Gli Estrildidi: cure, alimentazione e sistemazione

estrildidi

diamantini mandarini

Come allevarli e curarli correttamente

Gli uccellini di natura socievole stanno meglio in piccoli gruppi, con molto spazio libero a disposizione.

La giusta sistemazione per gli Estrildidi

Spesso gli uccellini appartenenti a una delle 130 tipologie di estrildidi vengono tenuti in gabbie troppo piccole, perché si potrebbe pensare che questi minuscoli uccellini necessitino di pochissimo spazio. Non è affatto così: il diamante rosso, un uccellino originario dell’Australia adora muoversi in libertà. Per questi uccellini è ideale una voliera da interno. In estate, naturalmente, apprezzano una voliera da esterno, con arbusti.

Per contro, i diamantini possono essere alloggiati, in numero limitato, anche in gabbiette piccole. Comunemente, si tratta di gabbiette interamente in metallo con fondo removibile o con la parte superiore che può essere separata dalla struttura. Come rivestimento per il fondo si usa solitamente della comune sabbietta per uccelli. Il cibo e l’acqua devono essere sistemati in mangiatoie o beverini, preferibilmente riempibili dall’esterno.

Non sono adatte gabbie di forma circolare decorate con ghirigori, è molto più importante la grandezza: le dimensioni devono essere di almeno 100 x 40 x 70 cm. Per assecondare le necessità della specie, inoltre, è bene che all’interno della voliera l’allestimento consenta ai piccoli uccelli di volare liberi a loro piacimento.

L’alimentazione degli estrildidi

Dal momento che la ricerca non ha dato risultati che indichino in quali proporzioni di proteine, vitamine, carboidrati, grassi e minerali abbiano bisogno gli estrildidi, occorre offrire loro una dieta molto diversificata, dalla quale possano selezionare quanto necessitano.

Per la maggior parte di estrildidi si consigliano le diverse tipologie di miglio. Dal momento che in natura gli uccelli si nutrono di sementi da prato, questa costituisce già una buona alternativa. Un altro componente della miscela di mangime è l’alpiste, noto anche con il nome di scagliola. Questi semi ricchi di olio dovrebbero essere somministrati solo in piccole quantità.

Nelle stagioni più calde l’alimentazione del volatile può in qualunque momento essere integrata con tarassaco, piantaggine, erba da pascolo o acetosa. Una variante gradita è rappresentata da rami infestati dagli afidi, che vengono subito becchettati. Infine, dovrebbe essere messo a disposizione anche del foraggio tenero, che consiste in un pastoncino all’uovo, un po’ di latte in polvere e uovo sodo.

Cure necessarie per gli Estrildidi

Utilizzando posatoi ruvidi, simili ai rami presenti in natura, è possibile in molti casi evitare la manicure del vostro uccellino, ma in altri occorre accorciare frequentemente le unghie del volatile.

A questo scopo utilizzate per prima cosa un tronchesino ben affilato e poi una lima per unghie. È particolarmente importante fare attenzione ai vasi sanguigni, che attraversano gli artigli per quasi due terzi. Se dovesse capitare un incidente, rimettete immediatamente l’uccellino nella sua gabbia e tenetelo in assoluto riposo. Solitamente una piccola ferita si chiude da sé, ma come misura precauzionale, è possibile farsi dare dal veterinario del cotone emostatico.

Somministrare cibo e acqua non è sufficiente! Per gli uccelli è importante anche un ambiente pulito. Per prima cosa il fondo della gabbietta deve essere sostituito completamente almeno una volta a settimana. I posatoi sporchi devono essere ben puliti o sostituiti con rami nuovi; anche la casetta per il bagnetto è bella solo quando l’acqua è fresca.

Lo stesso vale in particolare per l’acqua, e solitamente l’acqua del rubinetto è sufficiente. La razione giornaliera di cibo dovrebbe idealmente essere servita agli estrildidi in diverse ciotole contenenti semi diversi: così possono mangiare esattamente quello che vogliono.

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