La psittacosi ha diversi nomi. È nota anche come “clamidiosi”, “ornitosi” o “malattia del pappagallo”. Può colpire anche altre specie di uccelli. Leggendo questo articolo potrai scoprire quali sintomi manifestano i volatili infetti, quali sono le opzioni di trattamento disponibili e se la psittacosi è soggetta a notifica obbligatoria.
Sommario
- La psittacosi è soggetta ad obbligo di notifica?
- Sintomi: quali segni mostrano i pappagalli affetti da psittacosi?
- Diagnosi: come si riconosce la psittacosi?
- Trattamento: come si cura la psittacosi nei pappagalli?
- Prognosi: quali sono le probabilità di guarigione dalla psittacosi?
- Cause: cosa provoca la psittacosi?
- Trasmissione: come avviene il contagio?
- Profilassi: come posso proteggere i miei pappagalli dalla psittacosi?
- Scheda della psittacosi nel pappagallo
La psittacosi è soggetta ad obbligo di notifica?
In Italia la psittacosi è classificata come una zoonosi soggetta ad obbligo di notifica, secondo l’art.5 del Regolamento di polizia veterinaria. Si tratta, infatti, di uno dei casi di malattie trasmissibili che “[…] devono essere segnalati dal veterinario comunale all’ufficiale sanitario unitamente alle misure urgenti adottate per impedire il contagio all’uomo”. Per quanto riguarda la normativa comunitaria, secondo la Direttiva 2003/99/CE la psittacosi è inclusa nell’elenco delle zoonosi “da sottoporre a sorveglianza in base alla situazione epidemiologica”.
Sintomi: quali segni mostrano i pappagalli affetti da psittacosi?
I volatili infetti non sempre mostrano segni clinici (infezione latente). Questo rappresenta un problema significativo perché anche dei pappagalli apparentemente sani possono espellere la clamidia e trasmetterla ad altri animali.
Importante: nonostante sia conosciuta come “malattia del pappagallo”, anche altre razze di uccelli, come il Parrocchetto ondulato o i piccioni, possono contrarre la psittacosi.
Se si sviluppa la malattia, i pappagalli colpiti di solito manifestano sintomi simili a quelli dell’influenza:
- diminuzione dell’appetito e perdita di peso.
- piumaggio privo di lucentezza e arruffato.
- stanchezza e dolore agli arti.
- in alcuni casi, febbre alta.
- occhi arrossati e gonfi (congiuntivite).
- raffreddore e respiro corto a causa dell’infiammazione del naso (rinite) e dei seni paranasali (sinusite) o, nel peggiore dei casi, polmonite.
- possibili sintomi neurologici (ad es. tremori o zoppia).
- se i polmoni (o il naso) si infiammano, si verificano problemi respiratori.
- possono comparire anche sintomi gastrointestinali, come la diarrea.
Mentre la maggior parte dei pappagalli si ammala cronicamente per un lungo periodo di tempo, alcuni esemplari muoiono in tempi molto brevi.
Diagnosi: come si riconosce la psittacosi?
Se il tuo amico piumato non sta bene e mostra segni sospetti di psittacosi, portalo dal veterinario.
Questo può individuare i batteri prelevando un campione da diverse parti del corpo con un tampone. Invierà poi il tampone ad un laboratorio che coltiverà i batteri o li rileverà con vari metodi diagnostici (ad esempio PCR o test Elisa).
Il veterinario può anche prelevare un campione di sangue dal tuo volatile. In questo modo potrà controllare parametri importanti come la quantità di cellule infiammatorie.