Come accogliere al meglio una tartaruga

tartaruga

L’idea di vivere in compagnia di una delle specie animali più antiche della Terra affascina tante persone. Anche se molto diversa da cane e gatto, la tartaruga è un animale da compagnia che sa dare molto, al suo umano. Trattata con il rispetto e la cura che merita, poi, questo rettile docile e curioso è in grado di vivere moltissimi anni. Scopriamo insieme cosa la rende tanto speciale.

Che aspetto ha una tartaruga?

La tartaruga appartiene alla famiglia dei rettili e la si riconosce subito grazie al suo caratteristico carapace, il guscio che racchiude e protegge i suoi organi vitali. Questa specie di scudo è composto da frammenti di ossa e pelle indurita e ha due aperture: una anteriore (da cui fuoriescono la testa e le zampe anteriori) e una posteriore (da cui fanno capolino la coda e le zampe posteriori).

La corazza si divide in scuti, a loro volta ricoperti da placche cornee. Su queste, con il passare degli anni, si formano degli “anelli”. Molti sostengono che contando gli anelli della tartaruga si può capire la sua età. In realtà questo valore è puramente indicativo, perché la crescita della tartaruga non dipende solo dall’età, ma anche dalle sue condizioni di vita.

La sua pelle spessa e impermeabile la protegge dal rischio di disidratazione e dal rischio di ferite. Essendo priva di ghiandole che secernono il sudore, però, la pelle della tartaruga ha difficoltà a disperdere in calore in eccesso e quindi deve evitare di stare troppo esposta al sole, nelle ore più calde.

Non ha denti ma con il suo becco corneo affilato è in grado di sminuzzare il cibo prima di ingerirlo e di catturare le sue piccole prede.

 Vorrei adottare una tartaruga, ma di che specie?

Esistono più di 300 specie e più di 200 sottospecie di tartarughe. La varietà di questi rettili, che popolano la terra da più di 200 milioni di anni, spazia dalle piccole tartarughe d’acqua dolce, che vivono nei laghi o nei bacini d’acqua, fino a quelle giganti di terra o di mare.

Molte specie di tartarughe sono oggi dichiarate a rischio di estinzione per vari motivi. Se vuoi adottare una tartaruga come animale da compagnia, verifica prima la sua provenienza e in ogni caso rinuncia a quelle protette. Non tutte le tartarughe possono essere tenute in casa.

Le specie tropicali non sono idonee per chi è alla sua prima esperienza con questo simpatico rettile: allevarle richiede infatti anche un certo impegno anche economico. Vanno sicuramente meglio quelle adatte a vivere in casa, come la tartaruga palustre dipinta (Chrysemys picta), la tartaruga del muschio (Sternotherus odoratus), ma anche la tartaruga egiziana (Testudo kleinmanni) o quella tunisina (Testudo graeca nabeulensis).

Dove vivono le tartarughe?

Le tartarughe sono di casa in tutti i continenti tranne nelle regioni polari. Vivono nelle foreste tropicali, nei laghi e nelle paludi, ma anche nel deserto, nelle acque salmastre e in mare. Laghi, stagni e fiumi in tutto il mondo sono l’habitat naturale per le tartarughe d’acqua, mentre quelle di terra vivono bene anche in climi più secchi.

Prima di adottare una tartaruga, informati su come allevarla

Tartarughe di terra

Ad osservarle si nota subito quanto siano piccole e lente, ma devi tenere presente che sono anche curiose e che si muovono parecchio: ecco perché le tartarughe hanno bisogno di molto spazio. Con il passare degli anni crescono anche le dimensioni del loro guscio e un terrario diventa troppo piccolo per allevarle correttamente.

Quando cresce, la tartaruga non può più stare nel terrario. A quel punto ha bisogno di un recinto spazioso nel quale possa arrampicarsi, scavare e riscaldarsi.

Quanto deve essere grande il recinto di una tartaruga? A spanne, puoi regolarti moltiplicando la lunghezza del suo guscio in cm per 5, il risultato che ottieni vale per tutti i lati del tuo recinto. Nell’allestirlo, avrai bisogno di predisporre:

  • Il fondo: rivesti la base del tuo recinto con un materiale che non faccia polvere: in questo modo eviterai così di irritare le vie respiratorie della tua tartaruga. Potrebbero andare bene del ghiaino oppure un po’ di sabbia di fiume. A questo punto puoi aggiungere un po’ di fogliame o di fieno: le tue tartarughe si sentiranno subito a loro agio.
  • La vasca: le tartarughe amano fare il bagnetto, ogni tanto: è l’occasione anche per bere un po’ d’acqua. Ecco perché devi cambiarla regolarmente. Per quelle piccole può bastare una vaschetta di dimensioni ridotte.
  • Qualche riparo: nel suo habitat naturale la tartaruga cerca un posticino dove mimetizzarsi per la notte. Fai in modo che il tuo recinto abbia anche qualche “nascondino” riparato: non possono proprio mancare.
  • Zona ristoro: la tartaruga è un animale abitudinario e mangerebbe sempre nello stesso posto. Predisponi un angolo da adibire a “zona ristoro”: vedrai che le piacerà.

In natura la tartaruga è autonoma e non ha bisogno di compagnia ma tu puoi comunque decidere di adottarle in coppia o in gruppo. Tieni presente che solo dopo qualche anno potrai stabilirne il sesso, quindi in un gruppo con qualche maschio potrebbero crearsi rivalità, una volta raggiunta la maturità sessuale.

Perché non adottare una o più tartarughe adulte? Magari puoi accogliere un esemplare abbandonato, o che è sopravvissuto al suo umano. Longeve come sono, le tartarughe ti terrebbero comunque compagnia per molti anni. Se decidi di adottarne un piccolo gruppo, tieni presente che sarebbe meglio avere un solo maschio per recinto.

In inverno le tartarughe di terra vanno in letargo, almeno quelle che vivono in Europa. Nei paesi in cui il clima è caldo anche nei mesi invernali, invece, il discorso cambia e restano attive tutto l’anno.

In Europa le tartarughe di terra, a seconda del clima, vanno in letargo tra fine ottobre e novembre, per uscirne solo quando fa di nuovo caldo. Solo gli animali malati non possono “dormire” per così tanti mesi o magari iniziano il letargo un po’ dopo.

Di solito i preparativi per il letargo iniziano già a settembre: ecco perché, se vuoi adottare una tartaruga, ti conviene farlo al più tardi in agosto.

Quando mancano circa 3 mesi all’inizio del letargo è bene controllare che la tartaruga non abbia parassiti e sia in salute. Rivolgiti a un veterinario specializzato per l’analisi di un campione di feci. Gli animali malati o comunque indeboliti purtroppo sopravvivono di rado al sonno invernale; questo esame è dunque molto importante, perché il veterinario ti dirà se la tua tartaruga può andare in letargo o deve ancora aspettare.

Se tieni la tartaruga all’aperto non dovrai preoccuparti dell’inverno e del letargo. Sarà sufficiente, già un mese prima, ridurre a 4 ore al giorno l’orario di funzionamento della lampada riscaldante. A seconda della specie dovrai magari variare anche la temperatura. La notte dovrebbe far freddo, in modo che la tartaruga mangi sempre meno fino a non mangiare più nulla.

Durante il letargo controllato, in cui cerchi di ricreare le condizioni del suo habitat naturale monitorando temperatura e umidità, disturba meno possibile la tua amica tartaruga e pesala al massimo due volte. In questo modo potrai accertarti che stia bene.

Tartarughe d’acqua

Piccole come sono, vivono bene in un acquaterrario spazioso. Nei mesi estivi alcune specie possono anche stare in un eventuale stagno in giardino. D’inverno unicamente in casa.

Per la tartaruga palustre dipinta (Crysemys picta), che misura al massimo 10-15 cm di lunghezza, con il tempo sarà sufficiente un acquario di 80 cm. Altre specie hanno bisogno di più spazio. Ecco perché, al momento di adottare la tua tartaruga, è bene informarti con cura e chiedere consiglio al venditore.

Volendo offrire nell’acquario un po’ di svago alla tua tartaruga, predisponi dei ripari/nascondigli e fai in modo che alcune zone siano meglio illuminate di altre. Come riuscirci? Gioca con isole galleggianti, sassi, pezzi di legno e piante non velenose. Un filtro e una pompa ad aria ottimizzano la qualità dell’acqua, mentre esistono speciali neon che permettono di illuminare e scaldare le tartarughe.

Cosa mangiano le tartarughe domestiche?

Le tartarughe di terra sono “vegetariane”: mangiano diversi tipi di erbe selvatiche, verdura e frutta. Molte delle piante che crescono nei nostri giardini possono andare bene e un po’ di varietà non guasta mai. Ogni tanto potresti darle anche un po’ di verdura. In generale, invece, la frutta va dosata per via del fruttosio, ma per loro è una vera ghiottoneria.

Le tartarughe mangiano anche il fieno ma preferiscono il foraggio fresco. Non farglielo mancare, se puoi, neppure in inverno. Fai attenzione che l’insalata che acquisti non sia trattata.

Per un apporto sufficiente di calcio, importante per il carapace, non possono mancare gusci d’uovo, calcio in polvere oppure ossi di seppia non trattati.

L’alimentazione delle tartarughe d’acqua è molto diversa. Si cibano di piccoli animali vivi, ma puoi dar loro anche mangimi in bastoncini o in fiocchi, oppure mangime surgelato a base di lumache, lumache d’acqua, lombrichi, cavallette e grilli. In realtà mangiano anche pesci di acqua dolce (per esempio sperlani), topolini o piccoli ratti, scarafaggi, aselli e polpa di molluschi.

Dovrai comunque integrare con lenticchie d’acqua, peste d’acqua, cerastio e foglie di ninfea. Anche per loro gli ossi di seppia forniscono il giusto apporto di calcio e mantengono in salute il carapace.

Fai attenzione a non esagerare con il calcio: il rischio è quello di eccedere con conseguenze sulla salute della tua tartaruga. Di solito un pesce intero – ovvero con pelle, lische e viscere – è sufficiente per offrire alla tua amica il giusto apporto di vitamine e di calcio. Le tartarughe stesse capiscono quando ne sono carenti: ecco perché è bene non far mai mancare gli ossi di seppia.

La tartaruga è un’amica per la vita

Chi decide di adottare una tartaruga dovrebbe sapere che quelle piccole di terra possono vivere anche 70 anni, quelle medie di terra addirittura 120 anni.

Le tartarughe d’acqua non sono così longeve ma, a seconda della specie, vivono comunque 20-30 anni. Tienilo presente perché si tratta di una vera e propria responsabilità, assolutamente non adatta ad un bambino.

A chi posso rivolgermi per adottare una tartaruga?

Se vuoi proteggere le specie dichiarate a rischio di estinzione, è fondamentale che tu ti rivolga solo ad allevatori seri. Chiedi consiglio su come curarla e guarda bene come vengono allevate, prima di portare a casa la tua nuova amica.

Un allevatore serio, tra l’altro, saprà consigliarti anche negli anni a venire: in caso di bisogno potrai rivolgerti a lui anche dopo l’adozione.

Visto che le tartarughe vivono veramente a lungo, potresti adottarne una già avanti con gli anni. I  vantaggi sono diversi: conoscendone già il sesso, sarebbe più facile prevederne il comportamento e le esigenze. Una tartaruga adulta, inoltre, ha già imparato a vivere in un recinto e non avrà problemi ad adattarsi alla sua nuova casa.

I rifugi per animali hanno spesso tartarughe adulte disponibili per l’adozione: rivolgiti a loro anche per adottare una coppia o un piccolo gruppo. Molto spesso la scelta di adottare un animale sfortunato, che aspetta giusto qualcuno disposto a prendersene cura, si rivela la migliore, da ogni punto di vista.

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