raro che tutti quei dolci micetti trovino una casa accogliente in cui vivere. Se i gatti sono lasciati liberi di riprodursi, quasi certamente si mettono al mondo tante vite misere e infelici.