Basi giuridiche: cosa va segnalato?
La rabbia è una delle malattie infettive più temute. Per questo motivo in Italia esistono precise norme di legge al riguardo:
- Abbattimento del gatto infetto secondo il Regolamento di polizia veterinaria.
Nei casi di rabbia conclamata l’autorità competente (il sindaco) ordina l’immediato abbattimento del gatto (art.86, comma 4 del D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320, testo aggiornato nel 2006)
- Obbligo di notifica ai sensi del D.M. 15 dicembre 1990
In caso di sospetto di infezione per rabbia, vige l’obbligo di segnalazione immediata da parte del medico, che deve comunicare entro dodici ore il nome della persona colpita all’autorità sanitaria pubblica.
Quando devo rivolgermi al veterinario?
Se sospetti che il tuo pelosetto possa avere la rabbia, devi assolutamente comunicarlo per telefono al tuo veterinario, che prenderà ulteriori provvedimenti e informerà le autorità competenti.
A causa dell’elevato rischio di infezione, dal momento del sospetto il micio non deve avere alcun contatto con persone o altri pet, fatta eccezione per le persone autorizzate (ad esempio l’autorità competente).
In questo caso, quindi, non devi portare il gatto dal veterinario né lasciarlo uscire. Naturalmente devi tenerlo anche a distanza da te e da qualunque altra persona o pet si trovi in casa.
Tuttavia, non dimenticare di lasciargli a disposizione acqua fresca, cibo e una lettiera.
Diagnosi: come si accerta la rabbia nel gatto?
Un cambio improvviso nel comportamento del tuo pelosetto non significa necessariamente che abbia contratto la rabbia. Potrebbe essere causato anche da un dolore intenso o lesioni del tessuto nervoso (provocati, ad esempio, da un’ernia del disco). I gatti, inoltre, manifestano cambiamenti comportamentali soprattutto quando sono sotto stress.
Colloquio approfondito con la persona di riferimento
Per confermare il sospetto di un’infezione da rabbia, il veterinario procederà inizialmente con una anamnesi approfondita e verificherà lo stato vaccinale del gatto.
Se giunge alla conclusione che l’infezione da rabbia sia molto probabile, dovrà prendere le misure stabilite dalla legge e informerà l’autorità sanitaria competente. Questa, a sua volta, si occuperà delle procedure successive, compresa la diagnosi.
La diagnosi definitiva è possibile solo post-mortem
Purtroppo, i metodi disponibili per la rilevazione diretta o indiretta del virus nei gatti vivi sono di difficile valutazione. Per questa ragione, la diagnosi definitiva di rabbia viene ancora effettuata tramite esame patologico dopo che il gatto è morto o è stato messo a dormire.
Attualmente è possibile scegliere tra i seguenti metodi diagnostici:
- Esame istologico: osservando al microscopio il tessuto cerebrale è possibile rilevare i cosiddetti “corpi di Negri” (inclusioni citoplasmatiche nei neuroni).
- Rilevazione indiretta del virus mediante immunofluorescenza (IF)
- Rilevazione diretta del virus con metodi biologici molecolari, ad es. reazione a catena della polimerasi in tempo reale (RT-PCR)
Terapia e prognosi: la rabbia felina è curabile?
La rabbia felina non è curabile e, così come per tutti gli altri amici di zampa, l’esito della malattia è purtroppo sempre letale.
Per questo motivo, i veterinari devono mettere a dormire i pelosetti sospettati di essere infetti da rabbia, in conformità con le normative vigenti. Così facendo, non solo si risparmiano al micio inutili sofferenze, ma si proteggono anche gli altri esseri viventi.
Prevenzione: è possibile far vaccinare il gatto contro la rabbia?
Considerato che la rabbia è sempre letale, può essere ragionevole proteggere il tuo pelosetto dall’infezione.
In Italia l’obbligo della vaccinazione antirabbica per i gatti esiste solo se viaggi fuori dal Paese col tuo micio o vuoi importarne uno da un altro Paese. Tuttavia, è opportuno far vaccinare i mici che vivono all’aperto e che potrebbero entrare in contatto con animali selvatici come le volpi.
Con quale frequenza devo far vaccinare il mio gatto?
In generale, la vaccinazione avviene a partire dalla dodicesima settimana di vita con tre somministrazioni in momenti diversi. A seconda del produttore del vaccino, possono essere necessarie più somministrazioni, così come dei richiami annuali.
Oltre alla vaccinazione, è consigliabile evitare il contatto con animali selvatici e segnalare alle autorità competenti quelli che appaiono sospetti.
Vaccinazione obbligatoria in altri Paesi e viaggi in aree a rischio
L’obbligatorietà della vaccinazione per i gatti e gli altri pet varia da Paese a Paese e le regole sono soggette a cambiamenti periodici.
Se ti stai trasferendo o stai per adottare un pet per la prima volta, è sempre consigliabile informarsi sui requisiti di vaccinazione vigenti nel Paese specifico.
Se desideri viaggiare con il tuo pelosetto, soprattutto in Paesi dove il rischio di infezione è alto, devi esibire il suo passaporto vaccinale, per dimostrare che il tuo micio ha già ricevuto i vaccini obbligatori per quel determinato Paese.
Cause: Qual è la causa scatenante della rabbia nel gatto?
La rabbia è un’infezione virale solitamente improvvisa e fatale, causata da un’infezione da parte dei cosiddetti Lyssavirus (chiamati anche virus della rabbia). La parola “lyssa” deriva dal greco e significa “follia” o “rabbia irrazionale”.
Il termine italiano “rabbia“, invece, deriva dal latino. Entrambi i termini riflettono i sintomi di questa malattia, che sono accompagnati da una forte salivazione e da un aumento del comportamento mordace.
In generale, il virus della rabbia appartiene alla famiglia delle Rhabdoviridae. Dei diversi genotipi esistenti, due sono importanti per il gatto: